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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Al 101° piano dell’Edge Building il prospetto del Draft NBA, Alexandre Sarr, si è rivelato al mondo, con tutti i riflettori posti su di lui – e sulla Francia. Durante un intermezzo, il National Basketball Commissioner dell’Australia, Jeremy Loeliger, si è rivolto a Sarr rivelando: “Dev’esserci qualcosa di speciale nell’acqua in Francia per adesso. Questo è un momento speciale per il basket francese.”. Quest’affermazione risulta più veritiera che mai, con il tricolore blu, bianco e rosso a sventolare alto sul Draft NBA. I San Antonio Spurs hanno scelto Victor Wembanyama con la loro pick #1 nel 2023, e un altro giovane talento francese è stato scelto mercoledì dagli Atlanta Hawks, ovvero Zaccharie Risacher. Anche la seconda scelta parlava francese, con Alexandre Sarr finito ai Washington Wizards, seguito da Tidjane Salaun agli Charlotte Hornets alla #6 e Pacome Dadiet ai New York Knicks alla #25. Infine, Melvin Ajinça è stato scelto dai Dallas Mavericks al Second round. 


“È incredibile. Stiamo provando a rappresentare la nostra nazione e sono fiero di far parte di tutto questo. Ci sono altri giovani giocatori in arrivo. Sono davvero molto fiero di far parte del successo della mia patria. Sto cercando di capire ciò che Victor [Wembanyama, ndr], Rudy [Gobert, ndr] ed altri giocatori francesi hanno dovuto affrontare fin qui, e farlo mi ha aiutato innanzitutto a crescere professionalmente, in Francia, e spero che continui a farlo anche adesso in NBA.”

Zaccharie Risacher

Il primo atleta selezionato al Draft NBA risale al 1947, quando la lega era ancora nota come Basketball Association of America: Clifton McNeely è stato scelto con la #1 dai Pittsburgh Ironman. Il primo altro atleta internazionale a esser scelto con la prima assoluta, invece, è stato Mychal Thompson dalle Bahamas, nel 1978 è finito ai Portland Trail Blazers. Da allora e fino al 2022, Bahamas, Nigeria, Jamaica, Isole Vergini Statunitensi, Cina, Australia, Italia e Canada hanno avuto dei giocatori scelti alla #1 del Draft. La Francia ha dovuto attendere fino al 2023 per la sua pick #1 al Draft, con Wembanyama finito agli Spurs. Ben 14 giocatori di origine francese hanno preso parte alla serata inaugurale della NBA nella scorsa stagione (record), essendo inclusi in vari roster. E il continuo afflusso di talento dal paese della Tour Eiffel ha attirato l’interesse della NBA. Improvvisamente la Francia sembrerebbe essersi trasformata in una culla per il basket. 

“Abbiamo parecchi giovani talenti su cui fare affidamento. Tutto è iniziato con la generazione precedente, che ha disegnato il percorso per noi e gli altri giovani talenti. Oggi, ogni ragazzino in Francia può sognare e sperare di crearsi la sua strada per arrivare fino alla NBA.”

Rudy Gobert
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Il Draft NBA 2024 è stato il primo in cui 3 giocatori non provenienti dagli Stati Uniti siano stati scelti entro le prime 10 pick nell’Era della moderna NBA (o dal 1966). Inoltre, 2 su 3 giocatori europei selezionati alla #1 sono francesi, con Wembanyama e Risacher, mentre il terzo è l’italiano Andrea Bargnani. La scelta di Alexandre Sarr ha reso il Draft 2024 l’unico in cui le prime 2 scelte sono state di origine internazionale (e francese). Salaun compirà 19 anni il prossimo 10 agosto, diventando il più giovane giocatore a venir scelto al Draft dopo la decisione da parte dei San Antonio Spurs di puntare su Ian Mahinmi nel 2005. Risacher non si è detto sorpreso del fatto che 3 delle prime 6 pick fossero impegnate da talenti francesi, e anche Sarr e Salaun condividono quest’opinione.

“Il livello del basket in Francia è migliorato, ed è il motivo per cui siamo tutti qui presenti oggi al Draft. Ben 3 giocatori francesi in Top 10, ed è qualcosa di molto importante.”

Tidjane Salaun

“Tutto ciò mostra la quantità e mole di talento che è presente in Francia.”

Alexandre Sarr

Ma come ha avuto inizio la French Revolution in NBA? Rudy Bourgarel, padre di Rudy Gobert, è stato un’ala al Marist College dal 1985 al 1988, giocando al fianco del centro Rik Smits, poi finito agli Indiana Pacers. Bourgarel ha messo a referto 10.7 punti, 6.8 rimbalzi e 1.5 stoppate durante il suo anno da junior, ma non è stato scelto al Draft nonostante l’iniziale interesse da parte di alcune franchigie prima del Draft del 1989. Bourgarel è andato perciò a giocare a basket da professionista in Francia, poi trasferendosi a Guadalupe. 

“Ho saputo che stava per essere scelto al Draft, ma la federazione di basket francese voleva che giocasse per la nazionale, ed avrebbe dovuto ignorare i workout ed il Draft per farlo. Ha rifiutato la proposta della nazionale francese, ma la federazione lo ha costretto a tornare in Francia per svolgere il servizio militare. In quel periodo era obbligatorio rispondere alla chiamata. Alla fine, però, non ha dovuto arruolarsi, ma è stato comunque costretto a tornare in Francia, e perciò ha dovuto rinunciare al Draft ed ai workout. Ma se fosse andato in NBA, oggi non sarei qui: è stato il destino. Dopo tutto ciò che era accaduto ha finito col giocare in Francia. Ha giocato a Parigi e Saint-Quentin, dove ha incontrato mia madre.”

Rudy Gobert

Nel 1997, l’ex ala NBA Tariq Abdul-Wahad – in precedenza Olivier Saint-Jean – era stato il primo giocatore francese scelto al Draft NBA. La giovane stella in uscita da San Jose State è stato scelto dai Sacramento Kings con la #11, diventando uno specialista della fase difensiva, con una media di 7.8 punti e 3.3 rimbalzi in 236 partite con le casacche di Kings, Orlando Magic, Denver Nuggets e Dallas Mavericks tra il 1997 ed il 2003. Abdul-Wahad è fiero di aver contribuito alla storia del basket francese, ed ha raccontato un aneddoto su ciò.

“Essere il primo è sempre difficile. I soldati senegalesi hanno salvato la Francia durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, specialmente nella Seconda. I primi reggimenti ad esser stati mandati al fronte erano africani. Ed essere i primi sembra quasi la stessa cosa, perché si è lì a prendere i primi proiettili. In altre parole, si fa parte dello standard. A prescindere che vada bene, male o indifferentemente, probabilmente potrebbe essere dimenticato oppure divenire un evento storico, perché è stato fatto per primi. Adesso ci sono 30 giocatori nella lega, essendone parte integrante attiva. Tutti loro hanno affrontato ciò che un giocatore della NBA deve affrontare per esserlo. Non si tratta più di una favola. Adesso è più facile per me comprendere il mio percorso e quello degli altri giocatori.”

Tariq Abdul-Wahad
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Il co-agente di Victor Wembanyama, Bouna Ndiaye, è co-fondatore e CEO della compagnia francese Comsport. Ndiaye e l’altro agente francese, Jeremy Medjana, gestiscono i diritti di Wembanyama. Ndiaye rappresenta svariati altri giocatori francesi in NBA oltre a Wemby, tra cui Gobert, Nicolas Batum, Evan Fournier e Bilal Coulibaly, scelto dai Washington Wizards con la #7 al Draft 2023. Ndiaye ha dichiarato che i suoi colleghi gli risero in faccia quando lui decise di concentrarsi sugli atleti francesi ed africani nel 1999. 

“Quasi 30 fa anni abbiamo deciso di concentrarci sui giocatori francesi ed africani. La gente ci dava dei pazzi, dicendo che non avremmo mai fatto fortuna perché i migliori giocatori erano americani. In quel periodo avevamo soltanto 2 clienti, ma sapevamo che il basket sarebbe divenuto presto un gioco globale. Meno del 4% dei giocatori in NBA erano di origini francesi nel 1999. C’erano Tariq Abdul-Wahad e Tony Parker. Tony Parker ha distrutto la barriera mentale per la quale se non si disponeva di un fisico imponente non si sarebbe riusciti a svolgere il ruolo di guardia. Ora, con Victor, presto diventerà il volto buono della lega.”

Bouna Ndiaye

Il rispetto nei confronti del basket francese è cresciuto con l’arrivo in NBA di Tony Parker nel 2001. Non è stato tra i nomi più sbandierati del suo Draft, ma è stato scelto con la #28 dai San Antonio Spurs nel 2001. La guardia, alta solo 1,88 m, è divenuta 6 volte All-Star, vincendo il Titolo NBA per ben 4 volte. Parker è diventato il primo cestista europeo a vincere il premio di MVP delle Finals NBA nel 2007. Il veterano, con 18 anni di carriera in NBA, è stato inserito nella Basketball Hall of Fame nel 2023. Ci sono stati parecchi altri giocatori francesi di successo da quando Parker ha messo piede in NBA. Gobert è uno dei più grandi cestisti francesi di ogni epoca, avendo vinto 4 volte il premio NBA Defensive Player of the Year e prospetto Hall of Famer. Nicolas Batum, ora ai Philadelphia 76ers, gioca in NBA da ben 16 stagioni. Boris Diaw ha vinto il premio NBA Most Improved Player of the Year nel 2006, ed ha vinto il Titolo NBA con gli Spurs nel 2014. Victor Wembanyama ha vinto l’NBA Rookie of the Year nella Stagione 2023/24. Nel Draft 2023 sono stati scelti ben 4 cestisti francesi al Draft, con Wemby, Bilal Coulibaly, Rayan Rupert e Sidy Cissoko

“Ogni anno abbiamo sempre ottimi giocatori. Anche Sidy e Rayan sono stati scelti al Draft. Perciò, ora tutti possono pensare di potercela fare.”

Bilal Coulibaly

La lista degli altri grandi nomi nella storia del basket francese include quelli dei già citati Ian Mahinmi ed Evan Fournier, oltre a Ronny Turiaf, Mickael Pietrus, Frank Ntilikina, Sekou Doumbouya, Timothe Luwawu-Cabarrot, Killian Hayes, Ousmane Dieng ed il fratello di Alexandre Sarr, Olivier Sarr. Alexandre Sarr ha rivelato che Tony Parker abbia avuto una grande influenza su di lui. 

“Mi è bastato osservare i Titoli e gli Anelli, e tutto il successo ottenuto in NBA. Tony ti permette di sognare di poter essere una persona di successo.”

Alexandre Sarr

Risacher, invece, ha dichiarato di aver preso ispirazione da Wembanyama e Coulibaly. Ma tra tutti i cestisti francesi, ha affermato che suo padre sia stato il più influente su di lui. Stéphane Risacher è stato 6 volte All-Star nel campionato francese, avendo militato in Francia, Spagna, Grecia e avendo vinto la Medaglia d’Oro alle Olimpiadi con la nazionale francese nel 2000. 

“Il mio idolo è stato mio padre, per tanti anni. Sono una persona che può prendere parecchia ispirazione da altra gente. Sono un tipo molto curioso e voglio trarre qualcosa da qualunque situazione. Anche la scorsa stagione, Victor e Bilal mi hanno ispirato tantissimo. Durante la mia crescita ci sono stati parecchi cestisti francesi a cui mi sono ispirato. Mio padre è stato il primissimo a cui mi sia ispirato. Quando ho avuto il mio primo iPhone guardavo sempre i suoi video su YouTube.”

Zaccharia Risacher

Massar Sarr, padre di Alexandre, ha avuto una grossa influenza per i suoi figli verso il mondo del basket, avendo giocato da professionista in Francia, da nativo di Dakar in Senegal. Abdul-Wahad ha giocato con Stéphane Risacher, ed ha rilasciato alcune affermazioni su di lui. 

“Adesso i cancelli sono aperti e ci sono migliaia di bambini che giocano, i cui genitori sono della mia stessa generazione: è uno sviluppo incredibilmente interessante. Il basket francese produrrà tantissimi talenti. Ciò non vuol dire che tutti saranno degli Hall of Famers o che tutti loro avranno delle carriera lunghe e titolate. Ma dimostra che ci sia una confluenza di fattori: il livello di talento, la discendenza, il regime di lavoro, lo stile di gioco.”

Tariq Abdul-Wahad
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Ci sono state svariate influenze africane, afroamericane e afrocaraibiche nel basket francese. Ad esempio, la madre di Abdul-Wahad, George Goudet, è stata giocatrice di basket professionista, ed anche suo padre, che proveniva dalla Guiana Francese. Il padre di Tony Parker è un afroamericano di Chicago. La madre di Gobert proviene da Guadaloupe. Il padre di Victor Wembanyama è congolese. Infine, i genitori di Bilal Coulibaly provengono dal Mali. 

“Si parla molto della nazionale di calcio della Francia, ma non di quella di basket. Ma ci sono le stesse dinamiche, anche se i poteri del mondo del basket, in Francia, non hanno fatto in modo che ci fossero gli stessi sviluppi. Volevano la grande speranza bianca come nessun altro, ma questo è ciò che hanno ottenuto: hanno avuto Victor, Coulibaly e tutti i giovani ragazzi dai sobborghi. Tutti figli di ex giocatori. Ed è grandissimo.”

Tariq Abdul-Wahad

Massar Sarr ha adesso ben 2 figli in NBA, e sta per scoprire che effetto avrà tutto ciò in Senegal. Alexandre Sarr ha raccontato che ha in progetto di costruire campi da basket in Senegal, per avere un impatto sulla società.

“Apportano atletismo. Apportano in campo delle libertà in più al modo di giocare a basket. Si tratta di connessioni storiche che la Francia ha con le sue ex colonie, dalle quali provengono parecchi ragazzi dotati di grandi doti atletiche. Che sono riusciti ad innalzare il livello del gioco.”

Massar Sarr

Con l’approdo in NBA del French Phenome, Victor Wembanyama, e altre 3 potenziali future star come Risacher, Sarr e Salaun, i riflettori sono tutti rivolti verso il basket francese, ora più che mai. Ciò che è diverso rispetto all’Era dei Big Man come Mahinmi, Turiaf e Gobert è che i giocatori odierni sono molto più dotati di skills offensive, e sono molto più abili nel dribbling e nel tiro da oltre l’arco. Ndiaye ha dato merito ai coach francesi, per aver reso i giovani talenti così completi e concreti. 

“Abbiamo molto talento. Sia fisico, come in America: in Francia siamo atletici quanto in Canada e negli Stati Uniti. I coach di basket francesi sono molto competenti nel far sviluppare IQ cestistico ai giovani. Si vede facilmente nei vari club.”

Bouna Ndiaye

Risacher, Sarr e Salaun si conoscono a vicenda, hanno giocato sia insieme che uno contro l’altro sin dall’età di 13 anni. Wembanyama e Risacher sono stati compagni di squadra di Parker. Gobert crede che questa generazione ha avuto allenamenti ed allenatori migliori, oltre che tutte le informazioni che lui ha ricevuto durante la sua crescita.

“Tutte le informazioni che la gente da in Francia ai ragazzini, per dar loro un’opportunità di migliorare ed arrivare al massimo livello, sono qualcosa di fenomenale. Il talento, osservando il Draft di quest’anno, è davvero tanto. Non penso che ci siano mai stati così tanti ragazzi francesi al First round. Bisogna dar merito a tutti.”

Rudy Gobert

Abdul-Wahad non crede che l’Europa stia sfornando più talenti che il continente americano, ma ha affermato che le difese europee, più serrate ed arcigne, hanno favorito lo sviluppo e la crescita del gioco. 

“La mancanza di spazi nel basket europeo permette di creare giocatori migliori a giocare in spazi ristretti. Se riescono a trovarsi bene in spazi tanto corti, riescono a dare il meglio quando gli spazi si allargheranno. Il gioco del basket è parecchio fisico in Europa adesso, perciò questo stile si adatta perfettamente alla lega NBA. Ha tutto più senso, adesso.”

Tariq Abdul-Wahad

Risacher ha rivelato che esser riuscito ad arrivare in NBA insieme a Sarr e Salaun è la realizzazione di un sogno. Ma rappresenta anche un momento speciale per la storia del basket francese. La Francia ospiterà i Giochi Olimpici del 2024, con una squadra cestistica guidata da Gobert, Wembanyama, con Coulibaly, Sarr e Risacher non ancora presenti in team durante le fasi preliminari. Ma considerando il loro numero, ci si aspetta un maggior impatto da parte dei giocatori francesi sulla lega NBA. 

“Ho provato a spiegarlo a parecchia gente lo scorso anno, che sarebbero arrivati in molti. Ed è ciò che sta accadendo adesso. Sono fiero di essere francese. So che il basket francese sta migliorando parecchio e che sta crescendo. Perciò sono molto felice.”

Bilal Coulibaly

Si può così dare il benvenuto alla nuova generazione di talenti francesi: Wembanyama, Coulibaly, Risacher, Sarr e Salaun, che ispireranno la prossima generazione di talenti francesi. Risacher afferma addirittura che molti siano già in arrivo.

“Penso che molti giocatori francesi trarranno ispirazione, e le cose andranno sempre meglio per noi. Mi sento davvero fortunato, perché ci sono davvero tantissimi giovani giocatori di ottimo livello.”

Zaccharie Risacher

La NBA ha un impatto globale al giorno d’oggi. Rudy Gobert ha voluto rimarcarlo ancora una volta.

“È una cosa bellissima da vedere. Do merito alla NBA per aver fatto un grandissimo lavoro nel promuovere il gioco del basket in tutto il mondo, e do anche merito ai coach ed alla gente che in Francia ha convogliato tutte le proprie energie per aiutare questi giovani ragazzi a crescere. È grandissimo poter assistere al viaggio di ragazzi provenienti da qualunque luogo sulla Terra, riusciti a realizzare il sogno di approdare in NBA.”

Rudy Gobert