FOTO: New York Daily News

 

Questo contenuto è tratto da un articolo di Sarah Al-Refae per The Knicks Wall, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


La notizia è in circolo già da qualche giorno: Mitchell Robinson è pronto al ritorno in campo dopo l’All-Star break, anche se soltanto per allenamenti individuali al tiro. La buona nuova è stata rivelata direttamente dal coach dei New York Knicks, Tom Thibodeau, durante il pre-partita della sfida contro i Memphis Grizzlies. Certamente è stata accolta con enorme entusiasmo da coach Thibodeau, il suo staff e tutti i membri del roster della Grande Mela. Robinson era fuori dai giochi da metà dicembre a causa di un brutto infortunio alla caviglia, che ha costretto il giovane centro a sottoporsi ad intervento chirurgico. Seppur non sia ancora possibile stabilire una concreta timetable per l’effettivo ritorno in campo di Robinson, coach Thibodeau è sembrato abbastanza ottimista nel rivelare al pubblico la notizia del prossimo ritorno agli allenamenti del suo centro. 


“In questo periodo tornerà a fare allenamenti in piscina, sul tapis-roulant antigravitazionale e in campo al tiro, con sessioni individuali, oltre che tutta la parte relativa alla riabilitazione e recupero muscolare e della mobilità. Una volta terminato questo processo, gli verrà concesso il via libera per lavorare sul campo per sessioni d’allenamento al tiro. Il livello successivo è rappresentato dall’aumento del ritmo, inserendo gradualmente tiri in movimento senza marcatura, poi sessioni in singola marcatura – 1 vs 1 – fino alla partitella 5 vs 5. Dopodiché verrà dichiarato pronto per tornare in campo in NBA.”

Coach Tom Thibodeau

In sostanza, coach Thibs ha analizzato passo per passo tutto il processo di riabilitazione e recupero a cui si sta sottoponendo – e continuerà a farlo nei prossimi mesi – Mitchell Robinson, specificando che non c’è alcuna intenzione di forzare tempi e procedure. Fino a quando Robinson non verrà dichiarato pronto a tornare in campo, il suo unico obiettivo sarà quello di tornare in forma ed arruolabile. Finora ha potuto praticare solo qualche limitato allenamento al tiro, in piscina o in cyclette, per mantenere il tono muscolare e poter procedere allo step successivo della riabilitazione. 

Anche se tornare in campo per allenamenti al tiro non equivalga esattamente al ritmo di una partita NBA, è comunque un’ottima notizia per i Knicks e i loro fan, specialmente per via dell’elevato numero d’infortuni che ha afflitto il roster di recente: Julius Randle è out per un problema alla spalla, mentre OG Anunoby si è da poco sottoposto ad un intervento chirurgico al gomito destro, ed oltre a loro due anche altri elementi del roster hanno subito problemi d’entità più lieve. Quindi, i New York Knicks hanno disperatamente bisogno di uomini affidabili nelle rotazioni, che apportino soprattutto solidità difensiva alla squadra. 

Per fortuna di coach Thibodeau e della franchigia della Grande Mela, il roster include anche Isaiah Hartenstein, capace di non far sentire troppo la mancanza di Robinson una volta chiamato in causa ed incrementato il suo impiego. Anche Hartenstein, purtroppo, è alle prese con un problema al Tallone d’Achille. Ma una volta tornati entrambi, coach Thibodeau avrà a disposizione una solida “muraglia” difensiva su cui poter fare affidamento.

L’impatto di Mitchell Robinson

Finora, nelle sole 21 presenze stagionali, The Block Ness Monster ha collezionato una media di 6.2 punti, l’incredibile 10.3 al rimbalzo e 1.3 stoppate, con il 59.2% al tiro. Una delle migliori qualità della difesa da manuale di Robinson è l’abilità di mettere fretta nei tentativi avversari. Il suo dominio fisico e le doti nel contestare tiri sono una minaccia e infondono timore in chi si trova a fronteggiarlo, facendoli esitare nelle incursioni al ferro. Si tratta anche di un ottimo closer perimetrale, che copre moltissimo spazio. Quando rimane concentrato, sporca e intercetta una grande quantità di palloni che attraversano il campo. La sua destrezza gli impedisce anche di cadere in falli non necessari. Tipicamente, aspetta che sia l’attaccante a fare la prima mossa prima di contrastarla.

Robinson porta con sé un fuoco competitivo naturale, senza evitare alcun contatto o opportunità per punti da seconda chance. Con la difesa dei Knicks che sta toccando nuove vette dopo l’aggiunta di OG Anunoby (facendo poi un piccolo passo indietro con la perdita di Quentin Grimes per Bojan Bogdanovic e Alec Burks), il lungo avrebbe la possibilità di tornare e di farlo in maniera distruttiva.

Cosa succederebbe a Isaiah Hartenstein?

Il centro tedesco è particolarmente speciale in situazioni di pick&roll. Dopo aver piazzato il blocco, ha l’abitudine di convertirlo in punti assolutamente necessari per i Knicks, buttandosi a capofitto nel pitturato per un canestro o per uno scarico. Si tratta di un giocatore duro, tutt’altro che spaventato dalla fisicità del post e spesso sanguinante. Hartenstein è anche un solido stoppatore, grazie all’ottimo tempismo, all’istinto e alla taglia, sebbene la mancanza dell’atletismo di Robinson talvolta si faccia notare, non permettendogli di proteggere il ferro come il compagno.

Similitudini tra Robinson e Hartenstein

Quando si tratta di abilità a rimbalzo, i Knicks catturano sia rimbalzi offensivi sia difensivi con percentuali molto più alte quando Robinson o Hartenstein sono in campo rispetto a quando si trovano fuori. New York cattura il 53.1% dei rimbalzi disponibili – 33% come percentuale di rimbalzi offensivi e 73.9% di quelli difensivi, entrambi dati da top-2 in NBA. Quando Robinson è in campo, i Knicks catturano il 54.3% dei rimbalzi disponibili, 75.4% difensivi e 35.7% offensivi; quando Hartenstein è in campo, catturano il 54.5% dei rimbalzi, 74.9% difensivi e 34.2% offensivi.

In termini di impatto difensivo a inizio stagione, entrambi hanno tenuto di media 1.5 palle rubate e 1.3 stoppate a partita. Dopo essere partiti titolari in almeno 10 gare, sono diventati 2 dei 3 giocatori con una media di 1.3+ rubate e 1.3+ stoppate per partita.

Differenze fra Robinson e Hartenstein

Dal punto di vista offensivo, Mitchell Robinson viaggia a 16.0 tocchi nella metà campo offensiva, mentre Hartenstein a 24.1 tocchi di media. Il primo ha anche 0.8 tocchi di media al gomito, mentre il secondo ne fa registrare 3.2 a partita. In aggiunta, Robinson ha solo 1.1 assist potenziali di media, mentre Hartenstein si trova a 4.2 per partita.

Ricapitolando

Possiamo assumere con discreta certezza che, quando Robinson tornerà in campo e in forma dopo la lunga assenza, Hartenstein continuerà a essere il centro titolare dei New York Knicks. Questa non è una brutta cosa, dal momento che il centro in uscita da Western Kentucky troverà una squadra ben diversa da quella che ha lasciato.

In questo momento, si spera che Tom Thibodeau avrà la possibilità di valutare in che modo entrambi possano contribuire nelle varie combinazioni adesso disponibili, considerando che Mitchell Robinson e Isaiah Hartenstein hanno dimostrato di poter essere giocatori dall’elevato impatto e difensori di livello elitario, seppur in modi diversi.