L’aggiunta di Royce O’Neale è esattamente ciò di cui i Suns avevano bisogno.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Brandon Duenas per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
La presa di Royce O’Neale da parte dei Phoenix Suns non sarà stata la mossa più “sexy” delle trade deadline, ma si è già dimostrata estremamente impattante nel raggio di un brevissimo lasso di tempo. A che servono le second-round pick, dopotutto? Molti tifosi sono già saliti sul carro del giocatore, sempre che non ci fossero da prima dello scambio. L’ex Nets è già diventato uno dei fan favorite della Valley, e per ovvie ragioni.
I numeri
Ha tratto il meglio dai suoi pochissimi possessi in campo prima della pausa, chiudendo i suoi primi 65 minuti con la maglia dei Suns a +54 di plus/minus. Per dovere di cronaca, va fatto notare il campione estremamente ridotto e che una delle gare fosse contro una delle peggiori squadre in NBA, ma è comunque un inizio incoraggiante per un role player rinvigorito.
O’Neal ha effettuato 9 tra stoppate e palle rubate nei suoi 65 minuti, tirando con un ottimo 6/14 (46%) da tre punti nel corso delle prime 3 gare, chiuse con un 2 a 1 da Phoenix, a causa dell’unica sconfitta arrivata nei secondi finali della partita contro i Golden State Warriors. Il suo impatto offensivo non fa strabuzzare gli occhi, ma ha segnato tiri da smarcato (anche clutch) e ha contribuito al movimento di palla. Il suo playmaking secondario e il rapido decision-making danno ritmo all’attacco, rendendolo già così un’aggiunta perfetta.
Il veterano ha inoltre un 40-9 di Net Rating e 85.1 di Defensive Rating nei 55 minuti di non-garbage, e gli avversari tirano con un clamoroso 14% in meno quando sono difesi da lui. Il suo impegno e la sua intensità nella metà campo difensiva hanno sparso energia a macchia d’olio su tutta la squadra.
La tenacia e la leadership da veterano di Royce O’Neal sono attributi assolutamente necessari per una squadra come i Suns, ai quali è mancata una presenza stabile per tenere in ordine i giocatori di rotazione. Piccole cose come spingere Durant a riposizionarsi prendendo campo per portare l’aiuto dal lato debole e parlare con gli altri per indicare loro la giusta posizione rinforza la difesa. La sua versatilità è evidente guardando una sua qualunque clip: la difesa point-of-attack è stata intensa, il suo tempismo nelle rotazioni non è mai errato e comprende la proprio posizione come un vero professionista.
Le abilità comunicative che ha fornito, verbali e fisiche, si possono percepire già solo osservando alcune delle rotazioni di squadra nel corso di queste poche partite, un lavoro sulle linee di difesa che Jae Crowder spesso ha rivestito in maniera similare durante il proprio tenore a Phoenix. Nella vittoria comoda contro Detroit nel giorno di San Valentino, O’Neale ha chiuso con un assurdo +37, migliore in squadra. Ha giocato solo 24 minuti ma ha avuto un impatto ottimo su tutte e due le metà campo. L’head coach Frank Vogel ha commentato la prestazione del nuovo acquisto, dichiarando:
“Si tratta di un’aggiunta enorme per noi, stasera ha fatto di nuovo benissimo. Fa tutte le piccole cose, eccelle nelle piccole cose. Si tratta anche di un grande comunicatore e la sua fisicità si nota bene in campo.”
Le doti comunicative di Royce O’Neale potrebbero essere il collante o il pezzo mancante di cui questa squadra ha bisogno per essere definitivamente completa e coesa. Ci sarà ovviamene un processo di integrazione dove i giocatori testeranno reciprocamente la loro chimica ma, detto questo, le cose sembrano andare nella direzione giusta arrivati a questo All-Star Break.