Foto: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Roberto Araiza per Air Alamo, tradotto in italiano da Fabrizio Riposati per Around the Game.


Nonostante una stagione dei San Antonio Spurs fin qui da 14 vittorie in 58 partite, in un’annata in cui la classifica non è certo la priorità dei texani, il rookie Jeremy Sochan è senza dubbio una nota positiva per i tifosi nero-argento.


Nelle sette partite precedenti al problema fisico accusato lo scorso 2 febbraio, l’ala di San Antonio ha mantenuto una media di quasi 16 punti a gara, con oltre 5 rimbalzi, 3 assist, il 50% dall’arco e l’85% in lunetta; con anche una prestazione da 30 punti, in una sconfitta degli Spurs ai supplementari contro i Suns.

Guardando a quanto diceva lo scouting report pre-Draft su Sochan, è evidente che la sua prima qualità sia stata confermata nei primi mesi a San Antonio. Ovvero, la sua versatilità difensiva. Inoltre, diversi analisti avevano suggerito che si sarebbe potuto dimostrare anche un finalizzatore efficiente dentro il pitturato e un passatore interessante. Tutte queste potenzialità lo hanno portato ad essere la nona scelta al Draft 2022, e a posteriori si può pensare che meritasse anche una chiamata più in alto.

Una prestazione da 30 punti era abbastanza difficile da immaginare dopo soltanto qualche mese; in generale, le sue potenzialità offensive e nello specifico realizzative si sono mostrate meno acerbe di quanto ci si aspettava. L’enorme miglioramento nell’efficienza al tiro (oltre il 38% dall’arco nel mese di gennaio) – oltre al lavoro sulla meccanica a una mano mostrata in lunetta – è stato un ovvio fattore, ma il suo impatto non si ferma qui.

Quello che ha colpito è la sua abilità di riconoscere e attaccare lo spazio, sia con che senza la palla. On-ball è diventato più aggressivo nell’attaccare il ferro e la sua abilità nel costruirsi un tiro dal mid-range (33% dei suoi tentativi dal campo) ne amplifica la pericolosità; off-ball, invece, sa tagliare con tempismo e leggere bene lo spazio, per poi chiudere di potenza o grazie ad un soft touch. Proprio il tocco e il mid-range game mostrati in questi mesi sono i segnali più promettenti in ottica futura.

I flash che Sochan aveva mostrato a Baylor sembra averli traslati con maggiore frequenza al piano superiore, e non era affatto scontato, anzi. Questo, però, non significa che sia un prodotto finito come giocatore. Idealmente, la sua abilità nel tiro dovrebbe arrivare a un punto in cui i difensori sono costretti a fare closeout su di lui sul perimetro e dover passare sopra ai blocchi; avrà bisogno, poi, di migliorare le sue qualità nel palleggio, di imparare a contenere i falli e forse anche di aggiungere un po’ di massa muscolare. Per adesso, però, siamo al punto in cui i miglioramenti mostrati in questi mesi sono troppo impressionanti per non guardare al bicchiere mezzo pieno.

Gli Spurs potrebbero aver trovato una gemma nell’ultimo Draft.