A due settimane dalla richiesta di trade, la situazione di James Harden a Philadelphia ancora non si è sbloccata. Anzi, pare sempre più arenata e di difficile soluzione.

L’ex giocatore di Rockets e Nets aveva fatto sapere, dopo aver esercitato la player option prevista dal suo contratto per la prossima stagione, di non essere intenzionato a giocare ancora con i Sixers nella prossima stagione, invitando il front office guidato da Daryl Morey a lavorare per trovargli una nuova sistemazione. Ad oggi, peró, ancora nessuna nuova.

Nella giornata di ieri Joel Embiid ha parlato con i media della situzione del suo compagno, dicendosi “deluso” ma allo stesso tempo di “aver compreso” le motivazioni di Harden e di “aver apprezzato il modo in cui le ha gestite”. La speranza dell’MVP, in ogni caso, è che il Barba torni sui suoi passi: “Vorrei tornasse a Philadelphia, ovviamente. Vorrei provare a realizzare insieme a lui ciò che desideriamo: vincere il titolo. Spero possa cambiare idea e decida di restare.”


Al centro, ha fatto eco immediatamente dopo il nuovo compagno di squadra Patrick Beverley:

Al di là della volontà del giocatore, comunque, persiste la difficoltà di Morey nel trovare una squadra intenzionata a mettere sul piatto un pacchetto interessante per un 33enne (il mese prossimo 34enne) che ha mostrato chiari segnali di declino fisico e che andrà in scadenza di contratto l’estate prossima. Alla luce di questo, dell’oneroso salario che percepisce Harden per la stagione 2023/24 ($35.6M) e delle elevate richieste di Morey, allestire una trade non è affatto semplice. “I 76ers devono trovare un pacchetto che abbia un valore e che assicuri loro di poter competere per il titolo con Embiid”, diceva Adrian Wojnarowski (ESPN) nei giorni scorsi. “Non sarà facile, e sicuramente non sarà veloce.”

Nelle ultime settimane, le squadre menzionate nella corsa ad Harden sono Los Angeles Clippers (la sua destinazione favorita), New York Knicks, Chicago Bulls (in caso di cessione di LaVine), Boston Celtics e Miami Heat, con questi ultimi che potrebbero ripiegare sulla point guard di Philadelphia nel caso fallisse l’assalto a Damian Lillard. Proprio la situazione (anche qui, in fase di stallo) legata a Dame, in uscita da Portland, potrebbe giocare un ruolo determinante per gli sviluppi del caso-Harden: non per un diretto scambio sull’asse Blazers-Sixers (da escludere per diversi motivi), bensì per il classico effetto-domino e per l’eventualità (probabile) in cui Lillard fovesse partire con una blockbuster trade a più squadre, che potrebbe aprire scenari anche per Philadelphia.

Ad oggi, in ogni caso, l’interesse per Harden non sembra particolarmente vivo in giro per la lega e la sensazione è che i 76ers non vogliano fare un passo indietro, considerando la timeline della franchigia (nel pieno della finestra per competere con Embiid) e la pazienza con cui Morey ha sempre gestito situazioni del genere.

Come si augura Embiid, alla fine il Barba potrebbe ìrimanere nella città dell’amore fraterno ancora per una stagione, in cui provare a vincere con l’MVP in carica prima di diventare free agent nell’estate 2024. La direzione più probabile, oggi, è questa… ma la Woj Bomb potrebbe arrivare da un momento all’altro.