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Questo contenuto è tratto da un articolo di Caylen Johnson per The Lead Sports Media, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Quali sono i requisiti per diventare un giocatore franchigia? Bisogna giocare in una certa posizione, segnare il maggior numero di punti o essere il più vendibile? È la leadership di squadra o il rapporto con i giocatori e gli allenatori? Affidabilità e disponibilità sono parole ultimamente spesso associate a Ja Morant dei Memphis Grizzlies, e non necessariamente in maniera positiva. Allo stesso tempo, Jaren Jackson Jr. continua a definire la sua posizione di giocatore franchigia dei Grizzlies.

Il dominio di Jaren Jackson Jr. sulle due metà campo

Il grande Paul Bryant ricordava sempre alla community sportiva che “L’attacco vende i biglietti. La difesa vince i titoli”.  In una nuova era del gioco NBA in cui l’attacco è un elemento di attrazione per il pubblico, essere un giocatore abile sulle due metà campo è ciò che permette di avere più impatto in assoluto. Jackson Jr. dimostra continuità, dominio e leadership di squadra per i suoi Grizzlies.

Innanzitutto, essendo il primo marcatore dell’attacco con la seconda media punti più alta della lega, iniziamo dal suo gioco offensivo. Jaren Jackson Jr. gira a una media di 22.8 punti, 6.0 rimbalzi e 1.7 stoppate a partita. È l’unico giocatore dell’NBA a ottenere un 50-50-50, con 50 canestri da tre punti, 50 rubate e 50 stoppate in questa stagione. Poco oltre la metà della stagione, si è guadagnato la seconda selezione da All-Star. Ha collezionato undici partite da 30 punti, stabilendo il suo record in carriera.

In difesa occupa come al solito il pitturato, sfruttando la sua agilità e la sua stazza per ridurre il campo. Si muove bene anche come difensore perimetrale e affolla allo stesso tempo il pitturato, che sia sul post o in aiuto. Grazie a questo contributo, si sta preparando per ottenere ulteriori riconoscimenti e per massimizzare il suo stipendio la prossima estate. Se i suoi numeri dovessero rimanere invariati in questa seconda metà di stagione, sarebbe potenzialmente in grado di guadagnarsi il titolo di giocatore difensivo dell’anno e entrare negli All-NBA Team. In tal caso, avrebbe diritto a un contratto supermax, diventando così il giocatore più pagato dei Grizzlies. Questi riconoscimenti, oltre a essere importanti dal punto di vista economico, sposterebbero e non poco la bilancia di “uomo franchigia” verso JJJ.

Alla ricerca di Ja

Ricapitolando le ultime stagioni, Ja Morant non ha preso parte a più di 65 partite in nessuna delle ultime cinque annate. Un infortunio alla spalla destra lo ha tenuto in panchina per la seconda metà della scorsa stagione. Infortuni e malattie lo hanno già tormentato con 22 assenze, rendendolo ineleggibile per i premi della stagione regolare. La sua disponibilità solleva interrogativi all’interno del front office dei Grizzlies e sul suo gioco efficace ma teatrale.

È innegabile che lo stile spettacolare di Morant sia ciò che lo mantiene mediaticamente il giocatore di punta della franchigia. Il suo rifiuto annuale di partecipare al Dunk Contest durante l’All-Star Weekend fa sì che i fan si aggrappino alle sue schiacciate in partita e ai suoi poster sui malcapitati avversari. Tuttavia, gli atterraggi maldestri e le cadute violente rendono difficile non mettere in dubbio il logorio che il suo corpo sta subendo. Attualmente ha una media di 20.5 punti e 7.4 assist a partita. Nonostante questi possano sembrare buoni numeri offensivi, ha raggiunto il minimo storico del 44.1% dal campo e il massimo storico di palle perse a partita (3.8). Inoltre, sta registrando la media di punti e rimbalzi più bassa dal 2021.

Il tessuto genetico del gioco di Morant è fatto della sua intelligenza e del suo stile di gioco offensivo aggressivo e senza paura, anche se all’inizio di questa stagione ha fatto intendere chiaramente di voler ridurre il numero di schiacciate in partita (mentendo). Ma il suo bagaglio non si ferma qui. Che si tratti di lavorare per rendere più costante il suo tiro da fuori o di aggiungere più elementi difensivi al suo gioco, piccoli ritocchi potrebbero metterlo nuovamente sotto i riflettori nel resto della stagione. Inoltre, affidandosi ai suoi compagni ha contribuito a dar vita a un vero e proprio Big Three – Desmond Bane e Jaren Jackson Jr. – creando un rapporto simbiotico di fiducia nel gioco dell’altro e la chimica necessaria per ottenere buoni risultati di squadra e vincere le partite.

Obiettivi per la seconda metà di stagione

In definitiva, i Grizzlies sono al terzo posto nella Western Conference (37-20), a pari merito con i Denver Nuggets, campioni NBA 2023. Con Jackson Jr. e Morant che funzionano a pieno regime, quali sono gli obiettivi principali di questa squadra per una lunga run ai Playoffs? Iniziare con un Morant sano, perché essere disponibili vale già metà della battaglie, e fare le cose semplici ma che funzionano. È un giocatore imprendibile quando va in drive verso il canestro, capace di cambiare mano in aria a piacimento per chiusure tanto spettacolari quanto efficaci al ferro. Anche se la sua percentuale da tre punti e il numero di tiri dal campo sono diminuiti, si tratta di elementi fondamentali che possono essere recuperati. Affidandosi al suo atletismo e all’alto livello della squadra che lo circonda, Morant può ancora uscire da questo periodo in cui non sembra più se stesso.

Nel frattempo, però, è il momento di JJJ. Nessun giocatore è perfetto, ma Jaren Jackson Jr. sembra avere tutto. A 25 anni e nel pieno della sua maturità, se dovesse rimanere costante nella sua produzione offensiva e difensiva, il suo gioco non avrà bisogno di cambiamenti. La versatilità, la rapidità di piedi, la capacità di mettere palla a terra nonostante la taglia e la costante presenza difensiva sono caratteristiche che contribuiscono a rendere unica la stagione 2025 di Jackson Jr., quella del definitivo salto.