Dai 50000 dollari offerti alla famiglia alla quasi rissa tra suo fratello e lo storico coach di Indiana Bob Knight

FOTO: New York Post

Questo contenuto è tratto da un articolo di Divij Kulkarni per Fadeaway World, tradotto in italiano da Jacopo Di Francesco per Around the Game.


La maggior parte degli appassionati conosce Isiah Thomas come una delle superstar più controverse della storia NBA. La faccia dei Bad Boys di Detroit ha guidato la sua squadra a più di un anello e ha ritardato l’ascesa verso lo status di GOAT di Micheal Jordan nel farlo. Oltretutto, le sue capacità erano innegabili, c’è un motivo se ha raggiunto tutti i suoi successi.


Cresciuto nel West Side di Chicago, il Nostro ha giocato al Liceo di Saint Joseph, guidando i suoi alle finali statali al quarto anno. E’ dunque ovvio come fosse un prospetto molto desiderato a livello collegiale, e in una chiacchierata con Channing Frye, Zeke ha condiviso alcune storie davvero assurde sul processo di recruiting a cui andò incontro.

Ci venne offerto di tutto. E questo allenatore in particolare venne a casa nostra, aprì una valigetta e disse: “ehi, ci sono 50000 dollari qui. Se tuo figlio giocherà per noi, tu prendi questi”. Ora Channing, tu capisci che noi non avevamo mai visto 50000 dollari in tutta la nostra vita. Per quanto ne sapevamo, potevano anche essercene 1000 nella valigetta.

Fu una mossa alquanto illegale, da chiunque venne, e non è sorprendente che i genitori di Thomas non gli lasciarono fare questa scelta. Decise di giocare per Indiana University, per gli Hoosiers dello storico coach Bob Knight. E come andò quell’incontro, è un’altra storia assurda.

Nella sua carriera, il leggendario Bob Knight si è fatto conoscere per le vittorie e il suo stile di durezza e disciplina nel gestire le sue squadre. La sua parlantina convinse la mamma di Zeke, ma i fratelli erano un discorso a parte.

A questo punto la discussione si fa seria… come sarà in Indiana. Mia madre fece al coach una domanda seria, gli disse: “Il Klan è a Martinsville, in Indiana. Se mio figlio dovesse avere dei problemi, chi lo proteggerà?” Lui rispose: “Signora, se vinciamo, il Klan proteggerà lui”. Mio fratello lo prese sul serio…Quindi ora mio fratello è furibondo, pronto a fare a botte. E quindi lui disse: “Se vuoi fare qualcosa, andiamo fuori”. A quel punto, non lo dimenticherò mai, il coach si è alzato, si è tolto la giacca e si è accorciato le maniche: “Sì, andiamo fuori”.

A quel punto la tensione scese e non ci fu nessuna rissa, ma solo il pensiero di essere una mosca in quella stanza è pazzesco. In fin dei conti, il processo di recruiting è materia complicata e dai giorni di Thomas è cambiato molto, ma si può dire con certezza che ha fatto la scelta giusta giocando per coach Knight in Indiana, creando la sua strada per diventare una delle più grandi stelle NBA.