FOTO: Bleacher Nation

Questo contenuto è tratto da un articolo di John Voita per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Qualcuno guarda ancora l’NBA All-Star Game? Sì, soprattutto quando sono coinvolti giocatori della vostra squadra preferita. Ma, come la maggior parte dei fan, spesso capita di essere più criticati che ammirati. Forse, quando si era più giovani, piaceva di più, quando tutto sembrava brillare un po’ di più. Dopotutto, chi non ha mai creduto in Babbo Natale? L’All-Star Game è stato a lungo criticato per essere una vetrina di difese opzionali e schiacciate esplosive. Nell’era della rivoluzione dei tre punti, si è evoluto in un evento in cui i giocatori prendono abitualmente tiri da metà campo, diluendo ulteriormente il prodotto. Un tempo era uno spettacolo imperdibile che attirava 10.8 milioni di spettatori, oggi il pubblico si è ridotto a quasi la metà, con appena 5.5 milioni di telespettatori l’anno scorso.

Dati: Statista

Mentre l’NBA lotta per mantenere l’All-Star Game rilevante, si affanna ogni stagione per dare nuova vita a quello che un tempo era un evento di punta della stagione. Le idee che vengono proposte sono quasi ridicole e lasciano quasi il dubbio sul fatto che stiano cercando di rendere la partita più coinvolgente per i giocatori o per i fan che si sintonizzano ogni febbraio.

“Facciamo i capitani delle squadre!”; “Chi se ne frega delle conference?”; “Ok, ascoltatemi. Un ‘Punteggio finale da raggiungere’…” – Ottima idea, Chad.

I gruppi di riflessione sono costantemente alla ricerca di modi per rendere l’All-Star Game più coinvolgente, e quest’anno lo faranno di nuovo per lo showcase del 16 febbraio a San Francisco. Ancora una volta si è cercato di reinventare la ruota, confidando nell’idea che l’aggiunta di livelli di complessità al formato della partita possa in qualche modo aumentare gli spettatori. Come cambia l’All-Star Game questa volta? Ecco una panoramica del nuovo formato:

  • Partite di semifinale:
    • L’All-Star Game sarà caratterizzato da due partite di semifinale, ciascuna delle quali si giocherà con un punteggio da raggiungere di 40 punti.
  • Finale:
    • I vincitori delle semifinali passeranno alla finale, che si giocherà fino a 25 punti.
  • Composizione delle squadre:
    • tre delle squadre saranno composte da otto giocatori ciascuna, con una classica composizione di 24 All-Star. Si prevede che la quarta squadra sarà la vincitrice del Rising Stars Game, aggiungendo un tocco competitivo al formato.

Quindi ora ci sono quattro squadre con otto giocatori ciascuna. Come ogni volta che si va a giocare a basket al parco. Tre riserve, giusto? Fanculo. Non è “All-Star Game”, adesso è “All-Star Games”. L’NBA si sforza di essere rivoluzionaria, cosa che tutti hanno ammirato prima o poi, ma in realtà non fa altro che aumentare la confusione. Prendiamo la Emirates NBA Cup (o In-Season Tournament, o come diavolo decideranno di chiamarla l’anno prossimo). Sotto tutti i campi appariscenti, fase a gironi, i turni a eliminazione diretta e i viaggi a Las Vegas si nasconde un problema evidente: non ha importanza. Per niente. Eppure è avvolta da strati di confusione, con bracket, differenziali di punti e regole contorte che non fanno altro che aumentare il caos. Indovinate un po’? Anche l’All-Star Game non ha alcun significato. Ma anche in questo caso, si sta creando confusione per i tifosi e i giocatori probabilmente se ne fregheranno ancora. Alcuni non sanno nemmeno come funziona la NBA Cup. “Non è un problema”, diranno alcuni.

Non c’è una soluzione per “sistemare” la situazione. Eliminare la linea dei tre punti? Forse l’NBA dovrebbe puntare su qualcosa che ha valore per i pochi che sono ancora abbastanza interessati da seguire: la nostalgia. Dateci Jordan, dateci Chuck. Immaginate una partita di HORSE tra i due. Da vedere assolutamente. L’All-Star Game è un’occasione per celebrare le leggende che hanno plasmato questo sport. La partita in sé, con i giocatori che si impegnano poco, ha smesso di essere l’elemento centrale. Quindi perché continuare a cercare di forzarla a ricoprire quel ruolo? Il processo di selezione è migliore del gioco, in fin dei conti è questo che conta. La piccola barra grigia di Basketball Reference. Saremo comunque tutti sintonizzati perché amiamo il basket, non per il formato né per le trovate contorte architettate quest’anno. Forse giusto per vedere le divise e per un paio di giocatori precisi.


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