In svantaggio 2-1 nelle Finals, gli Heat sono consapevoli di avere a disposizione un ridottissimo margine di errore contro i Nuggets.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Anthony Chiang per Miami Herald, tradotto in italiano da Anna Cecchinato per Around the Game.


 

“Possiamo essere più attenti nel seguire la strategia”, spiega la guardia titolare dei Miami Heat, Gabe Vincent, dopo la sconfitta di mercoledì sera per 109-94 contro i Denver Nuggets in Gara 3 delle Finals NBA al Kaseya Center. “Ci siamo discostati un po’. Abbiamo poco margine di errore, quindi dovremo essere più precisi”.


Con Miami ora sotto 2-1 nella serie al meglio delle sette, e Denver che ha riguadagnato il vantaggio del fattore campo, la pressione è sugli Heat, costretti a giocare una Gara 4 quasi perfetta questa notte a Miami per evitare un passivo di 3-1, da cui solo una squadra nella storia della NBA (i Cavs 2016/17 di LeBron James e Kyrie Irving) è mai riuscita a rimontare nelle Finals.

Perché la prestazione degli Heat in Gara 3 mercoledì sera è stata tutt’altro che perfetta:

  • Miami ha tirato con il 37% dal campo e 11 su 35 (31.4%) da tre.
  • Gli Heat sono stati battuti 60-34 nel pitturato. Miami, che ha tirato con il 64,4% al ferro nei Playoffs, ha realizzato solo 8 su 22 (36.4%) e ha concesso il maggior numero di punti in area in una partita di questi Playoffs.
  • La squadra di Spoelstra ha permesso ai Nuggets di realizzare 14 punti da seconda opportunità su 13 rimbalzi offensivi.
  • Il supporting cast che circonda il duo di punta degli Heat, Bam Adebayo e Jimmy Butler, ha totalizzato solo 44 punti con 16 su 47 (34%) dal campo e 10 su 31 (32.3%) da tre.

Il risultato è stato, come detto, una sconfitta di 15 punti contro i Nuggets.

“Stasera non abbiamo dato il nostro meglio”, ha commentato Butler. “Dobbiamo tirare fuori più energia, impegnarci di più, e questo è rimediabile. Dipende da noi come gruppo. Se ci fossimo lanciati sul parquet, recuperato le palle vaganti, catturato i rimbalzi difensivi, forse, solo forse, sarebbe stata una partita diversa”.

L’incredibile duo pick&roll dei Nuggets, composto da Nikola Jokic e Jamal Murray, limita notevolmente il margine di errore di Miami con la sua grandezza.

Mentre Adebayo e Butler hanno totalizzato 50 punti con 45 tiri, 19 rimbalzi e 7 assist per gli Heat in Gara 3, Jokic e Murray hanno totalizzato 66 punti con 43 tiri, 31 rimbalzi e 20 assist per i Nuggets.

Jokic ha chiuso Gara 3 con 32 punti e 12 su 21 dal campo, 21 rimbalzi e 10 assist, la sua decima tripla-doppia di questi Playoffs. Murray ha chiuso con 34 punti, 12 su 22 dal campo e 3 su 6 da tre punti, 10 rimbalzi e 10 assist, la sua prima tripla-doppia dei Playoffs di quest’anno. Jokic e Murray sono solo il secondo duo nella storia dell’NBA a realizzare una tripla-doppia in una partita di Playoffs e la prima a farlo in una partita delle Finals.

“Torneremo sui filmati e capiremo cosa fare. Dobbiamo migliorare la difesa su entrambi”, ha spiegato Butler a proposito della difesa sul pick&roll Jokic-Murray. “Uno porta palla e l’altro porta il blocco, gioca in pop e rolla. Non è un compito facile, ma se vogliamo vincere, dovremo trovare una soluzione”.

Anche con i due migliori difensori degli Heat, Adebayo e Butler, come matchup principali, Jokic e Murray sono stati i due migliori giocatori offensivi della serie e questo è un problema per Miami.

Jokic viaggia a una media di 33.3 punti con il 59% dal campo e il 44.4% da tre, 14 rimbalzi e 9.3 assist a partita nelle Finals.

Murray ha una media di 26 punti con il 50,8% dal campo e il 38.1% da dietro l’arco, 6.7 rimbalzi e 10 assist a partita nelle Finals.

“È un binomio fantastico. I loro stile di gioco si completa a vicenda”, ha affermato Spoelstra a proposito di Jokic e Murray. “Hai un giocatore che può segnare in tanti modi diversi. Un altro che porta ottimi blocchi e realizza passaggi consegnati perfetti, e se la palla torna a lui, può coinvolgere più uomini”.

Spoelstra ha anche attribuito la colpa della sconfitta in Gara 3 all’aver perso “diversi scontri fisici 50-50, o palle contese in aria e a terra nel corso della partita, nei momenti chiave”.

I Nuggets hanno conquistato otto palle vaganti contro le quattro degli Heat, secondo i dati della NBA.

Gli Heat sono stati inoltre superati per 58-33 al rimbalzo, segnando la prima volta che una squadra è stata superata di almeno 25 rimbalzi in una gara delle Finals dal 1972. Ma questo ampio margine ha molto a che fare con il fatto che Miami abbia tirato solo con il 37% dal campo, sbagliando 19 tiri in più rispetto a Denver e creando più opportunità di rimbalzo difensivo per i Nuggets.

“Credo che a volte, quando perdiamo molti di quegli scontri fisici, le palle vaganti, le battaglie a rimbalzo, quella è la nostra identità, e può influenzare il ritmo del resto della partita”, ha spiegato Spoelstra dopo Gara 3. “Non è una scusa. Ciò che abbiamo dimostrato più e più volte è che possiamo vincere e trovare modi diversi per vincere”.

Il guaio è che i Nuggets sembrano essere la squadra con il più ampio margine di errore.

Denver ha vinto in doppia cifra mercoledì nonostante sia stata battuta 33-15 da dietro l’arco e abbia realizzato solo 5 su 18 (27.8%) dalla lunga distanza. In questa stagione la media delle squadre è di 13-51 con cinque o meno tiri da tre in una partita.

Miami ha inoltre perso solo quattro pallloni mercoledì, il secondo minor numero di palle perse in una partita delle Finals, chiudendo comunque con uno svantaggio in doppia cifra. I Nuggets, con 14 turnover, sono diventati la terza squadra nella storia dell’NBA a vincere una partita delle Finals con 10 o più palle perse rispetto alla squadra avversaria.

Nell’unica partita vinta finora dagli Heat, Miami ha tirato con un efficacissimo 17 su 35 (48.6%) da tre, vincendo di tre punti in Gara 2.

“Reagiremo”, sostiene il veterano Kevin Love in vista di Gara 4. “È la squadra che siamo. Abbiamo sempre risposto bene alle avversità, almeno da quando sono qui. E credo che questa squadra in passato lo abbia sempre fatto. Sono convinto che venerdì sera ci riscatteremo”.

Per riuscirci, gli Heat dovranno essere molto più vicini alla perfezione di quanto non lo siano stati in Gara 3. L’eccellenza dei Nuggets non richiede nulla di meno.

“I nostri ragazzi sono fatti per competere”, ha affermato Spoelstra. “Vogliono scendere in campo ed essere competitivi, e avere una prestazione migliore”.