Una statistica spiega alla perfezione la mancanza di chimica tra le due stelle degli Utah Jazz

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Donovan Mitchell e Rudy Gobert formano una coppia di nome, ma probabilmente non di fatto. Che i due non vadano particolarmente d’accordo è abbastanza risaputo da un paio d’anni, ma quando le tensioni cominciano ad avere un forte impatto sul campo, come sembrerebbe avvenire nello sviluppo di questa stagione, diventa un ostacolo difficile da superare.

L’intesa tra il principale portatore di palla e il centro è alla base di moltissimi sistemi offensivi, specialmente quelli che fanno un uso massiccio del pick&roll. Ebbene, pur essendo protagonisti di un attacco efficace, non è il caso del duo degli Utah Jazz.

Il dato emblematico

Mitchell passa la palla a Gobert, in media, circa 2 volte a partita. Calcolando i passaggi totali, la cifra è inferiore rispetto a quella riguardante i passaggi da Joe Ingles al francese, nonostante Ingles si sia infortunato ormai due mesi fa.


In totale, il 25enne ha servito 39 assist al suo lungo in stagione. Per fare un confronto, Trae Young ne ha serviti 153 a Clint Capela, ben 114 in più.

L’esempio

Un paio di giorni fa i Jazz hanno perso una partita importante sul campo dei Warriors. La squadra di coach Quin Snyder era in vantaggio di 16 punti con circa 7 minuti rimasti nell’ultimo quarto, per poi subire una rimonta a colpi di triple di Klay Thompson.

Draymond Green e compagni hanno fermato a ripetizione l’attacco di Utah cambiando su tutti i blocchi, e i Jazz non sono mai riusciti a sfruttare i mismatch creati, nonostante la presenza di Gobert. In un caso lampante che ha attirato l’attenzione di molti, il francese finisce accoppiato con Thompson, una guardia, ma Mitchell non lo guarda nemmeno.

I Playoffs 2022 sono ormai alle porte. I Jazz dovranno essere in grado di sopperire a queste mancanze, per evitare stravolgimenti altrimenti inevitabili nella prossima offseason.