La magia dei Lakers ha colpito ancora: dopo il post-Kobe, anche il post-LeBron avrà un degno erede

In NBA ci sono 29 squadre e poi ci sono i Los Angeles Lakers, che seguono dinamiche uniche, nel bene e nel male.
Nell’aprile 2016, dopo il ritiro di Kobe Bryant, l’opinione comune era che i gialloviola dovessero affrontare anni e anni di anonimato prima di tornare a giocare partite veramente importanti. Due anni dopo è arrivato LeBron James in Free Agency, catapultandoli immediatamente in orbita, con il titolo vinto nel 2020.
Oggi LeBron ha 40 anni, anche se tende a non dimostrarli. Lo stesso Anthony Davis aveva scollinato i 30. Ancora una volta, il futuro dei Lakers prevedeva annate buie, con contratto a tempo indeterminato nella zona lottery, come succede a fin troppe franchigie. Poi è piovuto Luka Doncic dal cielo.
I Lakers non avevano bisogno di uno scambio così importante. Nel silenzio generale avevano vinto 8 delle ultime 11 partite, fortificando la loro posizione nella zona Playoffs della Western Conference. Era sufficiente una mossa ai margini per giocarsela per davvero con le migliori.
Adesso invece servirà tempo di adattamento, oltre all’arrivo di un centro superiore al modesto Jaxson Hayes. Nel breve termine, lo scambio è paradossalmente un rischio. Ma non si può rifiutare Luka Doncic.
Condizione fisica o non condizione fisica, pianti con gli arbitri o non pianti con gli arbitri, Doncic ha 25 anni ed è, a stare larghi, uno dei cinque migliori giocatori di pallacanestro al mondo. Le ultime stagioni dei Mavs parlano per lui: anche da solo o quasi, lo sloveno è garanzia di competitività.
Dimenticatevi di tutti i discorsi sul complicato post-LeBron. I Lakers potranno nuovamente sognare il titolo ogni anno. E ancora una volta non ha nulla a che vedere con dei particolari meriti del front office. Semplicemente, c’è scritto Lakers sulla maglietta.