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Questo contenuto è tratto da un articolo di Cal Durrett per Air Alamo, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Dopo il peggior periodo di pallacanestro di questa stagione, 2-7 nelle ultime nove partite, i San Antonio Spurs hanno molto lavoro da fare per migliorare il loro roster. Hanno perso diverse partite che potevano essere vinte, tra cui quella contro i modesti Chicago Bulls, dove erano in vantaggio nel secondo tempo. Hanno anche affrontato punto a punto i Memphis Grizzlies in partite consecutive, ma sono stati travolti nel terzo e quarto quarto in entrambe le occasioni. Le due principali colpe della recente span negativa sono da ricondurre a due debolezze: la mancanza di una seconda opzione e la mancanza di tiro.

In più di 40 partite in questa stagione, non c’è mai stata una chiara opzione numero due dietro alla stella Victor Wembanyama e, nonostante l’esplosione nella prima gara a Parigi, il tiro rimane un grosso problema. Tecnicamente, Devin Vassell è il secondo marcatore della squadra, con una media di 16.2 punti a partita, ma la sua inconsistenza sia palla in mano, che senza, lo rende poco adatto a questo ruolo. Gli Spurs non possono fare affidamento su di lui se vogliono tornare ai Playoffs per la prima volta in 5 anni. Di conseguenza, dovrebbero puntare a una vera e propria seconda opzione nel mercato degli scambi, con la stella dei New Orleans Pelicans Brandon Ingram che ha più senso ed è la più conveniente, oltre che in scadenza.

I San Antonio Spurs devono risolvere questi due problemi per fare i Playoffs

San Antonio potrebbe offrire Keldon Johnson e Zach Collins per Ingram, oltre alla first-round pick di Chicago del 2025 e alla first-round pick di Charlotte protetta in lottery del 2025, che quasi certamente si convertirà in una seconda scelta alta nel 2026 e 2027. Questo affare potrebbe risolvere diversi problemi degli Spurs in un colpo solo. Il primo sarebbe quello di liberarsi di Collins e del suo brutto contratto che lo pagherà circa 16.7 milioni di dollari nella prossima stagione. Risolverebbe anche i problemi della panchina degli Spurs, la cui second unit è costituita da un insieme di non tiratori. Un quintetto iniziale composto da Chris Paul, Vassell, Ingram, Jeremy Sochan e Wembanyama darebbe a Wemby tre tiratori e una chiara seconda e terza opzione. Meglio ancora, una panchina composta da Tre Jones, Stephon Castle, Julian Champagnie, Harrison Barnes e Charles Bassey avrebbe più tiratori di adesso.

L’operazione costerebbe a San Antonio una potenziale scelta in lottery, ma potrebbe valerne la pena sia per loro che per i Pelicans. Gli Spurs aggiungerebbero una legittima seconda opzione trovandola in Ingram, che stava vivendo una delle sue migliori stagioni al tiro da fuori (37.4% su 6.4 tentativi), almeno prima dell’infortunio alla caviglia, e che nelle ultime sei stagioni è stato un marcatore perenne da 20+ punti a partita. Nel frattempo, i Pelicans otterrebbero capitale significativo da un giocatore che difficilmente rifirmeranno. Ingram sarà free agent dopo questa stagione, ma San Antonio potrebbe rifirmarlo con un contratto triennale da circa 120 milioni di dollari. Sarebbe un’operazione costosa, ma scambiare Collins e Johnson con Ingram ne varrebbe la pena, non solo per avere flessibilità su una potenziale estensione dell’attuale giocatore di NOLA ma anche per aiutare a risolvere i due più grandi difetti degli Spurs in un colpo solo.


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