Questo contenuto è tratto da un articolo di Keith Smith per Celtics Blog, tradotto in italiano da Francesco Paladino per Around the Game.


I Boston Celtics hanno avuto una stagione intensa. Ora che il periodo di moratoria è terminato, i Celtics hanno ufficialmente completato la trade per Malcolm Brogdon; poi firmeranno Danilo Gallinari, una volta tagliato dagli Spurs. Ecco gli affari in definizione in queste ore:


  • Acquisizione di Malcolm Brogdon (in cambio di: Malik Fitts, Juwan Morgan, Aaron Nesmith, Nik Stauskas, Daniel Theis e una prima scelta del 2023 protetta top 12);
  • Firma di Danilo Gallinari con un accordo biennale (mid-level exception);
  • Rifirma di Sam Hauser con un accordo triennale;
  • Rifirma di Luke Kornet con un contratto biennale;

Brad Stevens aveva dichiarato che gli obiettivi della sua offseason erano l’aggiunta di giocatori in gradi di dare un contributo dalla panchina, l’aggiunta di tiratori di stazza e il rafforzamento del playmaking della squadra. Missione compiuta.

Brogdon, da solo, soddisfa tutti e tre gli obiettivi dichiarati (ha anche una discreta stazza per essere una guardia). Gallinari completa i primi due obiettivi. Hauser rimane un prospetto come tiratore in fase di sviluppo, e Kornet dà alla squadra profondità come terzo centro. Ma è proprio lì, sotto ai tabelloni, che Stevens è ancora al lavoro per un’ultima firma.

I Celtics hanno un ottimo 5 titolare in Robert Williams. Kornet è un terzo centro che può stare in campo dei minuti in Regular Season. Tra questi due, però, manca un secondo centro affidabile che esca dalla panchina.

Sì, Al Horford ricoprirà questo ruolo in larga parte: la rotazione a tre tra Horford e i due Williams è ormai collaudata, come abbiamo visto negli scorsi Playoffs. Un altro centro, però, farebbe comodo a coach Ime Udoka per i mesi di Regular Season e per rimpiazzare eventuali assenze in post-season.

Horford ha 36 anni, il suo minutaggio dovrebbe essere gestito. L’ideale sarebbe una media di circa 25 minuti a partita nella stagione regolare.

Robert Williams è reduce dalla sua migliore stagione, in cui ha dimostrato di poter essere un candidato al titolo di DPOY. Il suo gioco offensivo, per coloro che lo osservano regolarmente, si sta espandendo al di là dell’essere una costante minaccia sui lob. Il problema? Time Lord ha giocato 61 partite di stagione regolare l’anno scorso e ha quasi raddoppiato i minuti giocati in una stagione, e questo ha contribuito ai problemi fisici di fine stagione, che lo hanno condizionato durante i Playoffs.

Tutto questo fa sì che trovare un centro di riserva di qualità sia l’ultima voce importante sulla lista delle cose da fare per Stevens. È probabile che i Celtics si prendano cura di Williams e Horford all’inizio della stagione, e probabilmente per tutta la stagione nel caso di Horford. Le presenze in back-to-back potrebbero essere limitate, se non eliminate del tutto.

E dunque, su chi puntare? Il mercato dei centri di riserva ormai è piuttosto limitato. Thomas Bryant era l’opzione migliore, ma ha firmato con i Lakers, probabilmente perché a Los Angeles avrà un posto da titolare.

I Celtics hanno a disposizione i 17.1 milioni di dollari di Traded Player Exception (Evan Fournier), in scadenza; oltre ad altre due da 6.9 e 5.9 milioni. Dunque, muoversi con uno scambio sarebbe abbastanza agevole. Boston, erò, è già al di sopra della luxury tax (circa 19.8 milioni di dollari) e l’aggiunta di un altro giocatore che guadagna una decina di milioni all’anno porterebbe la squadra a un livello completamente nuovo di sanzioni fiscali. Al livello degli Warriors, dei Nets (per ora) e dei Clippers: probabilmente non la direzione che la dirigenza intende prendere.

Ecco, dunque, le migliori opzioni per i Celtics per aggiungere un centro di riserva al proprio roster. Le abbiamo divise in: obiettivi da prendere via trade, free agent e opzioni fuori dai radar.

Da prendere via TRADE

  • Goga Bitadze – Indiana Pacers: È abbastanza giovane da poter essere ancora in fase di sviluppo. Ma questo è anche il motivo per cui i Pacers, in fase di ricostruzione, vorranno tenere Bitadze.
  • Khem Birch – Toronto Raptors: Birch ha senso se Toronto vuole rimanere versatile e intercambiabile nel pitturato. Contratto ragionevole.
  • Tony Bradley – Chicago Bulls: potrebbe essere una scommessa (a buon prezzo).
  • Zach Collins – San Antonio Spurs: Se Collins fosse in grado di rimanere in buone condizioni di salute, sarebbe un profilo ideale. Così com’è, però, i rischi legati alle sue condizioni fisiche si combinano male con le esigenze dei Celtics.
  • Derrick Favors – Oklahoma City Thunder: OKC non ha chiaramente bisogno del veterano, e l’ultima volta che Boston ha preso un lungo (veterano) dai Thunder… ha funzionato piuttosto bene!
  • Willy Hernangomez – New Orleans Pelicans: Hernangomez ha fatto un buon lavoro come lungo “sempre pronto” per i Pelicans. Il suo contratto è conveniente.
  • Alex Len – Sacramento Kings: Len ha stazza e fisicità. Ha giocato abbastanza bene quando gli sono stati concessi dei minuti e il suo contratto è piuttosto conveniente. I Kings hanno molti altri big, tra cui…
  • Trey Lyles – Sacramento Kings: Lyles sa tirare ed è un discreto difensore. Ha anche un contratto team-friendly, m i Kings non sembrano molto propensi a spostarlo.
  • Boban Marjanovic – Houston Rockets: pochi minuti, in cui sai quello che ottieni e quello che perdi. In stagione regolare potrebbe avere un senso… e chi non ama Boban?
  • Kelly Olynyk – Detroit Pistons: Olynyk si inserirebbe perfettamente e i Pistons sono disposti a cederlo, ma probabilmente costa un po’ troppo.
  • Mason Plumlee – Charlotte Hornets: La sua capacità di passaggio sarebbe interessante per il frontcourt du Udoka, ma il contratto di Plumlee farebbe lievitare il conto delle tasse.
  • Jakob Poeltl – San Antonio Spurs: Sarebbe un’operazione da sogno. Ma il costo è probabilmente superiore a quello che Boston può e vuole pagare in termini di scelte e di tasse.
  • Dwight Powell – Dallas Mavericks: I Mavs sono improvvisamente pieni di lunghi. Ma Boston potrebbe e dovrebbe essere in grado di fare di meglio, soprattutto per l’impatto salariale/fiscale che avrebbe l’acquisizione di Powell.
  • Naz Reid – Minnesota Timberwolves: I Wolves hanno preso Rudy Gobert e presumibilmente giocheranno con Towns come centro quando il francese sarà a riposo. Questo potrebbe rendere disponibile Reid, con il suo contratto appena superiore al minimo.

I free agents

  • LaMarcus Aldridge: LMA potrebbe fornire un po’ di punti dalla panchina, ma è tutto ciò che gli rimane. La scorsa stagione è sembrato piuttosto cotto a Brooklyn.
  • DeMarcus Cousins: Boogie ha dimostrato di possedere ancora abbastanza qualità quando ha fatto da riserva a Jokic nella scorsa stagione. Le caratteristiche offensive di Cousins si adattano bene al frontcourt, potrebbe essere un profilo adatto.
  • Dwight Howard: “Superman” può ancora stoppare alcuni tiri e prendere rimbalzi, ma ha perso praticamente tutto il resto.
  • Tristan Thompson: Sapete una cosa? Andiamo avanti.
  • Hassan Whiteside: Whiteside ha giocato decentemente con i Jazz la scorsa stagione, ma non è l’ideale per la difesa dei Celtics. Anche la sua mancanza di passaggio e di raggio d’azione non è adatta all’attacco.

Le altre opzioni

  • Willie Cauley-Stein: WCS ha giocato parte della scorsa stagione con i Mavs e i 76ers. Se è pronto a giocare, Cauley-Stein offre una certa difesa e una certa capacità di passaggio come centro di riserva. C’è qualcosa, però, che gli ha impedito di mettere insieme i pezzi negli ultimi due anni.
  • Harry Giles III: Giles è uno dei migliori amici di Jayson Tatum, e questo è quasi sufficiente. Ma c’è anche del talento. Inoltre, ha solo 24 anni e potrebbe essere un ingaggio senza rischi e ad alto rendimento. Se Tatum ne sarebbe felice, perché no?
  • Mfiondu Kabengele: fa parte dei Summer Celtics, quindi è già un inizio. Kabengele è anche reduce da un’ottima stagione in G League. Ma è pronto per fare il centro di riserva in NBA? Non è chiaro, e sembra più un 4 che un 5.
  • Chinanu Onuaku: Onuaku è uscito dall’NBA circa quattro anni fa, ma negli ultimi due ha trovato continuità giocando in Croazia e in Israele. È un talento di livello NBA e probabilmente potrebbe gestire 10-15 minuti a sera come riserva. A 26 anni, è il classico “late bloomer”.
  • Anzejs Pasecniks: Pasecniks è una ex scelta al primo giro, ma ha faticato a rimanere in NBA. L’anno scorso in Spagna, però, ha giocato molto bene, così come in G League. Compirà presto 27, quindi il suo potenziale è limitato.
  • Olivier Sarr: Sarr ha giocato bene quando ne ha avuto occasione con i Thunder la scorsa stagione. Ha solo 23 anni, ha ancora margine di sviluppo, e ha importanti doti fisiche. Probabilmente non è pronto per giocare subito da riserva, ma in futuro potrebbe dare i suoi frutti.
  • Mike Tobey: Un po’ come Pasecniks, reduce dalle difficoltà in NBA, Tobey ha giocato bene per cinque anni in Spagna. Ha un buon tocco e un buon raggio d’azione. Potrebbe essere preso in considerazione.
  • Trevion Williams: Williams è di gran lunga l’opzione più giovane di questa lista e anche lui fa parte dei Summer Celtics. A Purdue è uscito dalla panchina, ma questo perché il frontcourt dei Boilermakers era pieno. Williams sa andare a rimbalzo e passare la palla, sarebbe l’upside play di questa lista, perché ha un ampio margine di sviluppo.
  • Cody Zeller: Zeller ha giocato con i Blazers l’anno scorso e ha fatto quello che ha sempre fatto: segnare in modo efficiente e andare a rimbalzo. Avrà 30 anni all’inizio della stagione, quindi “ciò che si vede è ciò che si ottiene”. Se in salute, comunque, Zeller può giocare 10-15 minuti a sera senza troppe preoccupazioni.

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