Dopo la netta vittoria di Gara 5, i Grizzlies orfani di Ja Morant ci credono davvero. In che modo stanno cambiando la serie?

FOTO: GOLDENSTATEOFMIND.com

Quando Ja Morant è uscito zoppicando nel finale di Gara 3, in molti pensavano che la fantastica competitività della serie tra Memphis Grizzlies e Golden State Warriors stesse per sfumare.

In realtà, pur senza il suo primo violino, Memphis non ha affatto sfigurato in Gara 4, vedendosi sfuggire la vittoria solamente nel finale, e in Gara 5 ha dominato la partita fin dalla palla a due, toccando anche un vantaggio di 50 punti nel corso del secondo tempo.

Ora si torna a San Francisco sul 3-2 per Golden State, che ha la chance di chiudere la serie davanti al pubblico di casa, ma è ormai consapevole che non sarà affatto una passeggiata, e che se dovesse fallire anche questo match point, sarebbe costretta a una Gara 7 in trasferta.

Come i Grizzlies hanno cambiato la serie in Gara 4 e 5

Nei primi tre episodi della serie, Ja Morant è stato il protagonista assoluto, con 38.3 punti e 8.3 assist di media. La strategia offensiva dei Grizzlies gravitava su di lui, e lui stava punendo severamente le debolezze della difesa degli Warriors.

Tuttavia, anche in sua assenza la squadra di coach Taylor Jenkins non si è fatta trovare affatto impreparata, trovando il modo di rimanere accettabile in attacco, e migliorando esponenzialmente il rendimento difensivo.

Nulla che non si sia già visto in Regular Season, durante la quale Memphis aveva un record di 20-5 nelle partite senza la sua superstar.

La tendenza a mostrarsi una squadra estremamente disciplinata ed efficace anche senza il proprio miglior giocatore sta trovando dunque continuità nei Playoffs, e in Gara 4 e 5 i Grizzlies si sono presentati con un game-plan rimodellato e ottimo per mettere alla luce i propri punti di forza nei confronti dell’avversario.

Come avevamo anticipato nella preview, il principale aspetto che avrebbero dovuto cavalcare contro gli Warriors è la differenza di taglia: banalmente, i Grizzlies sono più lunghi e più grossi, e nel roster avversario nessuno al dì fuori di Draymond Green può marcare Jaren Jackson Jr nel pitturato. Dopo una Gara 1 conclusa con 33 punti a referto (grazie alle sei triple segnate), JJJ era rimasto un po’ in ombra nelle due partite successive, con 12 e 15 punti. Nelle ultime due è invece apparso molto più aggressivo offensivamente, con 42 punti tra Gara 4 e 5.

Un altro fattore chiave è il maggior coinvolgimento di Desmond Bane che, nonostante la giovane età, è certamente uno dei migliori tiratori della lega, e in Gara 5 ha beneficiato del movimento di palla e dei set offensivi che prevedono sue uscite dai blocchi. Specialità della casa per Bane, che viaggia a 0.923 punti-per-possesso off screen in questi Playoffs, con una effective Field Goal% del 50%, dietro solo a Klay Thompson.

Per lui ben 21 punti con 6/12 dal campo e 4/6 da 3 nei soli 24 minuti di impiego prima del garbage time.

Se si considerano i passi in avanti di Jackson Jr e Bane insieme all’impatto dei vari Tyus Jones, Dillon Brooks, De’Anthony Melton, Brandon Clarke e Steven Adams, appare chiaro che prestazioni come quella di Gara 5 non siano un caso, e che i Grizzlies abbiano ancora concrete speranze di rimanere nella serie.

Le discriminanti principali per avere speranze di vittoria in Gara 6 sono dunque tre:

  • Muovere la palla per creare buoni tiri a JJJ e Bane
  • Non commettere errori nei cambi difensivi
  • Attaccare il pitturato e dominare a rimbalzo offensivo (18 rimbalzi offensivi in Gara 5)

Gli Warriors devono rifare il game-plan

Aldilà del black-out mentale che ha provocato una sconfitta così netta in Gara 5, nelle ultime due partite il piano partita degli Warriors è sembrato ben poco efficace in entrambi i lati del campo. A discolpa del coaching staff, i Dubs si erano preparati per sfidare i Grizzlies con Ja Morant, una squadra che gioca in modo diverso rispetto a quella che devono affrontare attualmente, e negli ultimi giorni non hanno potuto contare sulla presenza di Steve Kerr, alle prese con il Covid-19.

“Dobbiamo ri-pensare il nostro intero game-plan; il nostro game-plan difensivo era costruito su Ja Morant. Ora giochiamo contro una squadra completamente diversa: più giocatori toccano la palla, ti devi preoccupare di più giocatori”

– Draymond Green

Come ha dichiarato Green, difensivamente gli Warriors dovranno trovare nuove strategie per il Pick&roll, per le uscite dai blocchi di Bane e per gli isolamenti di Jackson Jr.

Al netto di ciò, il vero problema delle ultime due partite è stato l’attacco, troppo sterile rispetto a quello visto solo pochi giorni prima. Oltre all’importanza dell’assenza di Kerr, rimpiazzato da un allenatore più difensivo come Mike Brown, è da segnalare la difficoltà nel trovare un difensore avversario da attaccare come anello debole, dato che nel piano partita originale era proprio Ja Morant.

Una sequenza di metà secondo quarto di Gara 5, che è costata parte della partita agli Warriors, descrive abbastanza bene la confusione e la sterilità offensiva mostrata nelle ultime due uscite.

A parte i soliti noti, per uscire dalle difficoltà offensive servirà necessariamente un apporto maggiore da parte di Draymond Green.

Con i Grizzlies che tendono a cambiare difensivamente su tutti i blocchi, è venuta a mancare l’utilità del suo ruolo da playmaker atipico, che ha invece provocato ben 20 palle perse in sole cinque partite.

Quando il prodotto di Michigan State è senza palla, la difesa di Memphis lo ignora quasi totalmente, ben conscia della sua poca aggressività per quanto concerne lo scoring.

Per aprire più opzioni all’attacco, Green dovrebbe probabilmente guardare di più il canestro e tentare qualche conclusione in più.

Per quanto riguarda la strategia offensiva, senza Morant gli Warriors devono trovare un altro bersaglio da coinvolgere nei propri set offensivi e mettere in difficoltà. La scelta più ovvia cadrebbe su Steven Adams, che non ha la rapidità di piedi per poter contenere Stephen Curry e Jordan Poole sul perimetro.

Considerando inoltre l’importante aiuto che Adams sta dando ai Grizzlies offensivamente nello sfruttare la differenza di taglia, provare a punire la sua presenza nella metà campo difensiva è una sorta di dovere per Golden State.

Alla base di tutto ciò, per chiudere la serie gli Warriors hanno bisogno prima di tutto di una grande serata da parte delle proprie bocche di fuoco offensive. Dover tornare a Memphis per Gara 7 sarebbe oltremodo pericoloso.