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Questo contenuto è tratto da un articolo di Jeff Clark per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


È certamente un periodo intenso per i tifosi dei Boston Celtics.


I più giovani non hanno potuto godersi l’ultimo trionfo dei C’s (nella stagione 2007/08), ma a molti è venuto naturale fare un paragone tra quella squadra e l’attuale, dopo l’impressionante sweep ai danni dei Brooklyn Nets. Prima di iniziare a pensare alla serie in arrivo tra Celtics e Bucks, un buon momento per parlarne.

Ci sono alcuni tratti in comune, ma è evidente che tra i due roster ci siano delle sostanziali differenze. Prima di tutto, una cosa ovvia: il roster del 2008 ha portato a casa il titolo (e avrebbe potuto confermarsi anche l’anno successivo), mentre gli attuali bianco-verdi devono ancora dimostrare di poter arrivare così lontano.

Ecco, ora, qualche punto di contatto e le principali differenze.

ELEMENTI IN COMUNE

  • Difesa

Non si può fare un paragone tra le due squadre senza cominciare dalla difesa. Entrambi i roster fanno della solidità difensiva il loro punto cardine e annoverano il Defensive Player of the Year tra le loro fila: Kevin Garnett e Marcus Smart. I Celtics sono stati la miglior difesa in Regular Season nel 2022 (106.2 punti concessi su 100 possessi), così come nel 2008 (98.1). Tutto parte da qui.

  • Rapporto con l’allenatore

Quella di Doc Rivers nel 2008 era la squadra che tutti ricordiamo dell’Ubuntu; nella sua prima stagione, Ime Udoka ha ottenuto rispetto e credibilità, con un modo di relazionarsi con i giocatori che questi ultimi hanno dimostrato pubblicamente di apprezzare in più di un’occasione. Gli attuali C’s hanno impiegato del tempo per trovare la propria strada, ma la crescita degli ultimi mesi e il primo turno di Playoffs hanno dimostrato la loro unità.

  • Altruismo

Rajon Rondo in cabina di regia, con Garnett che è stata una delle superstar più altruiste che possiate vedere: essun ego nella squadra del 2008 era fuori posto, e questo in campo era evidente. L’attuale squadra è riuscita a migliorare molto rispetto a inizio stagione dal punto di vista del movimento della palla in attacco, grazie anche ad una accresciuta disponibilità delle proprie stelle in questo senso.

DIFFERENZE

  • Il gioco è cambiato

Il contesto è completamente cambiato. Il modo in cui è pensato il basket, infatti, è completamente diverso rispetto a 15 anni fa, e il cambiamento ha reso improvvisamente obsoleti alcuni giocatori e stravolto l’importanza di altri. In molti, comunque, pensano che i Celtics del 2008 potrebbero adattarsi ai ritmi e al gioco attuale, per come era costruito quel roster offensivamente. Si dovrebbero adattare a nuove logiche difensive, ma il talento e la versatilità non mancavano.

  • Costruzione del roster

Non c’è un modo giusto e un modo sbagliato di costruire una squadra. Quella del 2008 era stata allestita grazie a delle blockbuster trade, che avevano messo insieme delle stelle alla ricerca del loro primo titolo; quella del 2022, invece, arriva soprattutto dal Draft. Danny Ainge ha gettato le fondamenta di entrambe, anche se bisogna dare credito al lavoro di Brad Stevens nell’ultimo anno.

  • Personalità di spicco

La differenza principale tra i punti di riferimento dei due team è, prima di tutto, anagrafica. In ogni caso, il parallelo tra i due leader e DPOY, Garnett e Smart, si è sentito e risentito negli ultimi giorni; ma non credo sia del tutto fondato, semplicemente perché di personalità come KG se ne vedono decisamente poche. Pierce era più al centro dell’attenzione di Tatum, che è ancora giovane, mentre Ray Allen si era trasformato in uno specialista, a differenza di Jaylen Brown che è uno scorer molto competo.


Insomma, è divertente ma è ovviamente impossibile fare un paragone tra due squadre che hanno giocato in ere differenti. Soprattutto quando la prima ha vinto il titolo, mentre la seconda sta aprendo ora – come ha detto Kyrie Irving – la propria “championship window”.

Tra qualche anno, o nelle speranze dei tifosi Celtics tra qualche mese, sarà il momento di riparlarne.