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Questo contenuto è tratto da un articolo di Joseph Amoateng per The Lead Sports Media, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


A distanza di circa un mese dalla trade di Luka Doncic, è chiaro che il mondo non si sia ancora ripreso. Sono emerse nuove narrative, i giocatori si stanno ambientando nei loro ruoli e le due squadre coinvolte si sono persino affrontate. Sebbene sia raro dichiarare vincente uno scambio a solo un mese di distanza, questo particolare affare potrebbe sfidare la norma. Cosa è successo in questo turbinio di colpi di scena e quali sono le prospettive per entrambe le squadre, non solo nell’immediato ma anche pro futuro?

La distruzione di Dallas

Per usare un eufemismo, dalla trade – ancora oggi scioccante da credere – Dallas non ha avuto un gran momento. Per merito della squadra, nel dopo-Luka si è trovato il modo di vincere alcune partite, visto che da allora sono 6-7. L’acquisto di Max Christie è stato fondamentale per la squadra: ha una media di 12,9 punti a sera con il 45% di tiro da oltre l’arco. Il “pezzo forte” ottenuto per Luka, Anthony Davis, è invece infortunato e potrebbe saltare anche il resto dell’anno. Ha giocato esattamente tre quarti prima di aggravare un problema muscolare contro i Rockets e da allora non è più sceso in campo. Sebbene sia stato lui il miglior acquisto della deadline dei texani, Kyrie Irving è diventato necessariamente l’opzione numero uno della squadra. Da quando Doncic è stato scambiato ha avuto una media di 28/5/4, tirando con il 46% dal campo e il 39% da tre e rubando palla quasi due volte a sera, rispetto alle sue medie stagionali e di carriera. I Mavs avevano bisogno di lui per fare un salto di qualità e lo ha fatto senza problemi, tenendoli a galla. Tuttavia, gli aspetti positivi finiscono qui.

Irving si è lacerato il crociato anteriore contro i Kings e salterà il resto della stagione. Non solo hanno perso il proprio uomo franchigia alla deadline, ma hanno anche ceduto uno dei loro migliori giocatori di ruolo giorni dopo. Quentin Grimes è ora in grande spolvero a Philadelphia e il suo sostituto, Caleb Martin, non ha giocato nemmeno un minuto per infortunio. L’energia intorno alla franchigia è praticamente tutta negativa al momento, e non fa che peggiorare.

Il GM Nico Harrison ha passato l’ultimo mese a difendersi da quella che molti definirebbero una mossa indifendibile. I media hanno pubblicato molte notizie sulle sue opinioni in merito a Luka e al suo stile di vita.

  • “Non si è preso cura del suo corpo”.
  • “A Luka piaceva fumare e bere troppa birra”.
  • “Non si è impegnato per diventare più magro”.

Anche giocatori come Michael Jordan si sono lasciati andare ad alcune di queste attività, ma il campo non ha mai lasciato spazio a lamentele.La gente non sta concedendo la grazia a Harrison e i tifosi sono furiosi con la squadra come non lo sono mai stati. I Dallas Mavericks sono in caduta libera e nessuno sa dove andranno a finire.

Transizione generazionale

Con l’acquisto di Luka Doncic, i Lakers si sono aggiunti a una litania di stelle all’interno della città. La mossa li ha catapultati da pretender marginali a quasi favoriti per vincere tutto. Almeno sulla carta. L’aggiunta di un candidato MVP dell’anno precedente a qualsiasi squadra fa miracoli per la sua posizione nella lega: i Lakers sono 11-2 dallo scambio, con vittorie su Mavs, Nuggets, Clippers (tre volte), Warriors, Knicks e Timberwolves. Luka ha una media di 23.8 punti, 8.1 rimbalzi e 8.1 assist a partita come Laker, compresa una tripla-doppia contro i suoi vecchi compagni.

Ad accompagnarlo, LeBron James e Austin Reaves sono stati fantastici. Soprattutto il primo è stato letale da quando è arrivato l’annuncio dell’arrivo di Luka, con una media di 28.5 punti a sera e una percentuale dal campo 53,6% e del 42,1% da tre. Reaves ha aggiunto 20 punti in cinque delle otto partite giocate al fianco di Luka. Oltre a tutto questo, la principale preoccupazione dei Lakers dopo la trade era la difesa, in particolare la protezione del ferro. Nelle ultime dieci partite, hanno sfoggiato la seconda miglior difesa della Lega, cosa che nessuno si aspettava dopo la perdita di AD.

La sola cosa che lascia perplessi è l’efficienza di Doncic da quando è diventato un Laker: ha prodotto, ma la sua efficienza è stata sconcertantemente negativa, da quando è ai Lakers ha tenuto solo il 40% dal campo e il 30% dalla linea dei tre punti. Il 27 febbraio Luka ha fatto 6/20 dal campo, con un solo tiro da tre segnato su nove tentativi. Inoltre, anche se non si è ancora manifestato il problema, i Lakers non hanno una presenza d’élite nel pitturato. Jaxson Hayes è stato sufficiente come centro titolare, ma fino a quando sarà così? Soprattutto nella Western Conference, è un aspetto che sarà facilmente sfruttabile nei playoffs.

Il futuro?

Due squadre che vogliono andare nella stessa direzione in modi diversi: quali sono le loro prospettive? Per Dallas si tratta semplicemente di aspettare. Basta rimettersi in salute e vedere cosa si ha a disposizione, ma questo potrebbe avvenire solo l’anno prossimo. Kyrie rappresentava l’ultima ancora di salvezza legata alla franchigia dei Dallas Mavericks, e quella corda si è spezzata lunedì. L’affare si è ufficialmente rivelato un disastro in faccia a Nico Harrison e ora è chiaro cosa hanno i Mavericks: un frontcourt infortunato e un backcourt pieno di punti interrogativi. Con poco margine di errore, Dallas si trova in un mare di guai, sono l’ultima squadra a partecipare ai Play-In al momento.

Per quanto riguarda Los Angeles, invece, è chiaro che abbia un’esplosività da bomba atomica in attacco, è l’elemento che li ha portati a superare tre dei più grandi avversari della conference. Hanno anche sistemato la difesa senza un centro di alto livello, aumentando l’impegno, e la loro formula di successo si è dimostrata vincente anche contro la concorrenza più dura. In questo momento, è più sicuro scommettere che possa continuare, piuttosto che ipotizzare che venga risolta dagli avversari.