Rayford Young I, morto quando Trae aveva 10 anni, ha sempre saputo che suo nipote sarebbe arrivato in NBA.

Questo articolo è una traduzione autorizzata. La versione originale è stata scritta da Marc J. Spears e pubblicata su Andscape, tradotto in italiano da Stefano Bonelli per Around the Game.
Trae Young era troppo giovane per aver visto Julius “Dr. J” Erving giocare, ma dal modo in cui suo nonno descriveva il suo giocatore NBA preferito di tutti i tempi, sembrava che lo avesse visto schiacciare.
Uno dei vantaggi per la guardia degli Hawks di giocare l’All-Star Game è stato quello di incontrare Erving e le altre leggende che sono state premiate per far parte dei migliori 75 giocatori della storia dell’NBA.
Sfortunatamente il nonno di Young non ha vissuto abbastanza a lungo per poter essere presente alla cerimonia, così da incontrare Erving, e neppure per vedere il nipote giocare in NBA, proprio come aveva previsto.
Il solo pensiero mi commuove. Mio papà sarebbe al settimo cielo. Sarebbe impazzito. Probabilmente avrebbe iniziato a parlare di come tutti questi giovani non capiscono cosa abbia significato Erving per la lega con il suo passaggio dall’ABA alla NBA. Penso che lo avrebbe chiamato come se lo avesse conosciuto, non l’avrebbe chiamato “Dr. J”. Sarebbe stato speciale.
(Rayford Young II, padre di Trae)
Rayford Young I è morto di cancro a Pampa, in Texas, all’età di soli 52 anni nel 2009. Tuttavia, i bei ricordi e l’apprezzamento per il nonno di Young vivono ancora fortemente con la stella di Atlanta. Ad esempio, a marzo 2020, la guardia degli Hawks rivelava su Twitter la sua più grande fonte d’ispirazione.
Molto prima della nascita di Young, suo nonno era un famoso giocatore di basket alla Pampa High School e giocò anche una stagione al Western Oklahoma State College negli anni ’70.
Da quello che mi è stato raccontato, era un gran giocatore. Era molto rapido, poteva tirare meglio di Trae, aveva il suo stesso range di tiro ed era estremamente competitivo.
(Rayford Young II)
Rayford Young è invece stato una star a Texas Tech, segnando 1525 punti in quattro stagioni, dal 1996 al 2000, e si è trovato ad affrontare sia l’attuale capo allenatore dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups che quello dei LA Clippers Tyronn Lue, oltre a Jacque Vaughn e Kirk Hinrich nella Big 12 Conference.
Mentre fu protagonista a Lubbock, dalla moglie Candice nel 1998 ebbe il primo di quattro figli, ovvero Trae. Rayford Young successivamente non fu scelto al draft del 2000 e, nonostante una breve esperienza agli Houston Rockets, non riuscì a giocare in NBA.
Tuttavia ha giocato a livello professionistico nelle leghe minori americane, in Spagna, Francia, Italia e Portogallo. Nel corso della carriera di Rayford in Europa, Candice e il figlio sono rimasti a Pampa con i nonni paterni, che sono stati ben lieti di aiutarli.
Durante quel periodo Trae e suo nonno hanno costruito un legame duraturo.
I miei genitori mi hanno avuto quando erano giovani e mio padre stava ancora giocando. Così crescendo sono sempre stato accanto a mio nonno.
(Trae Young)
Il nonno di Young è stato il primo a insegnargli come tirare, mettendo un canestro sul retro di una porta di casa quando era bambino. Oggi, il nipote è uno dei migliori realizzatori della NBA ed ha partecipato alla gara da 3 punti durante l’All-Star Weekend.
Tirava dal divano attraversando tutta la stanza” ha dichiarato Rayford Young. “Trae andava a rimbalzo e gli ripassava la palla. Mio padre tirava ancora e poi si fermavano per un istante. A quel punto si invertivano i ruoli, con Trae che tirava e mio papà che prendeva il rimbalzo. Quindi direi che, seppur si sia innamorato del basket guardandomi giocare da bambino, è stato mio padre ad averlo avvicinato alla pallacanestro.
(Rayford Young II)
Trae Young ha dichiarato: “Quello è il primo ricordo che ho riguardo al basket, così come guardare le partite con mio nonno.”
Rayford Young nei suoi contratti europei faceva inserire delle clausole per trascorrere il Natale a Pampa con la moglie e i figli. Una delle tradizioni natalizie di famiglia era quella di guardare le partite della NBA tutto il giorno. Inevitabilmente ne derivava una sana discussione su chi fosse il più grande giocatore NBA di tutti i tempi.
Trae sceglieva Lebron James, suo papà preferiva Michael Jordan, mentre il nonno era fermamente convinto che il più forte di sempre fosse Julius Erving.
Ricordo di aver sempre guardato le partite di Natale con loro da bambino, fin da quando LeBron è entrato per la prima volta nella Lega.
(Trae Young)
Crescendo, Young ha visto rafforzarsi il legame con suo nonno in una relazione mentore-allievo sempre più amorevole. Ridevano a crepapelle guardando insieme il Chappelle’s Show, e suo nonno è anche il motivo per cui Young ama ancora oggi i brani d’atmosfera R&B, dato che ascoltavano spesso New Edition, Boyz II Men e Bobby Brown.
Il nonno di Trae gli spiegò anche che sarebbe dovuto essere due volte più bravo dei suoi coetanei bianchi per avere successo nella vita, raccomandandogli inoltre di concentrarsi sulla scuola e di non lasciarsi distrarre dal resto. Infine, ha instillato in lui la consapevolezza che sarebbe stato il primo in famiglia ad arrivare a giocare in NBA.
Crescendo a Norman, in Oklahoma, avevo molti ragazzi bianchi attorno a me. Mi era stato detto che avrei dovuto essere due volte migliore di loro visto che loro avrebbero ottenuto riconoscimenti prima di un ragazzo nero. Questo è stato il modo in cui i miei nonni mi hanno cresciuto, quella è stata la mia mentalità fin da quando frequentavo il liceo. È stato importante per me capire che dovevo rappresentare il mio cognome. Mio nonno voleva che fossi il primo a raggiungere l’NBA. Mio padre c’era andato vicino, ma nonno ha sempre saputo che io ce l’avrei fatta.
(Trae Young)
Quando il nonno di Trae morì, fu il padre a dargli la notizia. Da allora la star degli Hawks torna a Pampa ogni estate per visitare la tomba di suo nonno.
È morto quando avevo 10 anni, ma è sempre nella mia mente. Ero triste. Fu il primo membro importante della mia famiglia che ci lasciò. Ricordo che mio padre mi chiamò nella stanza, sapeva quanto fossimo legati. Iniziai a piangere ma, avendo 10 anni, non sapevo quanto mi avrebbe influenzato oggi. Sicuramente, penso ancora a lui. Torno sempre a parlargli ogni volta che sono a Pampa in estate. Guardo la lapide e lo ringrazio.
(Trae Young)
Papà Rayford ha aggiunto:
Non mi ero reso conto di quanto fossero vicini fino a quando Trae non è arrivato alle medie e mio padre è morto. Hanno parlato molto e hanno condiviso tante cose. Pensavo solo che mio padre stesse facendo il suo lavoro di nonno. Ma ha insegnato molto a Trae, così come fece anche con me.
Trae Young è stato finalista per il Bob Cousy Award 2018 per il premio di miglior point guard, annunciato durante gli ESPN’s College Basketball Awards a Los Angeles nell’aprile 2018. Un altro premio assegnato quella notte è stato il Julius Erving Award, per la miglior ala piccola della nazione. Mentre la guardia di Villanova Jalen Brunson ha vinto il Bob Cousy Award battendo Young, quest’ultimo ha comunque avuto l’opportunità di dire di persona a Erving quanto suo nonno lo amava.
“Trae gli ha detto cosa significava per la nostra famiglia, soprattutto per suo nonno”, ha dichiarato Rayford Young.
Young è stato all’altezza della previsione di suo nonno ed è arrivato in NBA. Oggi, prima di ogni partita, prega, chiedendo a nonno Rayford di vegliare su di lui.
Cerco sempre di renderlo orgoglioso. Spero di riuscirci. Questo è il mio obiettivo principale, rendere orgogliosa la mia famiglia e rendere orgoglioso mio nonno.
(Trae Young)