FOTO: Celtics Blog

Questo contenuto è tratto da un articolo di Azad Rosay per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


1 – Il dilemma del post-up di Kristaps Porzingis

Prima della partita, JJ Redick ha detto di essere contento di concedere tiri da due punti contestati, anche in caso di mismatch. Ciò significa che i Lakers erano disposti a lasciare una guardia uno-contro-uno contro Kristaps Porzingis in post e a convivere con i risultati.

Di conseguenza, i Celtics hanno fatto continuamente ricorso a post-up con il lungo lettone per iniziare la partita. Porzingis ha realizzato 11 punti su 8 tentativi, generando anche un assist per Derrick White. L’efficienza complessiva è stata impressionante. Sembrava che la strategia di JJ Redick non funzionasse.

Tuttavia, questo approccio ha creato un attacco molto prevedibile. I Celtics eseguivano ripetutamente la stessa azione, utilizzando un blocco lontano dalla palla per creare un mismatch. Questo attacco statico mancava di slancio. Alla fine del primo quarto, i Celtics hanno segnato solo 23 punti, facendo pensare che la strategia di JJ Redick fosse più efficace di quanto sembrasse inizialmente.

2 – Anche il post-up dei Lakers è stato in bella mostra

Ciò che ha funzionato per i Celtics ha funzionato anche per i Lakers, in particolare con forti gestori di palla come Anthony Davis e LeBron James.

I Celtics hanno optato per un approccio diverso, mandando due giocatori a proteggere il mismatch. I Lakers hanno sfruttato la possibilità di tirare da tre e hanno ottenuto un impressionante 42% da oltre l’arco. I biancoverdi si aspettavano probabilmente un’efficienza di tiro peggiore da parte dei gialloviola, ma ancora una volta la varianza di tiro ha funzionato contro Boston.

3 – Lo usage di Jayson Tatum è curiosamente basso

Jayson Tatum è un motore offensivo d’élite, capace di creare per sé e per gli altri. Eppure, ieri sera, la sua usage rate è stata inferiore a quella di Jaylen Brown e Kristaps Porzingis e pari a quella di Payton Pritchard. Perché?

Se da un lato ha senso dare priorità a Porzingis – che non ha giocato contro i Clippers – e utilizzare le sue opportunità di post-up come detto al punto 1, dall’altro perché Payton Pritchard e Jaylen Brown hanno ricevuto più responsabilità offensive di Tatum? Questo approccio sarebbe stato giustificato se la loro efficienza fosse stata elevata. Tuttavia, sia Brown che Pritchard sono stati marcatori inefficienti, trascinando il rendimento offensivo complessivo verso il basso. Forse a causa del matchup, o forse perché Tatum era affaticato. In ogni caso, è sconcertante vedere un giocatore tra i primi cinque della NBA non essere utilizzato in modo più efficace per creare, sia per se stesso che per gli altri.

4 – Crolli difensivi

I Lakers hanno sfruttato la mancanza di energia e di disciplina difensiva dei Celtics. JJ Redick, un allenatore offensivo intelligente, ha usato un play-calling intelligente per generare tagli e tiri facili al ferro attraverso la velocità e il movimento della palla.

I Lakers hanno anche approfittato della mancanza di coesione difensiva di Boston. Nell’azione qui sotto, i Celtics erano in difesa a zona, che prevede che i giocatori proteggano un’area piuttosto che un giocatore specifico. Tuttavia, quando Knecht ha tagliato verso la linea di fondo, Jaylen Brown lo ha seguito, lasciando Rui Hachimura aperto nella sua zona. Questa sequenza evidenzia una mancanza di consapevolezza difensiva, di comunicazione e di disciplina.

5 – I Celtics non sono riusciti a segnare al ferro

I Celtics hanno registrato una delle peggiori prestazioni al ferro della stagione, tra tutte le squadre. Normalmente, Boston è una delle squadre più efficienti dell’NBA per quanto riguarda il tiro in quella zona, con il 70% (4° nella lega). Ieri sera, invece, ha realizzato solo 10 tiri su 26, pari a un misero 39%.

Di recente, i biancoverdi hanno faticato con l’efficienza al ferro. Questa tendenza va monitorata, poiché i Celtics hanno preso meno tiri da tre rispetto all’inizio della stagione, optando per più tentativi al ferro e tiri dalla media distanza. Tuttavia, la loro efficienza in queste zone sta diminuendo. Potrebbe essere un segnale di un potenziale problema di spaziature?

6 – I Celtics non sono riusciti ad eguagliare l’intensità dei Lakers

I numeri dei rimbalzi offensivi dei Lakers e la mancanza di tiri liberi dei Celtics riflettono la difficoltà di Boston nel gestire la fisicità, come è stato evidente nella partita contro i Clippers.

Con i Celtics che hanno faticato a ottenere rimbalzi e a creare facili opportunità di segnare, ci si chiede perché lo staff tecnico non si sia affidato maggiormente alla formazione a doppio lungo. I rimbalzi offensivi sono stati un problema cruciale: i Celtics ne hanno ottenuti solo 11, pur sbagliando 56 tiri.

7 – Il supporting cast dei Celtics si è preso la serata libera

Al di là dei tre fulcri offensivi – Tatum, Brown e Porzingis – il resto della rotazione di Boston ha realizzato solo 7 dei 32 tiri tentati. I Celtics non possono vincere con una produzione così scarsa da parte del supporting cast. La trasferta sulla costa occidentale sembra aver prosciugato le energie dei biancoverdi, tutti, tranne Porzingis e Horford, apparsi affaticati ieri sera. Tuttavia, tutte le squadre giocano lo stesso numero di partite, quindi la stanchezza non può essere usata come scusa. Gennaio è stato un mese difficile per i Celtics. A tre partite dalla fine, contro Dallas, Houston e Chicago, hanno vinto 7 delle prime 13 gare.

8 – Reaves si è fatto strada nella difesa dei Celtics

Austin Reaves, un bersaglio frequente dell’attacco dei Celtics, ha trovato il modo di rispondere efficacemente. La sua capacità di tirare da tre punisce la copertura dei Celtics con Porzingis:

I Lakers lo hanno utilizzato anche come minaccia senza palla, chiedendogli di impostare blocchi e di fare “pop” per il tiro da tre, in modo simile a come i Celtics utilizzano Sam Hauser:

Il palleggio di Reaves ha forzato l’aiuto difensivo, permettendogli di totalizzare 6 assist nel corso della partita. Rappresenta il tipo di guardia che i Celtics faticano a contenere: come Donovan Mitchell o Tyrese Maxey, la sua capacità di tirare da tre e penetrare le difese ha messo a nudo le vulnerabilità dei Celtics.

9 – Jaylen Brown e l’ultimo sforzo della panchina

Nonostante il vantaggio di oltre 20 punti, i Celtics hanno tentato la rimonta con Jaylen Brown e Hauser, Queta, Pritchard e Jaden Springer. Sì, dopo gli eroismi recenti, Springer è tornato in campo. Questa volta, però, la sfida è stata troppo grande e il quarto quarto si è rapidamente trasformato in garbage time, con Walsh e Scheierman che hanno avuto minuti a disposizione. È stata comunque un’occasione preziosa per i giovani giocatori di affrontare LeBron James e suo figlio.

10 – Back-to-back poor offensive games with different symptoms

I Celtics hanno registrato una bassa efficienza offensiva in due partite consecutive contro i Clippers e i Lakers. Tuttavia, i problemi di fondo sono diversi. Contro i Clippers, i biancoverdi hanno tirato in modo efficiente, registrando un 57,4% di eFG%, ma i turnovers li hanno trascinati giù. Contro i Lakers, invece, i Celtics hanno perso il pallone solo 7 volte, ma non sono riusciti a mantenere l’efficienza al tiro. Con un 39% dal campo e un 32% al tiro da tre, i Celtics hanno faticato a creare spazio e l’affidamento ai tiri dalla media distanza, ai post-up di Porzingis e alle giocate di isolamento di Jaylen Brown hanno portato a un’altra brutta serata offensiva. È da notare come le difficoltà offensive dei Celtics siano diverse, quindi lo staff tecnico e la dirigenza devono valutare le possibili soluzioni.