L’incredibile storia di Beauchamp, che, senza la forza mentale che ha dimostrato di possedere, oggi non sarebbe qui.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.


Depresso. Ansioso. Perso. 


Questi erano gli stati d’animo di MarJon Beauchamp all’inizio dell’anno scorso, quando stava seriamente prendendo in considerazione l’idea di abbandonare il sogno NBA a lungo perseguito. Ma grazie a G League Ignite, la squadra professionistica militante nella lega di sviluppo NBA, l’ala riuscirà è riuscita a trovarsi sul palco del Draft a piangere di gioia dopo essere stato selezionato dai Milwaukee Bucks con la scelta assoluta numero 24.

Ho passato molte cose, e non credo che le persone mi abbiano capito, stavo per abbandonare la pallacanestro”, ha detto Beauchamp a Andscape. “Non aver mollato ed essere qui oggi è incredibile, non riesco a crederci. Voglio ispirare la prossima generazione.”

Con medie di 15.1 punti, 7.3 rimbalzi e 2.3 assist nell’ultima stagione, il nativo di Yakima, Washington, aveva già svolto workout con almeno 12 squadre NBA con scelte dalle 3 alla 25, venendo per questo stato invitato alla 2022 NBA Draft green room.

Vari scout ne hanno elogiato le doti di versatilità, atletismo ed esperienza professionistica, visto il periodo in G League. 

“Sono contento per lui, è un grande atleta che ha lavorato duro per diventare un ottimo giocatore. Continua a migliorarsi e a lavorare nel modo giusto” ha poi spiegato uno scout della Eastern Conference. “Un’ala così serve a ogni squadra. Sa difendere, andare a rimbalzo, lottare sulle palle vaganti e giocare con energia. ”

Marjon Beauchamp nba g larghe ingnite Haroun d the game
FOTO: NBA.com

La storia di Beauchamp era iniziata molto bene, dato che era considerato uno dei migliori prospetti della high school nel 2020. Al quarto anno ad Arizona ricevette diverse borse di studio da celebri università americane, ma sorprese tutti ed annunciò che avrebbe invece iniziato ad allenarsi con il Chameleon BX program a San Francisco per prepararsi al Draft 2021.

Il suo obiettivo era quello di mettere su più muscoli prima di arrivare in NBA. Ad allenarlo c’era Frank Matrisciano, già al lavoro con Blake Griffin in passato, 

“Non pensavo di poter incidere molto al college. Ero magro, pesavo poco, e quando ho iniziato ad allenarmi ho capito che questo mi avrebbe aiutato molto per prepararmi fisicamente. Gli scettici hanno sollevato la questione della lontananza dal campo, ma ero davvero molto concentrato sul mio corpo. La parte migliore di quel periodo era proprio l’allenamento, anche se a volte erano così duri che necessitavo di grande forza mentale. Questo mi ha aiutato a costruire il mio mindset, e nel frattempo ho preso quasi 14 chili.”

(MarJon Beauchamp)

Insieme a lui ci furono anche Kyrie Walker e Maxwell Lewis, altri due promettenti talenti dalle high school. Tutti e tre si aspettavano grandi opportunità quasi fin da subito, ma dovettero abbandonare il programma nell’inverno del 2020 dopo non aver destato interesse in NBA, anche a causa delle tante limitazioni al programma forzate dalla pandemia.

“Con il Covid-19 non potevamo andare in palestra, erano chiuse. Volevo andare a casa e provare a fare altro, non c’erano molte opportunità. Stavo impazzendo, dovevo essere con ex-allenatori NBA ad imparare, e invece non stava andando affatto così”.

(MarJon Beauchamp)

Papà Jon Beauchamp, anch’egli ex giocatore di college, cercò di rimanere positivo: “Continuammo a pregare. Dissi a mio figlio che la vita è fatta di duro lavoro, e il duro lavoro paga sempre.”

Da qui arrivarono depressione ed ansia a tormentare MarJon, che tornò a Yakima nel febbraio del 2021 in quello che lui stesso definisce “il periodo più buio e difficile della mia vita”. E non c’era nemmeno un piano B, se non la speranza nella preghiera con la nonna.

“Tornai a casa, e lì tutto crollò: non sapevo cosa stessi facendo, dove stessi andando. Volevo gettare la spugna, davvero. Era finita, basta così. Iniziai a sentirmi già ansioso su tutto, volevo andare in NBA e nulla me lo faceva credere.”

(MarJon Beauchamp)

L’oppressione di MarJon non lasciò indifferente nemmeno la madre Pleasant:

“Gli dissi di restare forte, con la testa alta e con Dio nel cuore. Sapevo che era un brutto momento, ma sapevo anche che vi sarebbe uscito. È forte, un’ispirazione per me.”

(Pleasant Beauchamp)

Beauchamp finì al Yakima Valley College, con la speranza di tornare in palestra ed allenarsi: successivamente giocò le 12 partite della stagione, accorciata a causa della pandemia, e ritrovò il vecchio MarJon con medie di 30.7 punti e 11.0 rimbalzi. 

“Era bello giocare nuovamente, sentire di nuovo l’amore per il Gioco. Non giocando da un anno quella era la migliore decisione da prendere.”

(MarJon Beauchamp)

Beauchamp ricevette altre proposte, da LSU a Texas Tech, ma il padre credeva che la G League fosse il percorso migliore dopo aver osservato i casi di Jalen Green e Jonathan Kuminga, entrambi in top 10 lo scorso Draft. Chiamò dunque Rod Strickland, ex-giocatore a Portland e vecchio conoscente di famiglia, e chiese informazioni per provare a far entrare il figlio in Team Ignite.

Accettò poi un invito a Memphis dove Mike Miller, ex-giocatore e oggi agente, lo assistette in un allenamento. Strickland si fece trovare lì ed i due si incontrarono:

“Ero intrigato da lui, ho sempre creduto nel suo talento. Lo vedevo come uno dei migliori prodotti, a prescindere dai vari ranking. Mi sedetti accanto a lui e parlammo di Ignite, di ciò che aveva passato e della sua ave natura. Ero impressionato sia dal suo allenamento sia dal modo in cui parlava, da come mi guardava negli occhi.”

(Rod Strickland)

Strickland offrì dunque 75mila dollari a Beauchamp per far parte del roster. Non era lo stipendio maggiore, dato che alcuni percepivano ben 500mila dollari, ma Beauchamp accettò comunque. 

“Non mi importava, Strickland mi garantì che si sarebbero presi cura di me e del mio apprendimento, avvisandomi comunque che sarebbe stata dura. Ma avevo solo bisogno di un’opportunità, quindi non ero affatto preoccupato.”

(Pleasant Beauchamp)

Marjon Beauchamp nba g larghe ingnite Haroun d the game
FOTO: NBA.com

Circondato da altri grandi talenti come Dyson Daniels (scelto alla numero 8), Jaden Hardy (scelto alla 37), Michael Foster Jr., Fanbo Zeng ed il 17enne Scoot Henderson, tutti grandi nomi di questa e della prossima classe Draft, Beauchamp non ha deluso, anzi. Ha giocato più di tutti, 36.6 minuti a gara, chiudendo secondo per punti e rimbalzi. Deve ancora migliorare da fuori – ha tirato con il 24.2% dall’arco – ma coach Jason Hart crede che il suo passato ed il suo gioco lo aiuteranno a crescere.

“MarJon aveva un sogno come molti altri ragazzi, ed è riuscito a concentrarsi e concretizzarlo. Alle squadre che stanno pensando di sceglierlo direi che non saranno gli ostacoli a dettare il suo percorso, ed è una grande cosa, perché per molti non è così. 

(Jason Hart)

Calvin Andres, agente Klutch Sports, sapendo che sarebbe stato ospite della green room era molto entusiasta: un onore, dato che significava una selezione al primo giro.

La prima scelta assoluta percepirà circa $9 milioni il prossimo anno, con la numero 30 a guadagnarne 1.8. Con le difficoltà finanziarie che hanno spesso costeggiato la vita dei Beauchamp, sapere di poter diventare milionario ha estasiato il giovane, rimasto in silenzio incredulo una volta realizzata la questione. 

Oggi MarJon è rinato: è più felice, i sentimenti brutti sono andati via, e spera di poter ispirare e motivare altri ragazzi che, lavorando duro, sognano in grande.

Ma non è stato facile: Beauchamp ha creduto in Dio e non ha mai davvero mollato tutto, anche se ci è andato vicino diverse volte. Così facendo, oggi non si troverebbe in NBA. 

“Mi ha reso molto orgogliosa, e continuerei ad esserlo anche se non prendesse mai più una palla da basket in mano.”

(Pleasant Beauchamp)