Nella partita più importante sono usciti fuori tutti i limiti dell’Olimpia Milano

La partita di stasera contro il Barcellona, per l’Olimpia Milano, era sostanzialmente da dentro o fuori. Le ultime due sconfitte contro il Paris e il Real Madrid hanno condannato la squadra di Ettore Messina a giocarsi il tutto per tutto stasera, davanti al proprio pubblico, a tre giornate dal termine della stagione regolare. Ed è stato un totale disastro.

Gli spagnoli hanno preso il controllo della gara fin dalla fine del primo quarto, con la resistenza del solo Nikola Mirotic a tenere a galla l’Olimpia. Una volta scavato il vantaggio con il parziale di 10-0 tra metà e fine secondo quarto, per i biancorossi non c’è più stato nulla da fare. Una timida rimonta a fine terzo quarto e un altro tentativo negli ultimissimi minuti, quando ormai era troppo tardi. Per il resto nessuna reazione, solamente una squadra che ha lentamente accettato il proprio destino.

Sono usciti allo scoperto tutti i limiti dell’Olimpia

Dario Brizuela ha segnato 27 punti con 10 su 16 dal campo e 5 su 8 da tre punti. Kevin Punter, invece, ha chiuso con 25 punti, 7 su 13 dal campo e 4 su 7 dal perimetro. Lo stesso Punter ha segnato i due canestri più pesanti della partita, a fine terzo quarto, quando Milano è riuscita a rientrare prima sul -6 e poi sul -7, ed è stata ricacciata indietro con due triple consecutive.

Insomma, a decidere la partita per il Barcellona è stato il backcourt. Un lusso che l’Olimpia non può mai permettersi. Nico Mannion ha salvato il proprio foglio statistico con qualche canestro nella disperata rimonta finale, chiudendo comunque a 14 punti e 8 assist (4 palle perse). Leandro Bolmaro ha invece chiuso a 6 punti e solamente 7 tentativi dal campo. Entrambi mancano spesso di aggressività nello sfruttare gli spazi che le difese gli concedono.

Ma nel processo che inizierà a breve sull’ennesima campagna europea fallita dall’Olimpia, la colpa non può andare a Bolmaro e Mannion. Va attribuita, piuttosto, a chi ha pensato potessero essere sufficienti per fare la differenza in un campionato come l’Eurolega. Nella pallacanestro moderna è troppo importante che le guardie possano fare la differenza.

Sì, la difesa non è esente da colpe, e anche in questo caso sono strutturali. Colpita dagli infortuni, Milano si è nuovamente trovata a giocare senza un centro vero e proprio. E quando non hai un ancora difensiva a proteggere il pitturato, è naturale dover occupare l’area con più giocatori e concedere più triple aperte agli avversari.

Ma come ha detto lo stesso Messina in una recente intervista, nella pallacanestro di oggi è necessario attaccare bene per poter difendere bene. E l’Olimpia non lo ha fatto.

Per il terzo anno consecutivo Milano rimarrà fuori dai Playoff. Tra novembre e metà gennaio si erano viste tante buone cose, ma il crollo nelle ultime partite ha vanificato tutto.