
Questo contenuto è tratto da un articolo di Brandon Duenas per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
C’era entusiasmo quando i Phoenix Suns hanno acquistato Bradley Beal. Era facile convincersi. A volte queste cose però non funzionano, e a questo punto è chiaro che non era la scelta o il giocatori che molti si aspettavano. Le conseguenze sono andate molto peggio di quanto si potesse prevedere. Questa situazione va classificata per quello che è: un disastro. È un’operazione fallita con la quale i Suns si sono potenzialmente bloccati, e Beal si sta assicurando che tutti lo sappiano. Si è fatto anzi in quattro per assicurarsi che tutti lo sappiano. All’inizio della stagione, l’ex Wizards ha parlato di voci di scambio:
“Qualunque sia la situazione, bisogna rivolgersi a me perché ho io tutte le carte in mano. Finché non ci si rivolge a me e qualcuno non dice qualcosa di diverso, allora sarò un Sun.”
Questo è stato il primo grande segnale di allarme. “Ho le carte in mano”? Sembra una frecciatina. Comunque sia, magari ha davvero intenzione di provare a far funzionare le cose, no? Vediamo. Da allora i Suns sono peggiorati e hanno perso altre partite, la situazione sta degenerando internamente, Beal ha perso più partite e non è stato all’altezza del suo contratto. In un articolo di ESPN sullo stato dei Suns, Beal ha rilasciato un’altra dichiarazione che ha fatto sgranare gli occhi all’organizzazione e ai tifosi:
“Sto ancora giocando nell’NBA, ho ancora il miglior lavoro del mondo e ho ancora la mia clausola di non scambio. Quindi sorrido ogni giorno.”
– Bradley Beal
Sì, questo è impossibile da difendere, non c’è molto da aggiungere.
Sul partire dalla panchina
“Sono umano, quindi devo fare un passo indietro e guardare il quadro generale. La cosa più importante è che quando sono arrivato qui volevo vincere. Ho segnato 30 punti a partita. Sono stato un All-Star. Sono stato All-NBA. Voglio vincere. Questa è sempre stata la mia etichetta: non ho vinto nulla. Quindi, qualunque cosa sia per la squadra, che sia in panchina, che sia titolare, qualunque cosa sia, la farò. Se sono d’accordo? Certo che no, ma non sarò quel tipo di persona.”
– Bradley Beal
All’inizio di quest’anno ha dichiarato: “La questione è duplice. Sono una stella della Lega, ne sono fermamente convinto. Senza mancare di rispetto a nessuno, ma sono un titolare. Questo è ciò che credo fermamente. Il coach ha preso la sua decisione,non ho intenzione di stare qui a discutere con lui, non ho intenzione di stare qui a fare da distrazione, non ho intenzione di stare qui a fare lo stronzo. Ha preso la sua decisione”. Ha essenzialmente riaffermato la sua posizione a riguardo, in un modo che fa sembrare che non sia seccato quando invece lo è chiaramente:
“Mi piace questo gioco, è divertente. Cerco di non permettere a nessuno di togliermi la gioia. È molto difficile, lo è, siamo tutti esseri umani. Abbiamo tutto il diritto di rifiutarci, abbiamo tutto il diritto di mettere in discussione quello che sta succedendo. Hai tutto il diritto di dire: “Perché proprio a me?”. Ma mi sembra che questo ti trascini un po’ più in basso del necessario. Sto ancora giocando nell’NBA, ho ancora il miglior lavoro del mondo e ho ancora la mia clausola di non scambio. Quindi sorrido ogni giorno.”
– Bradley Beal
La citazione in grassetto sembra quasi superflua da aggiungere, dato il contesto. Abbiamo capito, Brad, complimenti:
“In estate le cose sono diverse. Tutto è più chiaro sul tavolo. Ci sono più opzioni. Ma [la stagione] non è ancora finita, quindi questa è la mia mentalità. Sarò sempre un po’ ingenuo. Ho giocato a Washington per 11 anni, quindi ingenuo è il mio secondo nome. Non abbiamo ancora giocato la nostra migliore pallacanestro… Abbiamo anche il calendario più difficile della Lega, quindi è una bella sfida per noi. O riusciamo a farci il culo o siamo fuori.”
– Bradley Beal
Che disastro.