La classifica per l’MVP dopo due mesi esatti di stagione: chi è il favorito?
Due mesi sono finalmente abbastanza per fare i primi bilanci sulla stagione NBA. Non solo sulle squadre, ma anche sui premi individuali, che ogni anno infiammano le discussioni tra appassionati. Il Most Valuable Player è ovviamente il più discusso tra i riconoscimenti.
Mai come quest’anno, moltissimi giocatori possono vincere l’MVP, tra chi ha iniziato a razzo e chi può entrare nella conversazione nel corso della stagione; stilare una Top 5 è dunque un esercizio molto complicato.
Tuttavia, ci si può provare.
“Honorable mentions”
In questa classifica non troverete Stephen Curry, Zion Williamson e Joel Embiid. Almeno per il momento.
Il primo ha iniziato la stagione giocando a un livello stellare, ma si è recentemente infortunato e la sua squadra ha un record negativo. Per quanto riguarda Zion ed Embiid, invece, l’avvio è andato leggermente a rilento (naturale visto il loro fisico) e la loro candidatura è probabilmente solamente rimandata di un mese.
D’altronde, Embiid è già il giocatore con la media punti più alta, e Zion flirta con i 30 punti ormai ogni partita. Il record delle loro squadre farà il resto
5 – Luka Doncic
Premettiamo subito: i giocatori in questa graduatoria sono molto vicini tra di loro e facilmente interscambiabili. Tutto si riduce a dettagli e opinioni personali.
Fatta la premessa, Luka Doncic occupa il quinto posto.
Con compagni di squadra di livello mediocre, Doncic si trova a tratti obbligato a giocare uno contro cinque, e ha dimostrato di saperlo fare come nessun altro nella lega. Segna 33 punti a partita, smazza 7.5 assist, pur mantenendo un’efficienza nitidamente superiore alla media della lega, con il 60% di True Shooting.
Perché non si trova più avanti allora? Perchè la difesa (pur con effort oggettivamente migliorato) non è ancora di livello, e il record dei Dallas Mavericks non va oltre il 50% preciso di vittorie.
4 – Kevin Durant
Dopo qualche partita, pensare a una possibile candidatura per l’MVP di Kevin Durant sarebbe stata pura utopia. Eppure, con quanto fatto da lui e, come diretta conseguenza, dai Brooklyn Nets nell’ultimo mese, non citarlo equivarrebbe a commettere un reato.
Se i 30 punti di media non sono una sorpresa, il 67% di True Shooting non può non meravigliare. Si tratta del +10% rispetto alla media della lega; un livello di shot making eguagliato solamente da Curry (67%) e Jokic (69%).
E se nemmeno il suo scoring vi scuote, dovrebbe farlo la sua difesa. Un effort di questo tipo nella sua metà campo non si vedeva da anni, e all’interno dell’area gli avversari vedono calare le loro percentuali del 7.7% quando marcati da KD.
Se il ritmo rimane questo, potrebbe anche diventare il favorito nel giro di non molto tempo.
3 – Nikola Jokic
Sì, ancora lui. Anche dopo due MVP di fila, Nikola Jokic è in corsa per il terzo.
Il motivo è sempre lo stesso. Con lui in campo, i Denver Nuggets hanno numeri da miglior attacco della storia, con 125 punti segnati su 100 possessi. Oltre a fare canestro con più facilità rispetto a qualsiasi altro giocatore nella lega (69& True Shooting), sa come far funzionare la squadra. Probabilmente, un attaccante come lui non si è mai visto nella storia NBA.
Premesso che potrebbe benissimo essere considerato il favorito, anche il motivo per cui occupa “solamente” il terzo gradino del podio è sempre lo stesso. Mai come in questa stagione sono stati messi in evidenza i suoi limiti difensivi. I Nuggets sono penutlimi per protezione del ferro (71.1% concessa) e 26esimi per difesa del Pick&Roll (1.034 punti per possesso concessi).
Il record di squadra è molto buono, ma aiutato da una schedule particolarmente favorevole. Il terzo in fila è possibile, ma non facile.
2 – Giannis Antetokounmpo
Il greco potrebbe tornare a vincere l’MVP dopo due anni. I Milwaukee Bucks hanno resistito oltre le più rosee aspettative senza Khris Middleton, e sono ora al primo posto della Eastern Conference.
I numeri di Giannis Antetokounmpo sono da… Giannis Antetokounmpo. Anzi, la True Shooting va leggermente al ribasso rispetto agli standard delle ultime stagioni, ed è ferma al 58%.
Sempre rimanendo nella soggettività, ciò che lo separa dal primo posto in questa particolare classifica è appunto l’efficienza al tiro. Inoltre, non va ignorato un On/Off del Net Rating pari “solamente” a +2.3 (quello di Jokic, il più alto della lega, è +28). In pratica, numeri alla mano i Bucks non subiscono affatto i minuti di riposo di Giannis.
Anche per lui, forse ancora più rispetto agli altri, la prima posizione è più che raggiungibile.
1 – Jayson Tatum
Vista la meravigliosa stretch mostrata dai Boston Celtics fino a una settimana fa, Jayson Tatum merita ancora il ruolo di favorito per l’MVP. 30 punti a partita, 61% di True Shooting, decisioni offensive pulite ed impegno difensivo costante.
Non c’è molto da aggiungere, se mantiene questo livello, e i Celtics raggiungono il miglior record della lega, probabilmente la maggior parte dei votanti opterà per lui. E non ruberebbe nulla.
Attenzione però, gli sfidanti sono molto più vicini rispetto a una settimana fa, e da ora in poi la concorrenza risulterà sempre più agguerrita.