Era il 6 ottobre 2019, quando Daryl Morey trascinava l’intera NBA in uno spinoso – ed economicamente gravoso – attrito “diplomatico”. Quel giorno, infatti, l’allora dirigente dei Rockets pubblicava sul suo profilo Twitter uno slogan – “Fight for Freedom, stand With Hong Kong – che rese il governo della Cina “estremamente insoddisfatto dei commenti provenienti da Houston”. A tal punto da causare un lungo ban della lega cestistica americana sulle emittenti TV cinesi.


Quasi tutta quella stagione, infatti, fu cancellata dalla programmazione televisiva di Pechino, tornata ad includere una partita per la prima volta soltanto dodici mesi dopo, in occasione di Gara 5 delle Finals 2020 tra Lakers e Heat. Si è dovuto aspettare il 29 marzo 2021, però, perché l’NBA tornasse a pieno regime sugli schermi degli appassionati cinesi.

La perdita di un mercato di tali dimensioni (mezzo miliardo di persone circa) ha causato un ingente danno economico alla lega di Adam Silver, soprattutto considerando la popolarità che gli Houston Rockets avevano acquisito – e dunque garantito all’NBA – negli anni di Yao Ming. E così, nei giorni e mesi successivi si è tentato di ricucire lo strappo: dall’intervento dell’owner dei Nets, Joseph Tsai (attraverso una lettera a tutti gli appassionati di NBA), agli statement dell’NBA e dello stesso Morey; passando per il dissenso espresso da diversi giocatori, tra cui Harden e Westbrook.

Ora, dopo il ban del 2019 e due annate di lenta ripresa, l’audience della prima parte della stagione 2022/23 sta tornando ai livelli precedenti al tweet di Morey. Secondo l’agenzia britannica Reuters, infatti, in questi due mesi si sarebbe registrato un aumento negli ascolti dell’80% rispetto alla scorsa stagione:

“L’NBA è uno dei prodotti culturali americani più importanti in Cina, la sua presenza produce centinaia di milioni di dollari ogni anno. La sua lunga partnership con CCTV, però, è stata scossa dai fatti di ottobre 2019. (…) Secondo una fonte a conoscenza dei dati di audience della lega, ora i tifosi in Cina stanno tornando a guardare partite a livelli vicini a quelli precedenti all’interruzione della partnership tra l’NBA e il network CCTV.”

– Reuters