Da Zach Randolph a Draymond Green: quando il destino viene deciso dall’assenza – per motivi discipliari – dei protagonisti.

Questo contenuto è tratto da un articolo di Victor R. Lopez per Sportskeeda, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.
Nel corso degli anni, più volte gli uffici NBA hanno dovuto affrontare decisioni molto impattanti all’interno di serie Playoffs, per condotte inadeguate da parte di giocatori che hanno portato a partite di squalifica. E a volte, queste squalifiche hanno cambiato radicalmente l’andamento di una serie o addirittura di una stagione…
Ecco, quindi, le 5 sospensioni che hanno avuto più impatto nella storia degli NBA Playoffs.
#5: Zach Randolph, Grizzlies, 2014
Nel primo turno dei Playoffs del 2014, i Memphis Grizzlies affrontarono gli Oklahoma City Thunder dell’allora MVP uscente Kevin Durant. Memphis era arrivata in Finale di Conference l’anno precedente, proprio dopo aver battuto i Thunder – orfani di Russell Westbrook – in 5 gare, vincendone 4 di fila dopo la sconfitta in Gara 1.
Nel 2014, dopo un iniziale pareggio di 1-1 nella serie e dunque col fattore-campo dalla propria parte, Memphis si portò avanti 3-2, con la chance di chiudere i giochi in casa in Gara 6. OKC, però, rispose egregiamente, stravincendo 84-104.
La frustrazione per quella gara costò carissima: Zach Randolph, in presa alla rabbia, tirò infatti un pugno a Steven Adams, venendo espulso e saltando la decisiva Gara 7 in cui OKC ebbe nuovamente la meglio (120-109). Chissà se sarebbe andata diversamente con Z-Bo in campo…
#4: Patrick Ewing & Co., Knicks, 1997
Miami Heat e New York Knicks sono state grandi rivali negli anni ’90, regalandoci partite spesso ad altissima tensione. Una di queste fu indubbiamente Gara 5 delle Semifinali di Conference del 1997, nel corso della quale PJ Brown e Charlie Ward si spinsero dando vita ad una violenta rissa.
I disordini causarono ben 5 espulsioni per i Knicks, tra cui quelle pesantissime di Patrick Ewing, Allan Houston, Larry Johnson e John Starks. I Knicks erano 3-1 nella serie, ma dopo una quasi scontata sconfitta in Gara 5 non riuscirono più riprendere le redini della serie e Miami passò in sette gare.
#3: Alonzo Mourning, Heat, 1998
Altro scontro Knicks-Heat, questa volta con Miami costretta a fare i conti con la squalifica di Alonzo Mourning dopo uno scontro con Larry Johnson in Gara 4 del primo turno di Playoffs.
Agli Heat mancava una vittoria per passare il turno (ai tempi al meglio delle 5 gare), ma l’espulsione con squalifica di Mourning cambiò nettamente il momentum della serie, e i Knicks – pur orfani di Johnson – la spuntarono per 98-91 in Gara 5.
Una rissa che “passerà alla storia” anche per il buffo coinvolgimento di Jeff Van Gundy, che nel tentativo di sedare gli animi finì a terra.. aggrappato alla gamba di Alonzo Mourning:
#2: Amar’e Stoudemire e Boris Diaw, Suns, 2007
Dopo due eliminazioni di fila nelle Western Conference Finals – ed altrettanti premi di MVP vinti da Steve Nash – i Phoenix Suns era intenti nuovamente a provare a raggiungere il gradino più alto dei Playoffs nel 2007. A contrapporsi al loro cammino furono, al secondo turno, i San Antonio Spurs, che diventeranno poi campioni per la quarta volta nella loro storia.
San Antonio era sul 2-1 nella serie, ma Phoenix riuscì a vincere Gara 4 e pareggiare i conti. Poco prima della fine, però, Robert Horry fece bruscamente fallo su Nash, per fermare il cronometro ed avere un’ultimissima chance nel finale. Il fallo fu decisamente eccessivo e gli costò un Flagrant 2, ma le conseguenze furono ben peggiori per Phoenix.
Raja Bell protestò e si prese un fallo tecnico, ma soprattutto Boris Diaw e Amar’e Stoudemire all’indomani dell partita vennero squalificati per aver lasciato la panchina ed essere corsi in campo: il tipo di “bench clearing brawl” contro cui l’NBA stava combattendo, inasprendo le pene.
Senza due giocatori-chiave come Diaw e Stoudemire, Phoenix perse in casa Gara 5, per poi soccombere in Texas in Gara 6. Ancora una volta, il sogno del titolo era sfumato.
#1: Draymond Green, Warriors, 2016
Le Finals 2016 verranno ricordate per anni, decenni a venire. E in quella rimonta dei Cavs da 1-3 ai danni degli Warriors, sicuramente c’è stato un momento di svolta determinante: la squalfica di Draymond Green dopo Gara 4. Dopo la quale Golden State perse 3 gare consecutive (in primi il “matchpoint” casalingo in Gara 5, senza Draymond), per poi lasciare il titolo nelle mani di Cleveland.
Green ebbe un alterco con LeBron James dopo essere stato spinto a terra da quest’ultimo; il Re provocò Green passandogli sopra, e Draymond reagì da terra colpendolo tra le gambe. La reazione costò carissima a Green, che avendo raggiunto il limite di “flagrant points” fu squalificato per Gara 5. What if…