Questo contenuto è tratto da un articolo di Cal Durrett per Air Alamo, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
La Regular Season sta volgendo al termine e probabilmente i San Antonio Spurs non riusciranno a staccare un biglietto per accedere al Play-In; ciò induce a concentrarsi sul futuro prossimo della franchigia e come sfruttare l’ampio spazio nel salary cap.
Il Draft 2022 e la prossima free agency saranno due pietre miliari per la ricostruzione degli Speroni, che hanno 4 picks a disposizione e ben 33 milioni di dollari liberi nel salary cap. Questo, però, non implica lo sperpero di denaro firmando contratti non vantaggiosi, in un’estate in cui la lista dei giocatori disponibili è poco appetibile.
Il front office dei texani cercherà di tirare fuori dal cilindro qualche “coniglio” che potrà essere utile alla causa in futuro. Ecco tre possibili vie percorribili.
1) SOTTOCRIVERE CONTRATTI VANTAGGIOSI
Avere tanto cap space e pochi big targets a disposizione suona come una situazione poco confortevole, ma gli Spurs non hanno disperato bisogno di acquisire un All-Star. Possono vagliare il mercato dei free agents alla ricerca di qualche giocatore in cui vedono potenziale di crescita per sottoscrivere contratti che si riveleranno vantaggiosi (e appetibili sul mercato).
Non si tratta di un’operazione semplice, ma gli Spurs lo hanno già fatto più volte in passato, lontano e recente. Marco Belinelli, Boris Diaw e Patty Mills sono alcuni degli esempi più lampanti, anche se in circostanze diverse per la franchigia. Mills e Diaw erano due giocatori molto sottovalutati quando hanno firmato per San Antonio nel stagione 2011; hanno poi prolungato i loro contratti e hanno giocato un ruolo fondamentale all’interno del vittorioso roster dei San Antonio Spurs 2013/14. Anche Belinelli, che tra i tre era quello col contratto più “pesante”, ha poi dimostrato di valere quelle cifre.
Recentemente San Antonio ha aggiunto al proprio roster Jakob Poeltl e Zach Collins con dei contratti convenienti (triennali per entrambi, intorno ai $9M annui il primo, $7M il secondo); quest’estate dovrebbero cercare di ri-firmare Lonnie Walker IV a cifre simili durante l’offseason. Walker sarà restricted free agent in estate e ha mostrato netti miglioramenti dopo l’All-Star break: nelle prime 10 partite post-ASG ha messo a referto una media di 18.8 punti (con il 58.3% di TS) in soli 26.9 minuti a partita.
Fortunatamente per gli Spurs, il fatto che Lonnie sia RFA potrebbe disincentivare altre franchigie dal mettere sul tavolo le proprie offerte. San Antonio ha buone possibilità di averlo ancora tra le proprie fila a cifre vantaggiose, conservando spazio salariale per poter prendere un altro buon giocatore dalla free agency.
2) SFRUTTARE IL CAP SPACE NEL TRADE MARKET
Condurre in porto una trade può essere complicato a volte, specie per quelle franchigie che hanno il salary cap intasato. Questo può favorire team con spazio salariale come San Antonio, che può inserirsi per far funzionare delle macro-trade e trarne vantaggio.
Con poche opzioni nella free agency, il miglior modo di sfruttare lo spazio salariale disponibile potrebbe essere proprio “offrirlo” ad altre franchigie. Gli Spurs lo hanno già fatto la scorsa estate prendendo Chandler Hutchinson ed i suoi $4.7 milioni a libro paga in un five-team deal che ha portato in Texas la seconda scelta del Draft 2022 dei Pistons (che è stata poi unita a Thaddeus Young per acquisire i diritti sulla first-round pick 2022 dei Raptors).
Quest’estate ci si aspettano dei movimenti del genere da parte degli Spurs. Inoltre, ci sono veterani che potrebbero attirare l’attenzione di varie franchigie, come ad esempio Josh Richardson o Doug McDermott, che farebbero comodo a varie squadre da Playoffs. L’obiettivo è ottenere una first-round pick in cambio, magari attraverso più di un deal come accaduto con Thad Young.
3) PUNTARE SULLO SVILUPPO INTERNO
Anche se gli Spurs potrebbero sfruttare lo spazio salariale per assorbire contratti pesanti in cambio di asset di buon valore, quest’opzione non è l’unica. Potrebbero anche decidere di mantenere intatto questo roster e sviluppare i giocatori già in squadra, dato che gran parte sono sotto contratto almeno per la prossima stagione.
Con Dejounte Murray, Devin Vassell, Keldon Johnson, Doug McDermott, Jakob Poeltl, Zach Collins e Romeo Langford, gli Spurs hanno una buona base di partenza, alla quale vanno aggiunti Lonnie Walker, Keita Bates-Diop, Jock Landale, Joe Weiskamp e Davontae Cacok. Inoltre, San Antonio ha anche 4 scelte al Draft, anche se non è detto che tutti questi giovani vengano tenuti (per via del limite massimo di 15 giocatori a roster); potrebbero tenere la propria scelta e unire quelle di Raptors e Celtics alla ricerca di una Lottery pick.
Confermare 12 giocatori di un roster da 50 sconfitte non è l’opzione con più appeal, ma per certi versi sarebbe la più sensata. Gli Spurs hanno un roster giovane, con diversi giocatori che potrebbero crescere e migliorare la franchigia grazie allo sviluppo interno.
In ogni caso, questa opzione lascerebbe aperta al front office la possibilità di muoversi sul trade market durante la prossima stagione.
Insomma, realisticamente non ci sono big names in vista per gli Spurs, che cercheranno di fare il miglior uso possibile del loro spazio salariale per continuare nella costruzione delle fondamenta per il futuro della franchigia. Come detto, potrebbero sfruttare la loro situazione in diversi modi, e molto potrebbe dipendere dalle occasioni che si troveranno di fronte.