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© Raptors Republic

 

 

I Raptors si erano impantanati, i loro migliori giocatori non erano in serata mentre Trae Young dettava il ritmo offensivo degli Hawks, lasciando il compito di dare una scintilla alla gara a Nick Nurse.

 

Il coach allora si è rivolto a Patrick McCaw, Terrence Davis, Norman Powell, Serge Ibaka e Rondae Hollis-Jefferson dalla panchina, con 1’37’’ da giocare nel terzo quarto e gli Hawks sopra di un punto. Con poco più di 4 minuti da giocare, questi cinque hanno portato Toronto in vantaggio per 112-91.

 

Il fatto che Atlanta sia riuscita a recuperare e portare la partita all’ultimo possesso è argomento che per ora non ci interessa. Ci interessa l’incredibile ribaltamento di 22 punti che (ovviamente) ha scatenato un dibattito su Twitter. Kendrick Perkins ha espresso grande apprezzamento per i Raptors, e in particolare per la profondità del roster, a suo parere secondo a Est solo a quello dei Bucks. Ryan Hollins non era d’accordo.

 

Prima dell’inizio della stagione si pensava che Toronto avrebbe smontato il roster, visto che i veterani avevano tutti contratti con scadenze a breve. Gasol compirà presto 35 anni, Lowry a marzo ne avrà 34 e Ibaka 30 a settembre. Lowry ha firmato un’estensione di un anno, che però si pensava l’avrebbe reso comunque possibile pedina per trade, stando al parere di Adrian Wojnarowski e Zach Lowe di ESPN. Ora, invece, sembra che i Raptors siano una possibile contender a Est, ma non troppo sul serio… perché sono “troppo giovani”?

 

Qui i conti non tornano, motivo per cui ho deciso di confrontare gli elementi della rotazione dei Raptors con quelli delle migliori squadre della Conference, e vedere come è messa Toronto.

 

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Ho incluso McCaw negli otto giocatori di rotazione solo per alzare il livello di anelli vinti? Chi lo sa. Per ora è stato effettivamente parte delle rotazione e coach Nurse non ha dato segnali per poter pensare che la situazione cambierà. Mentre Terrence Davis, Hollis-Jefferson e Chris Boucher probabilmente avranno un ruolo ridimensionato ai Playoffs, concentrarsi sugli otto principali aiuta a chiarire chi avrà i minuti più importanti in post-season.

 

Solo i Bucks sono mediamente più vecchi, ma i Raptors hanno più esperienza nei Playoffs e la preziosissima coscienza di cosa vuol dire arrivare fino all’anello. “Battle tested” – per citare Perkins.

 

Ibaka è quello che ha giocato più partite di Playoffs (133), Gasol (86) e Lowry (83) sono secondo e terzo. Non va dimenticato che Ibaka fu quello che motivò lo spogliatoio quando si erano trovati sotto 2-0 nella serie contro i Bukcs, ricordando che già una volta coi Thunder era riuscito a superare questa sfida, contro gli Spurs (e contro, tra l’altro, gli allora compagni di squadra Leonard e Green). Gasol è stato definito da Erik Spolestra come un giocatore a cui la pressione delle grandi sfide non fa perdere la testa, mentre Lowry, beh… Gara 6 delle finali dello scorso anno basta e avanza.

 

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L’influenza di Lowry e Gasol è particolarmente importante, perché sono loro a dettare cosa Toronto deve fare sui due lati del campo. Ci saranno sicuramente dei momenti in cui Siakam, VanVleet e altri si rivolgeranno ai due veterani per ridare ritmo all’attacco o per sistemare la difesa, e loro dovranno farsi trovare pronti. Ciò detto, i Raptors hanno un net rating di -10.9 quando Lowry e Gasol sono in campo insieme (via Cleaning the Glass).

 

Tra quelli più giovani, il venticinquenne Fred VanVleet si è sempre dimostrato più saggio di quanto la sua età possa suggerire, e la sua attitudine alla vittoria ha sicuramente giocato un ruolo importante nella corsa al titolo dello scorso anno. Pascal Siakam, poi è andato oltre ogni aspettativa crescendo a un ritmo incredibile di mese in mese. In più ha giocato le stesse parte di Playoffs di Wes Matthews.

 

Ora, Milwaukee ha aggiunto abbastanza esperienza per essere la favorita a questo punto? Sicuro. Le aggiunte di Matthews e Korver saranno utilissime nei momenti chiave, e, anche se non è centrale nelle rotazioni, Robin Lopez è un elemento fondamentale per le dinamiche di spogliatoio. In più quelli che c’erano anche lo scorso anno vorranno sicuramente cancellare l’amaro ricordo delle quattro consecutive sconfitte coi Raptors.

 

Se ci sono delle squadre che sembrano troppo giovani, quelle sono Heat e Pacers, probabilmente. Miami farà affidamento su due rookie, Herro e Nunn, e su un giocatore al secondo anno, Duncan Robinson. Il roster ha un’esperienza di 151 sole partite di Playoffs, superiori solo alle 89 di Indiana. Oladipo sicuramente sarà un rientro importantissimo, ma quello che giocatori come TJ Warren, Jeremy Lamb e i fratelli Holiday possono dare in post-season è tutto da verificare.

 

Torniamo alla discussione su Twitter. Più avanti nel botta e risposta, Hollins ha espressamente detto che OG Anunoby e Boucher sono troppo giovani per difendere Giannis, dato che Siakam chiaramente non può starci dietro da solo.

 

Anche se in questa stagione contro Milwaukee è stato il camerunese a difendere sull’MVP, dubito che sarà così per troppi minuti in un’eventuale serie Playoffs, visto il rischio di perdere Siakam per falli. È molto poco probabile anche che Boucher difenda per tempi significativi su Giannis. Anunoby, invece, ha difeso già su una vasta gamma di avversari, e per ora non si è mai dimostrato inadeguato alle sfide che si è trovato a fronteggiare. La reputazione di abile difensore, infatti, è cresciuta parecchio grazie alla difesa su Harden, uno dei migliori scorer di questa era. Credo toccherà a lui dividersi il compito con Siakam, con Hollis-Jefferson come primo cambio.

 

Comunque, non è questo il punto, come specificato da Perkins. Già l’anno scorso, ovviamente grazie anche all’importante contributo difensivo di Kawhi, Toronto ha ribaltato la serie con un enorme sforzo di squadra, costringendo Milwaukee a trovare soluzioni offensive fuori dalle proprie corde. Come? Raddoppiando Giannis. Nel video qui sotto è ampiamente spiegato perché ha avuto successo.

 

 

Giannis ha dichiarato che si è allenato per attaccare questo tipo di difese, ma potete scommettere che anche coach Nurse si è dato da fare per ideare nuovi modi per contenere The Greek Freak, come ha già fatto in stagione con LeBron, Lillard e Harden. Ne uscirà brillantemente anche questa volta?

 

Insomma, la possibilità che Toronto venga sconfitta da Milwaukee, o da altre potenze dell’Est, è comunque concreta. Ma certamente non a causa della mancanza di esperienza o di preparazione.

 

 

 

 

 

 

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Questo articolo, scritto da Vivek Jakob per Raptors Repubblic e tradotto in italiano da Pietro Campagna per Around the Game, è stato pubblicato il 21 gennaio 2020.