L’opinione polemica di Stan Van Gundy sulla gestione del fisico e i problemi di infortuni dei giocatori nell’NBA moderna

Questo contenuto è tratto da un articolo di Nico Martinez per Fadeaway World, tradotto in italiano da Redazione Around the Game per Around the Game.
In quasi otto decenni di esistenza, l’NBA è sicuramente cambiata moltissimo. A causa dei cambiamenti delle regole, della rivoluzione del tiro da tre punti e dell’esplosione del potenziale offensivo, assistiamo a una lega che appare parecchio diversa rispetto a qualche decennio fa.
L’ex coach NBA Stan Van Gundy è stato testimone di molti di questi cambiamenti, e non è esattamente entusiasta di alcune delle cose che stanno succedendo in questi anni. Come ha spiegato su Twitter, in qualche modo i giocatori si trovano a dover giocare meno partite rispetto a prima, nonostante il progresso della medicina e della tecnologia e, di conseguenza, del livello degli staff medici delle squadre:
Le squadre degli anni ’90 avevano solamente un preparatore e un coach per la forza, si allenavano più spesso e giocavano più back-to-back. Le squadre di oggi hanno enormi staff medici e talvolta preferiscono il riposo all’allenamento. E nonostante ciò, oggi ci sono più infortuni e più gare saltate. C’è qualcosa che non va.
Il gioco è sicuramente più veloce, ma anche meno fisico. Se questi grandi staff sono così necessari allora i giocatori non dovrebbero saltare così tante partite
Il problema della disponibilità dei giocatori è cresciuto negli ultimi anni, con le stelle sempre più propense a gestirsi nel corso della stagione. Ci sono molti fattori da considerare nel discorso, anche se Van Gundy ha deciso di puntare il dito solamente contro gli staff.
il gioco è ovviamente giocato in maniera diversa, oggi è molto più veloce rispetto a prima, e l’NBA ha provato ad adattarsi. Come conseguenza, la gestione fisica dei giocatori è qualcosa a cui potremmo dover imparare ad abituarci.