Questo articolo, a cura di Michele Gasperini, è stato realizzato dalla community The Italian Bay per Around the Game.
I Golden State Warriors, in questo 2020/21 di rilancio, risultano essere la franchigia maggiormente oltre il cap ($65.2M) e tax line ($32.9M) dell’intera NBA: i movimenti sono quindi, giocoforza, risultati estremamente contingentati, potendo agire in entrata solo via Draft, Exceptions e minimi salariali.
Analizziamo nel dettaglio, quindi, le mosse operate finora dal GM Bob Myers e soci, i quali, dopo la notte del Draft in cui hanno aggiunto James Wiseman, centro estremamente atletico e dinamico, e il nostro Nico Mannion, completando poi il roster con i seguenti elementi:
– Kelly Oubre Jr, arrivato mediante l’utilizzo della Trade Player Exception di Andre Iguodala, in bisaccia da luglio 2019, da $17.2M.
L’esterno ex Suns è arrivato dai Thunder, ai quali in cambio arriverà la 1st rounder Warriors 2021 protetta top-20 (nel caso i californiani arrivassero, al termine di questa Regular Season, nelle peggiori 10 NBA, allora ad OKC e Presti finirebbero due 2nd rounder).
Il contratto di Oubre, da $14.4M per un anno, è un autentico salasso per l’owner Joe Lacob, il quale dovrà sborsare, oltre alla cifra sopracitata, ulteriori $68M di tassa di lusso, per un totale di $82.4M per il solo prodotto dell’Università del Kansas.
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A livello tecnico, l’arrivo di “Tsunami Papi” avrà l’arduo compito di tentare di colmare, per quanto possibile (e in questo senso anche l’apporto di Wiggins diverrà fondamentale), il buco lasciato dal tremendo infortunio patito da Klay Thompson nella Preseason, che lo terrà lontano dai campi per tutta la stagione.
Oubre dovrà garantire un importante contributo da un punto di vista realizzativo (17.8 PPG nelle ultime due annate coi Suns su 14 FGA medi) – mantenendo costantemente alto ritmo e intensità (15esimo per punti prodotti in transizione nel 2019/20) – e da un punto di vista difensivo, aiutato dalla straordinarie capacità atletiche/istinti di cui dispone, soprattutto on-ball, sgravando dalle spalle di Steph Curry l’onere di dover difendere l’élite guard avversaria.
– Per Brad Wanamaker è stata adoperata, invece, una porzione ($2.25M) della Taxpayer Mid-Level Exception da $5.7M. Una backup per Curry di esperienza, reduce da due anni nei quali ha lasciato ottimi ricordi in quel di Boston, dimostrandosi un giocatore affidabile dall’arco (13/28 3P, 47.8%, ai PO, nella passata stagione secondo nell’intera Lega per percentuali in situazioni di catch&shoot, 48.3%, con almeno 50 tentativi), garantendo una sufficiente qualità ed intensità difensiva.
– L’altro è Kent Bazemore, arrivato al minimo salariale, rimpinguando il reparto esterni senza esborsi gravosi, riportando alla base, dopo 8 anni, quello che rimane uno dei più grandi amici nella Lega per Steph Curry. Il suo compito sarà quello di mantenere alta l’energia nella second unit, soprattutto in difesa, cercando di punire adeguatamente da tre (35.1% in carriera su 3.1 tentativi) dagli scarichi.
Gli ultimi tre nomi sono coloro che hanno occupato il 15esimo e ultimo slot a roster, e i due two-way contract:
– Mychal Mulder ha, almeno per il momento, agguantato l’ultimo slot a disposizione, pur rimanendo con un non garantito (deadline il 27/02 prossimo, giorno nel quale dovrà essere definitivamente inserito o tagliato). Ha mostrato ottime qualità dall’arco (38.6% nelle sue tre annate in G-League su 7.1 tentativi), oltre ad un discreto apporto difensivo, che hanno ben impressionato Kerr.
– Gli altri due sono i two-way contract, quest’anno disponibili fino a 50 delle 72 partite totali. Il primo è il nostro Nico Mannion, ottimo handler e passatore; il secondo è andato al messicano Juan Toscano-Anderson, dapprima tagliato dalla franchigia californiana ma non reclamato, nelle 48 ore successive, da nessuno – è quindi potuto rimanere alla corte dello staff Warriors, i quali lo apprezzano per le spiccate doti difensive, che ne mascherano (almeno in parte) le problematiche evidenti al tiro.
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Il contratto di Mulder (così come quello di Damion Lee, ricordiamo) verrà molto probabilmente mantenuto come non-garantito fino alla deadline (27/02), essenzialmente, per due ragioni: la prima è per garantire maggiore flessibilità economica, la seconda deriva dalla Disabled Player Exception di Klay Thompson, pari a $9.3M. La parte succosa e più stimolante delle residue speranze di movimenti durante questa stagione, oltre che potenzialmente estremamente dispendiosa (parliamo di oltre $60M extra di tasse), arriva proprio da questa.
Qualora si rendesse disponibile un giocatore in grado di contribuire, da subito, per la corsa ai Playoffs, Golden State potrebbe decidere di tagliare Mulder (o Lee, eventualmente) e firmarlo. Essa è però utilizzabile solo secondo i criteri che seguono:
– free agent, firmando con un contratto di un solo anno;
– via trade, a patto che sia nel suo ultimo anno di contratto (e rientri nelle cifre, in questo caso $9.3M);
– via waivers, ossia reclamando il contratto entro le 48 ore seguenti al taglio, sempre rispettando i punti di cui sopra.
I Warriors, in ogni caso, non dovranno necessariamente “spendere” subito questa eccezione, in quanto avranno la possibilità di mantenerla fino al 19 aprile prossimo.
I rumors che sono circolati per l’eventuale utilizzo, al momento, sono quelli di Lou Williams (un anno rimasto coi Clippers a $8M), PJ Tucker (un anno coi Rockets a $7.9M) e Derrick Rose (un anno coi Pistons a $7.6M).