Compatibilità tra Doncic e Irving? I problemi dei Mavericks si trovano altrove, e sono molto più gravi

Dopo una striscia negativa, nella notte tra giovedì e venerdì i Dallas Mavericks hanno vinto una partita importante e prestigiosa contro i Philadelphia 76ers, terzi nella Eastern Conference. In vista della volata finale per la qualificazione ai Playoffs, una vittoria di questo tipo non può che fare ben sperare.

Tuttavia, per lo svolgimento della partita e, soprattutto, per i difetti mostrati, è lecito parlare di vittorie a due facce. Mai come nel match contro i Sixers, Dallas ha mostrato il suo miglior pregio e il suo peggior difetto.

Quale parte del bicchiere guardare ora?


Una vittoria è una vittoria

Una vittoria è una vittoria. E’ un motto tanto semplice quanto efficace. L’obbiettivo era battere una delle prime della classe, e i Mavs ci sono riusciti, anche in modo abbastanza convincente.

Gli spunti positivi non mancano di certo. Per giorni si è parlato di scarsa intesa e scarsa compatibilità tecnica tra Luka Doncic e Kyrie Irving. Numeri alla mano, non c’è niente di più sbagliato. Con i magnifici due in campo, i Mavs segnano 134 punti su 100 possessi: un numero che fa spavento solamente a leggerlo. E la partita di giovedì notte è stata una rappresentazione unica di dominio.

82 punti e 18 assist in due, con 28/44 dal campo e 13/21 da 3, contro una delle migliori difese della lega, con l’attenzione tutta concentrata su di loro.

Sì, sono entrambi ball dominant. Sì, uno vuole giocare più veloce e l’altro più lento. Ma parliamo probabilmente dei due migliori giocatori in isolamento della lega, in un contesto con spaziature eccellenti. Non c’è difesa che possa sperare davvero di limitarli; anche se la loro pallacanestro può sembrare poco ortodossa.

E poi c’è l’altra metà campo

La prima cosa che ci si chiede guardando il tabellino della partita è verosimilmente la seguente: ma se Doncic e Irving hanno giocato la miglior partita possibile, e Dallas ha tirato con il 52% dal perimetro su 48 tentativi, come hanno fatto i Sixers a rimanere in partita?

Qui arriviamo al vero problema dei Mavs, facilmente prevedibile fin dal momento in cui è stata resa pubblica la trade. La squadra di Jason Kidd non sa difendere. E il problema non è l’impegno, ma la quasi totale assenza di materiale umano.

Manca difesa perimetrale, e ancora di più manca difesa in aiuto. Ad una squadra già abbastanza “piccola”, è stata aggiunta una guardia e tolta un’ala con buona rim protection secondaria come Dorian Finney-Smith.

Il risultato inevitabile è una continua emorragia di canestri al ferro. Philadelphia ha segnato 60 punti (praticamente la metà del totale) nel pitturato. E dalla trade deadline in poi, Dallas detiene la peggior percentuale concessa al ferro della lega: 76%. Trovare la via del canestro più efficiente possibile, contro questi Mavs, è sostanzialmente una passeggiata. E trattandosi di un grosso difetto strutturale, non è risolvibile.

Se, come dicono in molti, il problema fosse davvero l’alchimia tra Doncic e Irving, i tifosi dei Mavs avrebbero motivo di essere ottimisti per il finale di stagione. La realta però è un’altra, e le speranze di titolo sono prossime allo zero.