16 anni per arrivare qui, per arrivare a un 2-0 di vantaggio nelle NBA Finals e poi veder sfumare tutto in pochi giorni, con quattro sconfitte consecutive.

Un altro momento della carriera melodrammatica di Chris Paul, che comunque resta fedele ai suoi valori anche nel momento più difficile, quello in cui un dio greco col #34 compie qualcosa che mancava da più di mezzo secolo, riportando il Larry O’Brien a Milwaukee.


Credo che abbiamo perso troppi palloni, e sbagliato qualche tiro aperto di troppo. Loro hanno segnato nei momenti più caldi, noi no. Non c’è molto altro da aggiungere.

Ci vorrà tempo per capire cosa avremmo potuto fare meglio. E’ durissima, siamo un grande gruppo, è stata una grande stagione… ma farà male per molto tempo.

Non esistono vittorie morali o cose del genere, anche se nessuno tranne noi si aspettava che potessimo essere qui. Per me esiste solo tornare al lavoro, nient’altro, sperando di capire cosa ci manchi per superare quest’ultimo ostacolo. E se è questo che mi state chiedendo: no, non ho intenzione di ritirarmi. Ora devo processare quant’è successo, dopo potrò concentrarmi sul futuro, verrà da sè.

Stasera ho trovato il mio ritmo più del solito, ma altre volte in questa serie non ci sono riuscito, e forse avrei dovuto spingere di più persino stasera. Ma alla fine si può anche analizzare tutto, a volontà, ma ciò che resta è che non è stato abbastanza. Non ho ancora parlato col coach, abbiamo avuto un momento tutti insieme, dopo la partita. Ma adesso abbiamo bisogno di tempo per realizzare il tutto.