L’incredibile storia del barbiere che nella Free Agency 2018 ha “spoilerato” le firme di LeBron James e Paul George.

Questo contenuto è tratto da un articolo di Jerry Bembry per Andscape, tradotto in italiano da Davide Corna per Around the Game.


Tutto è iniziato con una normale chiacchierata dal barbiere di venerdì pomeriggio; due chiacchiere sulla free agency NBA al barber shop Fade N Up, nella zona nord di Oklahoma City. Da quella conversazione derivò questo tweet:


Quando il proprietario Corey “Scissorhands” Sutter aprì il suo negozio la mattina successiva, notò un discreto numero di like e condivisioni di quel post. Soddisfatto dell’attenzione ricevuta, il sabato pomeriggio Sutter aununciò ai tifosi dei Thunder di tenersi pronti per una grande notizia:

Questo tweet si diffuse molto velocemente, alimentando le voci secondo cui Paul George sarebbe rimasto a Oklahoma City. Il motivo? Perché il barbiere sa sempre tutto, e la gente ipotizzò che Sutter fosse il barbiere di PG, visto che in internet circolava una foto che li ritraeva assieme.

Così Sutter iniziò a diventare famoso, fino ad occupare spazio nei media durante il primo weekend di Free Agency, in posizioni occupate solitamente da Adrian Wojnarowski, David Aldridge o Marc J. Spears.

E quella sera George, con Russell Westbrook al suo fianco a un evento in cui si esibì il rapper Nas, annunciò: “Sono qui per restare”.

Il giorno dopo uscì la notizia che LeBron James aveva firmato un contratto di quattro anni con i Los Angeles Lakers. E così, dopo le famigerate “Wojbombs”, alla fine di giugno 2018 le “Scissorbombs” o “Barberbombs” entrarono per qualche tempo nel gergo NBA.

Ma… come successe? In che modo un barbiere con due negozi nell’area di Oklahoma City batté sul tempo tutti gli insider NBA in cerca di uno scoop?

“Il modo in cui ho avuto quelle notizie”, ha dichiarato ridendo, “non è quello che pensate”. Ecco come è andata.

Quel venerdì pomeriggio, mentre si parlava di Free Agency, uno dei clienti, nativo di Los Angeles, disse di aver appena ricevuto un messaggio da un amico che sosteneva che LeBron stesse per firmare un contratto con i Lakers. “Davvero?” chiese Sutter, cercando di verificare l’affidabilità della notizia. Il cliente gli mostrò il messaggio del telefono, dicendo che il mittente lavorava per i Lakers.

E così Sutter fece quello che molti avrebbero fatto, ricevendo una tale news: la condivise su Twitter con i suoi 9’000 follower. Arrivato al lavoro la mattina dopo, notò che il numero di like e condivisioni per quel tweet era molto più alto del solito. “Ho iniziato a fare il buffone in negozio, sostenendo che il tweet stava per diventare virale”.

Mentre iniziava ad apprezzare il suo nuovo status sui social media, poi, squillò il telefono. Era un suo amico, proprietario di una compagnia di noleggio limousine, che chiedeva a Sutter se era disponibile per fare da autista a Nas, che stava per arrivare in città. Sutter rifiutò a causa di altri impegni.

Riattaccando, si chiese per quale motivo Nas, che non aveva un concerto programmato in città, stesse per arrivare a Oklahoma City. Poi iniziò a sentire delle voci secondo cui Nas si sarebbe esibito a un party di Russell Westbrook, e cominciò a ragionarci su.

“Scommetto che Paul George sta per firmare con OKC”, disse Sutter ai suoi clienti in negozio. E lo twittò.

La risposta fu immediata, con il post che ottenne in breve tempo più di 4’000 like e 1’500 retweet. A chi gli chiedeva se la notizia sarebbe arrivata alle 00:01, momento di inizio della free agency, Sutter rispose: “Sissignore”.

In breve Sutter venne associato agli hashtag #ScissorhandBomb e #BarberBomb. Iniziarono anche a girare voci secondo cui fosse il barbiere di George, a causa di questa foto, pubblicata qualche settimana prima:

Ed è vero che Sutter ha rifatto il look a personaggi famosi come Shaquille O’Neal e Floyd Mayweather Jr, ma la supposizione che fosse il barbiere di George era sbagliata. “Andai a prenderlo con la limousine di un mio amico e lo portai all’aeroporto, quando lasciò la città. Fu molto amichevole, ma onestamente non pensavo che sarebbe tornato in Oklahoma. Gli dissi che avrei voluto una foto con lui, visto che poteva essere la mia ultima opportunità di vederlo”.

Non aveva nessun legame con i Lakers né con Paul George (tranne per un passaggio in auto), ma il vero talento di Sutter si esprimeva sui social. L’anno prima, una sua fotografia di un cliente che aveva chiesto di avere la forma della bandiera confederata su un lato della testa era diventata virale, e il negozio era stato citato in testate giornalistiche come il Daily Mail e Russia Today.

“Ci fu una breve discussione a riguardo, ma quel ragazzo non ci sembrò un razzista, e il nostro barbiere fece come aveva chiesto. Ho due negozi, e entrambi sono molto diversificati: ho dipendenti bianchi, neri, asiatici, dominicani e messicani. Ho sempre voluto avere un negozio che potesse accogliere e fare sentire a proprio agio clienti di tutte le etnie”.

Un simile ambiente si trova anche da Vintage, un barbiere di Atlanta che ha vissuto un periodo di celebrità dopo aver rifatto l’acconciatura al nuotatore Michael Phelps, appena prima che partisse per le Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, dove vinse cinque medaglie d’oro e una d’argento. Quel taglio eseguito da Raefus Cox, divenuto famoso dopo che Phelps postò un selfie con i barbieri, diede una spinta consistente agli affari del negozio.

Per Sutter ci fu invece un incremento in termini di follower sui social media. Le sue previsioni gli fruttarono qualche migliaio di follower su Twitter, e per un po’ gli resero difficile girare per Oklahoma City senza essere notato. “È stato folle, con testate come ESPN e Bleacher Report che mi citavano, e tutte quelle telefonate…”, ha raccontato Sutter.

Tirando le somme riguardo alla sua settimana di celebrità, Sutter ha voluto sottolineare che su Twitter parla di “ogni genere di cosa”, dall’invitare la gente a votare al suo amore per le squadre sportive locali. E riguardo a quei tre giorni che l’hanno reso famoso? “È stato un weekend davvero, davvero divertente”.