Questo contenuto è tratto da un articolo di Brandon Duenas per The Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
Quando all’interno del roster si può contare su di un trio composto da giocatori del calibro di Devin Booker, Kevin Durant e Bradley Beal, si può star certi che le fondamenta della squadra sono abbastanza solide. Dal punto di vista economico, aggiungendo anche Deandre Ayton al discorso, si tratta chiaramente di un esborso importante per i Phoenix Suns, ma dà certezze sulle immediate necessità e possibilità della squadra.
Il nuovo coach, Frank Vogel, è rinomato per dare alle sue squadre grande solidità e renderle delle avversarie molto ostiche da affrontare (i cosiddetti “scrappy teams”). Questo, unito alla composizione attuale del roster, dà qualche indizio sui profili che il front office dei Suns cercherà durante la free agency. Con la necessità, naturalmente, di cercare veterani low-cost utili alla causa, i classici “ring chaser”, per cui senz’altro Phoenix può considerarsi una destinazione molto apprezzata in questo momento.
Guardie
Iniziando la lunga lista di ipotesi, il primo nome dell’elenco è Dennis Schroder, point guard in uscita dai Los Angeles Lakers. La situazione è semplice: si tratta di un giocatore in grado di dare minuti di riposo ai principali ball-handler giocando da point guard, alzando il ritmo e allungando le rotazioni in vista dei Playoffs. Vogel lo ha già allenato, e dopo aver ceduto Chris Paul, i Suns avranno bisogno di un giocatore di esperienza al suo posto. Rimane da vedere che tipo di contesto e di contratto cercherà il tedesco, ma Phoenix sarà una delle squadre alla finestra.
Il secondo profilo che potrebbe fare al caso di Booker e compagni è Dennis Smith Jr. La scorsa stagione si è messo abbastanza in mostra, giocando 54 partite (di cui 15 in starting lineup) negli Hornets privi di LaMelo Ball per quasi tutta la Regular Season. Ai Suns non avrebbe un alto minutaggio, ma sarebbe una buona opzione nel reparto delle guardie in uscita dalla panchina.
Limitando il discorso all’ampliamento delle rotazioni in Regular Season, con tutta l’importanza che può comportare far risparmiare energie in vista dei Playoffs, un nome spendibile potrebbe essere quello di Cory Joseph. Il veterano dei Pistons rappresenterebbe un usato sicuro in campo e una voce affidabile in spogliatoio, pur con poche chances di dare un contributo in post-season.
Last but not least, Patrick Beverly, che ha chiuso la scorsa stagione ai Chicago Bulls. In molti penseranno che non sia per nulla adatto a un ruolo del genere; anzi, Pat Bev chiaramente non sarebbe un’opzione soddisfacente per la maggior parte dei tifosi. Ma la prossima versione dei Suns potrebbe trarre beneficio dall’arrivo di un veterano che garantisce grande energia soprattutto sul versante difensivo, e che potrebbe allungare le rotazioni soprattutto durante la stagione regolare.
Ali
Terminato il discorso guardie, ecco quello, altrettanto importante, inerente alle ali. In cima alla lista, per varie ragioni, c’è Yuta Watanabe. Il 28enne giapponese dei Nets è un’ala dalle spiccate doti al tiro dal perimetro: ha concluso la scorsa stagione (58 partite) con il 44% da oltre l’arco su 2.3 tentativi a partita. Un indizio su di lui sono alcuni rumors su possibili contatti avvenuti nei giorni scorsi tra lo stesso Watanabe e KD, ex compagni ai Nets.
A seguire, un altro papabile per i Suns potrebbe essere Josh Richardson. L’ala dei Pelicans darebbe man forte in fase difensiva, riuscendo a contribuire anche in fase offensiva. Date le sue caratteristiche, però, è possibile possa ricevere offerte più allettanti: molto dipenderà dai suoi obiettivi per la prossima stagione.
Dulcis in fundo, come per quanto riguarda la lista precedente, ecco un altro villain: Dillon Brooks. L’ormai ex Grizzlies può far storcere il naso a parecchi, esattamente come per Pat Bev. La reazione più frequente è “no, grazie”, ed è comprensibile dopo il suo rendimento in stagione e anche per il suo comportamento extra-campo negli ultimi mesi; ma il contributo di Brooks potrebbe essere prezioso in difesa, e quest’estate potrebbe essere disponibile a un prezzo molto vantaggioso.
Centri
Terminando il discorso sui possibili nomi in entrata in casa Suns, ecco i big men. In questo caso bisogna partire dalla presenza di Ayton, che secondo gli ultimi rumors pare destinato a rimanere almeno per la prossima stagione; in ogni caso, con Landale e Biyombo a scadenza, il front office si guarderà intorno alla ricerca di lunghi da aggiungere alla rotazione.
Un nome in auge è quello di Mason Plumlee. L’ex Clippers e Hornets è un giocatore solido, che ha dimostrato di poter dare delle garanzie in un contesto competitivo nelle ultime stagioni. Se dovesse dare la priorità alle ambizioni di titolo nella sua estate, sarebbe un buon fit per i Suns, dato il suo mix di esperienza e affidabilità su entrambi i lati del campo.
Vale la pena, poi, menzionare il fresco campione NBA con i Nuggets, Thomas Bryant. I Suns potrebbero non essere inclini a cercare un profilo del genere come backup nel reparto dei lunghi, ma l’ex Lakers potrebbe cercare riscatto in una squadra da titolo e ha dimostrato uno skillset interessante, nonostante i problemi fisici; e dopotutto, ha soli 25 anni. Bryant sarebbe un buon elemento in uscita dalla panchina a cui concedere anche un discreto minutaggio.
Il terzo nome in elenco non è invece un giovane, anzi, ma un profilo che gode di un certo appeal. Si tratta di Kevin Love, in uscita dai Miami Heat dopo aver giocato un’altra serie di NBA Finals, e alla ricerca di un ruolo in una contender. Gli ottimi rapporti tra il canadese ed il general manager James Jones rendono il tutto ancor più realizzabile, e non c’è dubbio che Love sarebbe un valido innesto in campo e fuori, data la sua esperienza e le sue abilità nell’aprire il campo e andare a rimbalzo.
L’ultimo nome è Drew Eubanks, ventiseienne reduce dall’esperienza ai Blazers, dove ha disputato l’ultima stagione con 28 presenze in quintetto. Come terza opzione nel reparto, per allungare le rotazioni, potrebbe avere un senso per Frank Vogel.