Le parole dopo il Draft di Saliou Niang, l’italiano selezionata dai Cleveland Cavaliers a fine secondo giro.

Saliou Niang ha scritto una nuova pagina di storia per il basket italiano: il giovane talento nato nel 2004 è stato selezionato con la 58esima scelta assoluta del Draft NBA dai Cleveland Cavaliers, coronando così un percorso di crescita che lo ha visto protagonista nell’ultima stagione con la Dolomiti Energia Trento. Dopo essersi messo in luce sia in Serie A che in EuroCup, Niang è stato premiato come “Most Improved Player” della Serie A, grazie a una stagione in cui ha registrato una media di 8,1 punti, 5 rimbalzi e 1,4 assist in 20,4 minuti a partita.
Dalla vittoria della Coppa Italia con Trento – eletto miglior giocatore italiano della competizione – all’esordio con la Nazionale italiana, passando per un inserimento dell’ultimo minuto nei principali Mock Draft internazionali, Niang ha saputo conquistare la fiducia degli scout NBA grazie a un mix di atletismo, determinazione e margini di miglioramento che hanno convinto i Cavaliers a puntare su di lui. Una scelta non casuale, figlia di un interesse di lunga data, come confermato dal GM Mike Gansey, il quale ha spiegato che gli scout di Cleveland lo abbiano seguito da quando aveva 15 anni.
Mentre si prepara a una breve esperienza americana, che potrebbe iniziare già dalla Summer League di Las Vegas, e all’arrivo alla Virtus Bologna, Saliou Niang si è raccontato in questa intervista esclusiva a cura di Valeria Rubino:
- Saliou, complimenti. Cosa si prova nel realizzare il sogno di una vita?
È incredibile. Se ripenso al Saliu bambino dico: “wow, ce l’hai fatta!”, anche se in realtà c’è ancora molto lavoro da fare. Sono contento. Questo momento mi aiuterà a spingermi ancora oltre, a continuare a migliorare e a continuare a credere in me stesso.
- Come hai vissuto questa giornata fino a questa sera? Quali emozioni? E soprattutto cosa hai provato quando hai sentito pronunciare finalmente il tuo nome?
In questi giorni ho parlato molto con i miei amici dicendo: “Cavolo, sta per arrivare, sta per arrivare, manca poco”. E poi è arrivato. Comunque la sensazione di sentire il nome è incredibile, stavo tremando prima. Però sì, è bello.
- Un’annata fantastica per te, uno dei principali fautori del successo di Trento in Coppa Italia e adesso l’obiettivo più grande, l’NBA. Quali sono stati i segreti del tuo successo, se ce ne sono, oltre a allenarsi duramente?
Il fatto di non dimenticarmi mai da dove sono venuto, perché lo faccio e continuare a crederci, perché comunque non è stato facile. A volte è stato difficile, ma sono stato bravo a stare sempre lì con la testa, sempre a credere. Quella è stata la chiave: crederci.
- Parlando delle tue origini: un pezzo di cuore senegalese, un pezzo di cuore italiano, parlami del tuo rapporto con questi due paesi.
In Senegal è da un po’ che non ci torno, ma i miei genitori sono senegalesi e spero di avere l’opportunità di tornarci presto. Anche l’Italia un po’ mi manca, ora che sono qua da un po’. In Italia sto benissimo, mi trovo bene e spero di tornare presto in Senegal per le vacanze.
- Giocare per la nazionale italiana e ora rappresentare sia l’Italia che il Senegal su questo stage internazionale, cosa vuol dire per te?
È incredibile, perché oggi non c’era nessun italiano – non so se c’era qualche senegalese, non lo so (non c’era, ndr.). È bello sapere che tutta Italia sappia questa cosa, che c’è un italiano al draft. Questo mi rende ancora più orgoglioso di quello che sono.