Luol Deng ha dato e sta continuando a dedicare anima e corpo per il Sud Sudan, e parte del merito è (anche) dei Los Angeles Lakers. Come? Partiamo col raccontare le gesta dell’ex stella NBA e il loro impatto, prima di rammentare la curiosa struttura del contratto firmato coi giallo-viola. Già nei suoi ultimi anni di carriera si è dedicato al progetto della “Luol Deng Foundation”, pilastro non solo della pallacanestro sud sudanese ma africana in generale, per poi passare dal 2020 alla crescita della “neonata” (2012) federazione cestistica della nazione africana, divenuta indipendente appena nel luglio 2011. Da presidente dell’organo e head coach della nazionale, Deng ha guidato i suoi ad AfroBasket 2021, primo torneo di livello per il Sud Sudan, che uscirà ai quarti di finale. Dopo aver passato il testimone a coach Royal Ivey, da assistente ha visto la sua creatura qualificarsi ai Giochi Olimpici chiudendo la World Cup 2023 come miglior squadra africana e vincere addirittura al debutto a Parigi 2024 contro Porto Rico. Per far capire quanto il successo della sua nazionale sia importante, queste sono state la parole recenti di Royal Ivey riportate da Donatas Urbonas e divenute subito virali:
“Non abbiamo la fortuna di avere una palestra, dormitori e altre strutture. Abbiamo affrontato un training camp difficile in Rwanda, poi abbiamo viaggiato verso la Spagna, spostandoci molto, prendendo numerosi voli e sacrificando le uscite di emergenza per i miei 7 piedi. Queste sono le cose di cui nessuno parla, non vedono la parte in cui aspettiamo per un ritardo di 7 ore in aeroporto mentre siamo in Ciad.”
“Luol Deng sta finanziando questo progetto da 4 anni di tasca sua. Paga per le palestre, gli alberghi, i biglietti aerei – tutto. Congratulazioni a Luol e allo staff. Non saremmo stati capaci di mettere insieme questa squadra senza di loro.”
Ecco, per chi conosce il background di Luol Deng in NBA, quel “di tasca sua” suscita necessariamente un sorriso. Il giocatore è stato 2 volte di fila All-Star con la canotta dei Chicago Bulls, arrivando a guadagnare oltre $99 milioni di dollari nelle prime 12 stagioni, periodo fino al quale il suo contributo si è mantenuto su un buon livello. Nel 2016/17, poi, firma un quadriennale da $72 milioni con i Los Angeles Lakers, e tutto cambia: gioca la stagione su quello che si rivelerà poi essere un infortunio pettorale, tenendo un minutaggio più basso del solito un po’ per prevenire ulteriori problemi, un po’ per aiutare lo sviluppo di un nucleo in fase di rinnovamento, saltando anche l’ultima ventina di partite stagionali; poi, a maggio 2017, si opera, e nella stagione successiva scende in campo solo nella prima di regular season, continuando con l’accordo di prevenzione / sviluppo dei giovani in attesa di trovare una risoluzione del contratto – via trade o buyout. Quest’ultimo arriva a fine stagione e Deng chiude la carriera NBA nel 2018/19 con 22 presenze a Minnesota. L’esperienza giallo-viola si chiude con sole 57 gare giocate – 56 nel 2016/17, 1 sola nel 2017/18 – e il giocatore negli ultimi 2 anni di carriera accumula solo 405 minuti in 23 partite. Il vero meme, allora, diventa la distribuzione del rimanente stipendio negli anni a venire: i Lakers, nella stagione 2018/19, hanno già versato oltre $14 milioni dei rimanenti dovuti a Luol Deng dopo il rilascio (a cui si sommano, per buyout, i $2 milioni e “spiccioli” dei Timberwolves), ma restano altri $15 milioni da saldare, che verranno spalmati nell’arco delle 3 stagioni successive. E così, il giocatore africano resta a libro paga dei giallo-viola fino al 2021/22, guadagnando $5 milioni l’anno pur avendo già inchiodato al muro le scarpette: insomma, $72 milioni guadagnati fra 2016 e 2022 con sole 79 gare giocate, ben 0 dopo il 2019. Se ai Lakers non avrà certamente fatto piacere questo investimento “a vuoto”, possono provare a consolarsi sapendo che Luol Deng abbia sfruttato tutti quei soldi per un progetto vincente e uno scopo più che encomiabile.