Questo contenuto è tratto da un articolo di Tanishk Thilakan per Sportskeeda, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Siamo sicuri che, dopo aver assistito a miriadi di giocatori NBA collezionare un fallo tecnico dopo l’altro, vi sarete chiesti almeno una volta che prezzo abbia tutto questo, no?
Nell’ultimo accordo collettivo, la NBPA (associazione giocatori) ha trovato un accordo con i piani alti della Lega per sanzionare chi riceva il fallo tecnico, stabilendo una penalità “a salire”, progressiva. Per disincentivare i giocatori a commettere falli tecnici non necessari, la multa si è fatta più salata e si è aggiunta una regola per la sospensione.
Un giocatore deve pagare $2000 dollari di multa per ognuno dei primi 5 falli tecnici commessi in stagione. Da qui, $3000 dollari per ciascuno dal sesto al decimo, fino a $4000 dollari per ogni fallo tecnico dall’undicesimo al quindicesimo.
Da qui in poi, se un giocatore commette il 16esimo fallo tecnico, si trova costretto a pagare $5000 dollari. In aggiunta, riceverà una sospensione valida per una partita. Accumulare la bellezza di 16 falli tecnici in una stagione non è un’impresa facile, sebbene giocatori come Draymond Green e Dillon Brooks siano ad ora ad un solo tecnico di distanza dall’obiettivo.
Come detto, dopo il quindicesimo, i giocatori devono pagare $5000 dollari per ogni fallo tecnico ulteriore commesso, e il conteggio si azzera con l’avvento della nuova Regular Season o dei Playoffs.
A proposito, ai Playoffs il conteggio è diverso. Si tratta di $2000 per ciascuno dei primi due falli tecnici, $3000 per i due seguenti e $4000 per il quarto e quinto fallo tecnico. Per il settimo c’è un trattamento a parte: sono $5000 dollari, più una sospensione. Ad esempio, tutti ricorderete la sospensione di Draymond Green in Gara 5 del 2016, frutto proprio del tecnico in Gara 4.
Quella sospensione costò cara a Golden State, che si vide rimontare da un vantaggio di 3 a 1 alle Finals.
Ci sono vari modi in cui i giocatori o, in questo caso, gli allenatori possono commettere un fallo tecnico. Uno di essi? Chiamare più timeout di quanti ve ne sono a disposizione, sbagliando il calcolo. Un fallo tecnico di questo genere è comunque molto raro in NBA.
Un’altra ragione è dovuta al ritardare la ripresa del gioco, che sia temporeggiando per non far rimettere la palla in gioco o toccandola prima che la rimessa sia stata completata. Altre ragioni più disparate sono legate a un numero eccessivo di giocatori in campo o all’aggrapparsi deliberatamente al ferro, alla rete o al tabellone.
Comunque, il motivo più comune per cui viene assegnato un fallo tecnico è senza dubbio legato alla cattiva condotta. Draymond Green, Luka Doncic, Patrick Beverley sono gli specialisti del settore attualmente in NBA, ma tra le leggende della disciplina è da citare Dwight Howard. Ovviamente, non possiamo esimerci dal nominare anche il re indiscusso, sebbene si tratti di un periodo precedente a quello dell’introduzione di queste penali così salate: Rasheed Wallace, che nella stagione 2000/01 ha battuto ogni record, arrivando a quota 41(!).