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Questo contenuto è tratto da un articolo di Aaditya Krishnamurthy per Fadeaway World, tradotto in italiano da Stefano Tedeschi per Around the Game.


Tim Duncan è considerato da molti giocatori uno dei migliori compagni di squadra nella storia della NBA. Oltre ad essere un Hall of Famer, ad aver vinto cinque titoli, due MVP e tre Finals MVP, è stato anche un modello di comportamento. Non ci sono dubbi riguardo al fatto che Tim sia stato il leader dei San Antonio Spurs praticamente per tutta la sua carriera, e chi è passato dal Texas non manca di sottolineare il suo spessore anche fuori dal campo. 


Il ruolo di Ducan per la dinastia degli Spurs è stato cruciale quanto quello di Gregg Popovich nel guidare il team, stabilendo uno standard di comportamento per la squadra e svolgendo il suo ruolo di leader in modo non egoistico. Nelle fasi più avanzate della sua carriera, quando il contributo sul campo si è fisiologicamente ridotto rispetto al suo prime, è diventato il vero e proprio fratello maggiore dei giovani Spurs. Tuttavia, non avrebbe immaginato di doverne essere davvero… il fratello maggiore, come accaduto nel 2015.

In quell’anno i Clippers eliminarono al primo turno gli Spurs, che erano all’epoca detentori del titolo. Poco dopo Gara 7 e l’eliminazione dai Playoffs, un paio di giocatori degli Spurs vennero avvistato davanti a un club di Los Angeles: il primo era Duncan, che stava camminando con Aron Baynes. Quest’ultimo era completamente urbiaco, aggrappato a Tim e a un’altra persona: lo stavano trascinando sul bus della squadra, fermo lì ad aspettarlo. Sì, poco dopo la fine della loro stagione.

Quando uno dei presenti si è avvicinato e complimentato con Tim e gli Spurs, Baynes ha iniziato a urlare, ringraziandolo; Duncan, non riuscendo a trattenere del tutto la risata per le circostanze, continuava a ripetere all’australiano di “stare zitto”, di “chiudere quella maledetta bocca”.

Ed ecco il video (TMZ), con tutta la sobrietà di Aron:

da TMZ sports