FOTO: USA TODAY Sports

Questo contenuto è tratto da un articolo di Kyle Glazier per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Alessio Porcu per Around the Game.


Deandre Ayton ha iniziato questa stagione con l’intento di dimostrare al mondo – e in particolare, ovviamente, ai Phoenix Suns – di essere una vera star e di meritarsi il massimo salariale, ovvero un quinquennale da oltre 175 milioni di dollari, con un salario iniziale di $30.2M.


Per tutto l’anno DA ha viaggiato su numeri abbastanza buoni e, infortuni a parte, è stato continuo sia nel periodo pre che post All-Star. Probabilmente, la sua miglior prestazione stagionale è arrivata proprio verso il termine della Regular Season, il 23 marzo, quando contro Minnesota ha messo a segno 35 punti, tirando 15/24 e raccogliendo 14 rimbalzi.

E numeri a parte, Ayton è stato importante per i Suns per tutta la durata della stagione. E’ un elemento fondamentale del sistema difensivo di Monty Williams e ha concluso l’anno come secondo miglior marcatore della squadra (dietro solo a Devin Booker), migliorando la sua efficienza nelle conclusioni al ferro (89esimo percentile) e dal mid-range (94esimo).

Numeri da superstar o meno, è stata una stagione di cui Ayton può andare orgoglioso. Tramite il video qua sotto potrete rivedere alcuni dei suoi momenti salienti.

Chiudendo la parentesi riguardo la RS, è il momento di affrontare l’argomento Playoffs. In post-season Ayton ha mantenuto una media di 17.9 punti e 8.9 rimbalzi, ma le sue prestazioni sono state tutt’altro che continue. DA ha giocato un’ottima serie contro i New Orleans Pelicans, ma è stato sicuramente un fattore determinante in negativo nel round successivo, contro i Dallas Mavericks, in cui non è riuscito a far prevalere il proprio vantaggio fisico ed è finito per perdersi contro le spaziature dell’attacco dei Mavs.

Le prestazioni deludenti di Ayton hanno raggiunto l’apice in Gara 7. Indubbiamente quella è stata una partita sbagliata per tutti i Suns, ma vedere il centro 23enne chiudere con 5 punti e giocare solamente 3 minuti in tutto il secondo tempo è stato il modo peggiore per chiudere la stagione. E rimane ancora un mistero cosa si sia detto con coach Monty Williams a bordo campo quando i due hanno avuto un confronto piuttosto acceso, e a cosa alludesse l’allenatore quando ha commentato nel post-gara il minutaggio del bahamense dicendo “it’s internal”.

Prima di arrivare a parlare del suo contratto, è giusto chiederci: quali sono i punti di forza di Ayton? Stiamo parlando di un centro versatile, che offensivamente è cresciuto molto; ha le qualità per segnare facilmente 20/25 punti in una partita se entra in ritmo, è un ottimo bloccante e sembra che stia progressivamente allargando il suo range di tiro. Difensivamente, non è un rim protector di livello élite ma è una solidissima presenza nel pitturato; ha una rapidità nei movimenti che gli consente di essere affidabile anche contro giocatori che centri come Gobert o Poeltl non potrebbero mai difendere lontano dall’area.

Dai pregi, passiamo ai difetti. Non c’è un modo particolarmente gradevole per dirlo, ma nonostante sia nella lega da quattro anni, Ayton continua ad avere un gioco che tante volte rasenta la timidezza. Tende ad avere momenti in cui è poco intenso, e in attacco -a parte quando viene chiamato a chiudere un alley oo – preferisce quasi sempre provare un gancio rapido o un tiro in fadeaway anche se si trova davanti un avversario più piccolo fisicamente. Sfortunatamente per lui, i risultati si vedono: tra i centri dell’NBA, è al 18esimo posto per tiri liberi tentati a partita, solo 2.4 (sotto a pari-ruolo come Dwight Powell e Jaxson Hayes).

Non solo questo gli fa perdere delle occasioni per segnare dei punti “facili”, ma non contribuisce nemmeno a far spendere qualche fallo agli avversari. Ayton è al posto numero 137 nella classifica per falli personali subiti, solo 2.1 di media a partita. Gli stessi di JaVale McGee.

Guardare i punti di forza e non di Ayton ci permette di affrontare l’argomento più importante che lo riguarda: il contratto. I Suns hanno rifiutato di offrirgli la rookie extension l’anno scorso, di conseguenza DA sarà un restricted free agent quest’estate. Il suo agente, Bill Duffy, ha chiarito che Ayton non accetterà nulla di diverso da un massimo salariale.

Essendo RFA, i Suns possono trattenerlo pareggiando ogni offerta che gli arriverà. Lo faranno? Ad oggi, sembra sempre più improbabile che a Phoenix siano disposti a dargli tutti questi soldi, specie a seguito della deludente annata della squadra e del modo in cui Ayton ha chiuso la sua stagione, terminata con una discussione con l’allenatore.

Ci sono buone probabilità che Gara 7 contro i Mavs sia stata l’ultima partita di Ayton con i Suns.