Il giocatore di Golden State ha registrato una puntata del suo podcast, “The Draymond Green Show”, direttamente dal TD Garden: le parole dei protagonisti.

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Un paio di ore dopo la vittoria dei Golden State Warriors in Gara 6, Draymond Green ha trasmesso uno speciale episodio del suo podcast , “The Draymond Green Show”, direttamente dalla sala conferenze del TD Garden, intervistando una serie di compagni di squadra.

Dopo il quarto titolo della dinastia, ad intervenire sono stati due dei “padri fondatori” come Klay Thompson e Andre Iguodala, raggiunti anche da un nuovo membro come Gary Payton II.


In un’atmosfera di totale celebrazione, ecco alcuni degli interventi salienti.


KLAY THOMPSON

Dopo l’introduzione e il dialogo sulle sensazioni per l’ennesimo titolo vinto, Klay ha parlato della fatica dei due anni precedenti, sia della squadra, sia derivante dal periodo di riabilitazione dall’infortunio.

Alla fine del discorso, Draymond Green ha chiesto se Thompson avesse avuto dei dubbi sulle proprie condizioni al momento del rientro, e sul fatto che potessero di nuovo trovarsi alle Finals al suo ritorno:

“Ho avuto dubbi ogni giorno. Ricordo che a settembre non riuscivo a stare di fronte a nessuno in difesa, ero l’anello debole e tra me e me pensavo ‘giuro che una volta ero un gran difensore, giuro che una volta ero un gran tiratore’, e Rick Celebrini mi diceva ‘ci saranno alti e bassi, ma ci serve solo il vero Klay per i Playoffs’. Quindi sì, ho avuto tantissimi dubbi. Io, te e Steph non siamo riusciti a giocare insieme prima dei Playoffs, ma quando ci ho visti in campo insieme e quello che avevamo intorno, sapevo che nessuno avrebbe potuto batterci.”

– Klay Thompson

L’ultima domanda di Green è sul futuro di Klay, se abbia intenzione di chiudere la carriera con i Golden State Warriros:

“Ho parlato a Steve Kerr sul podio, gli ho detto ‘farò come Michael Jordan, non giocherò per nessuno che non sia Steve’, quindi questo è il piano.”

– Klay Thompson

ANDRE IGUODALA

Dopo uno scambio di battute fra i due, inframezzato da una digressione di Iguodala sull’essere entrati fra le dinastie sportive più iconiche di sempre, fra cui i citati San Francisco 49ers, la figura di Tom Brady, Bulls e Spurs, Lakers e Celtics, Draymond Green ha ribadito come tutti coloro che li avessero dati per spacciati adesso siano, citando testualmente, “fottuti”.

Victory lap di Dray a parte, Iggy ha poi parlato di come la Heat culture lo abbia aiutato a capire come essere utile nonostante i limiti del proprio corpo. A tal proposito, Green ha chiesto se sia stata dura per il veterano non poter contribuire ai Playoffs:

“Subito dopo Gara 3 in allenamento non ho sbagliato un tiro, mi sentivo pronto, ma Steve non mi ha fatto giocare. Ad essere onesti fa male, siamo tutti umani, pensavo ‘posso aiutare, fammi aiutare’, ma allo stesso tempo credo in questi ragazzi, so che se Wiggs, GP e Otto danno quello che possono dare siamo a posto, anche Bjelica è stato importante per noi.”

– Andre Iguodala

Nonostante la fatica e il disappunto, Iguodala ha comunque compreso il proprio compito da role model:

“Quando Looney ha commesso qualche fallo a inizio di Gara 5, Mike Brown mi ha detto ‘ho bisogno di metterti dentro per un minuto’, mi sono detto ‘mi mettete in campo per un minuto?’, ma allo stesso tempo ho pensato che Kuminga mi stesse guardando, ed è molto influenzabile, fa tutto quello che noi diciamo, e gli devi mostrare come si fa, perché tra qualche anno potrebbe pensare ‘Andre era un Finals MVP ed è andato in campo 77 secondi’.”

– Andre Iguodala

Naturalmente, prima del saluto finale, non sono mancate le parole di riconoscenza da parte di Green:

“Ti voglio ringraziare, sei tornato qua e ci hai mostrato la via di nuovo. Che tu decida di tornare o no, non ti ringrazierò mai abbastanza per l’impatto che hai avuto nelle nostre vite e nelle nostre carriere, per la tua leadership, per avermi mostrato cosa vuol dire essere un veterano. Four times brother.”

– Draymond Green

GARY PAYTON II

Introducendo Gary Payton II, Green si è lasciato andare ad un discorso molto emotivo su cosa significhi la vittoria di un titolo in quanto percorso:

“Il bello di tutto questo è il viaggio, e le persone con cui lo attraversi. Arrivi a questo con persone con cui sei andato in guerra per tutto l’anno, ed è il motivo per cui lo facciamo. Per quanto mi riguarda, la cosa che ho apprezzato di più di ogni titolo dopo il primo è vedere i ragazzi che lo vincono per la prima volta, per quella reazione che mostra quasi l’innocenza di un bambino.”

– Draymond Green

Green ha poi chiesto a Payton cosa significhi per giocatori nella sua situazione, precari per tutta la carriera, trovare una squadra e un gruppo che ti includa e ti permetta di rimanere ad allenarti collettivamente un’estate intera, anziché essere scartati e dover passare di stato in stato con delle esperienze di una durata parziale:

Questa è stata la decisione più importante che abbia mai preso, perché tutte le altre volte sono stato tagliato e rispedito a casa, per poi tornare in palestra. Ma quello che ho sentito, con questa squadra, subito dopo il mio primo 10-day e poi nell’offseason, è che questo fosse il gruppo, la formula per me. Ho sentito di poter essere un pezzo fondamentale per facilitare l’ingranaggio, così ho deciso. Quando sono stato tagliato, ho chiesto di restare in sala video per stare con voi, allenarmi e dimostrare a tutti che potessi stare ancora in questa Lega. Questo era il mio mindset per questa opportunità. Quando ho deciso di restare l’intera estate mi sono detto: ‘Io non vado da nessuna parte’.

– Gary Payton II

Draymond ha infine chiesto se avesse parole per papà “Glove”, e GPII ha risposto scherzosamente:

Mmh, credo di averlo vinto prima. E al primo tentativo, 100% di realizzazione. Non si discute un 100%, è un 100%. Quindi, se vuoi parlarne con me, sai dove trovarmi.

– Gary Payton II

Draymond Green ha poi elogiato i Boston Celtics, da Ime Udoka al resto del gruppo, chiudendo infine con il togliersi qualche sassolino dalla scarpa con un’invettiva ai detrattori, specialmente fra i media. Potete trovare questo passaggio, insieme alle interviste complete, nel video seguente.