Si è parlato molto di crollo dei rating televisivi per queste NBA Finals, ma serve un approfondimento più completo sui dati

All’indomani di Gara 7 delle NBA Finals, e dopo settimane in cui il pubblico e i media hanno parlato molto dei rating televisivi della serie (su emittenti americane), la lega ha rilasciato sui propri canali ufficiali un aggiornamento a tal proposito. Quello che sembra proprio un elenco di dati (tv e non solo) per “difendere” l’interesse generato da Gara 7, dalle NBA Finals e dai Playoffs 2025. Ovvero:

  1. Gara 7 delle NBA Finals 2025 è stata la partita di Finals più vista (in tv negli Stati Uniti, ndr) degli ultimi sei anni, con una media di 16,4 milioni di telespettatori e un picco di quasi 20 milioni su ABC.
  2. Le sette partite della serie hanno rappresentato i sette programmi televisivi in prima serata più visti degli ultimi due mesi (negli Stati Uniti, ndr).
  3. I Playoffs 2025 hanno registrato una media di 6,12 milioni di telespettatori per partita su ABC ed ESPN: +10% rispetto al 2024.
  4. Gara 7 è stata la partita di Finals più vista di sempre a livello internazionale su NBA League Pass: +42% rispetto a Gara 5 del 2024.
  5. Durante le Finals i contenuti sulle piattaforme social dell’NBA hanno generato un record di 5 miliardi di visualizzazioni complessive: +215% rispetto al 2024.

La lista di record e trend – rigorosamente positivi, certo – è stata stilata e pubblicata dall’NBA per contrastare in qualche modo l’insistente narrativa sul proprio prodotto di punta. Logiche commerciali a parte, però, è interessante fermarsi su alcuni passaggi per coglierne il senso nel contesto delle ultime settimane, in cui la serie tra Thunder e Pacers è stata dipinta come un “flop” di ascolti a 360 gradi.

Il punto 1 riguarda i broadcaster statunitensi, come anche i due successivi, e riflette alcune semplici constatazioni. Intanto, che si è vista una Gara 7 per il titolo dopo anni, e che l’evento ha richiamato un pubblico importante nonostante l’assenza di “big market” e delle superstar più popolari dell’NBA. L’arco di sei stagioni non è casuale, perché comprende le due Finals penalizzate dalla pandemia (2020 e 2021, entrambe chiuse in sei gare) e le tre successive (4-2, 4-1, 4-1), ma non l’epoca aurea precedente (rivalità consolidate, fanbase coinvolte, LeBron James). Il dato secco ci ricorda dunque che sì, Thunder e Pacers non attingevano da ampi bacini d’utenza, eppure G7 ha fatto più ascolti, per dire, di G6 Warriors-Celtics nel 2022: tutt’altro che scontato.

Il punto 2, seppur di valenza relativa (senza contesto almeno), ribadisce la posizione delle NBA Finals nel mercato televisivo americano, mentre il 3 la crescita complessiva dei Playoffs (rispetto a dodici mesi fa), grazie alle tante serie divertenti e imprevedibili cui si è assistito già dai primi turni. Tutto ciò fa da contraltare a una finale che ha avuto la “fortuna” di arrivare a Gara 7, ma che partita per partita ha comunque fatto registrare numeri ben al di sotto degli standard. “One of the league’s least-watched championship series this century“, si è sentito dire spesso. Il punto che il dibattito degli ultimi giorni ha spesso mancato, però, è suggerito dai punti 4 e 5: l’evoluzione del pubblico di riferimento del prodotto NBA.

Non c’è dubbio che globalmente le Finals 2025 fossero attese da un numero minore di tifosi e appassionati rispetto ad altre occasioni recenti, ma è altrettanto vero che il solo dato delle emittenti televisive americane, preso e confrontato con l’equivalente di cinque, dieci o quindici anni fa (ABC, ESPN o TNT che sia), restituisce una fotografia parziale della situazione. Perché è un responso fortemente condizionato dai mercati in cui viene diffuso il contenuto, e quindi dalla demografia locale (semplificando); e poi, allargando la prospettiva, perché il mondo NBA è fatto sempre più di generazioni “post-televisive” (ne abbiamo parlato nel dettaglio QUI). Un’audience abituata a una fruizione del contenuto diversa dal passato (dispositivi, streaming, social), e collegata da ogni angolo del mondo (in mercati dove l’appeal di una sfida può avere condizionamenti di qualsiasi tipo).

Insomma, non si vuole dare più rilievo del dovuto ai record tirati a lucido dall’NBA sui “League Pass watchers” di domenica o sulla viralità social delle Finals 2025, ma si tratta di integrazioni necessarie – ne servirebbero diverse altre per avere un quadro completo – ad un discorso che spesso in queste settimane è stato affrontato in modo superficiale. E di sicuro con eccessiva insistenza, perché alla fine quello che conta davvero è che abbiamo visto una serie di NBA Finals bella, divertente, imprevedibile.