FOTO: The Brunswick News

Le speranze dei Dallas Mavericks di partecipare al Play-In sono appese a un filo e, di conseguenza, le critiche non possono che amplificarsi. Critiche a Luka Doncic, a Kyrie Irving, ma anche a Mark Cuban, proprietario della franchigia, che in estate ha perso Jalen Brunson, rivelatosi una mancanza importante per i Mavs tanto quanto un’aggiunta fondamentale per i New York Knicks.

Dopo che lo stesso Brunson ha rivelato alcuni retroscena sulla partenza (i dettagli QUI), Mark Cuban ha esposto – reperibile su ESPN – un’altra versione dei fatti, per cui non sarebbe riuscito nemmeno a trattare per offrire il nuovo contratto al giocatore. Facendo una breve premessa per fornire un contesto, queste sono le parole di Brunson di diversi giorni fa:

“Ci sono state due volte in cui ho pensato che avessimo offerte nel corso della stagione e poi, verso dicembre o gennaio 2022, si girarono dall’altra parte. Avevano tutte le ragioni del mondo per farlo, non li biasimo per aver preso le loro decisioni legate al business. Dipende da loro.”


Sempre citando il nostro approfondimento:

Prima dell’inizio della stagione 2021/22, Jalen Brunson avrebbe accettato l’estensione quadriennale da $55.6 milioni per cui era eleggibile, secondo quanto riportato da Bleacher Report. Gli agenti del giocatore avrebbero avanzato la proposta a gennaio 2022, ma i Mavericks avrebbero rifiutato, per poi rifarsi sotto solo dopo la trade deadline 2022, offrendo lo stesso contratto firmato il 10 febbraio seguente da Dorian Finney-Smith (4 anni/$55.6M). A quel punto, come spiega Haynes, Brunson avrebbe declinato, ben conscio del fatto che il proprio valore fosse aumentato.

La versione di Mark Cuban, invece, metterebbe in discussione la versione secondo cui ci sarebbe stato modo di fare l’offerta da $55.6 milioni, spiegando che le trattative abbiano iniziato ad andare nella direzione opposta a quella auspicata dall’inserimento del padre di Jalen, Rick Brunson, nelle trattative.

Cuban ha letto dei messaggi risalenti a gennaio e febbraio 2022, quando l’agente di Jalen Brunson, Aaron Mintz, insieme al padre del giocatore, avrebbe chiesto una cifra che i Dallas Mavericks non potevano offrire, nel raggio dei $18-23 milioni annui, chiedendo di fare una trade in estate per liberare lo spazio salariale necessario.

Ovviamente, il GM Nico Harrison si sarebbe opposto, specificando che – per lui – un’eventuale offerta di New York sarebbe stata difficile da superare, trattandosi di una questione familiare. Rick Brunson, infatti, era assistant coach sotto Thibodeau, mentre Leon Rose, il presidente dei Knicks, è stato il padrino di Jalen e suo ex agente – citando Tim MacMahon di ESPN, ma è ormai cosa nota.

Dopo la spiegazione dell’antefatto, Mark Cuban ha invece fornito nuove informazioni sulle dinamiche della partenza del suo ex giocatore:

“Pensavamo che potessimo riuscire a fargli cambiare idea. Volevamo rifirmarlo e continuare la stagione insieme. Dato che JB continuava a dirci che amasse stare qui, lo pensavamo. Lui non ci ha mai dato alcuna indicazione di voler partire, il solo problema sono stati i genitori. Anche l’agente ci disse che, nel peggiore dei casi, avremmo potuto imbastire una sign&trade.”

A fine stagione, Dallas avrebbe potuto offrire a Brunson un’estensione molto più corposa e un anno più lunga del quadriennale da $104 milioni firmato con i Knicks. E Mark Cuban ha deciso di chiarire anche questo punto:

“Non sapevamo quale fosse la loro proposta. Non ci hanno mai detto le cifre. Parlando a posteriori, sapendo i numeri adesso, avrei pagato quelle cifre in un secondo, ma non sarebbe rimasto lo stesso. Non c’è alcuna possibilità che si trattasse di soldi.”

“Intendo dire che non ci sono state negoziazioni, non ci hanno dato un numero. Quando sei la squadra in possesso del giocatore e puoi pareggiare qualsiasi offerta, funziona così, no? Hai un rapporto con l’agente che ti fornisce almeno la possibilità di farlo, dal momento che hai aiutato il suo cliente nello sviluppo. Lo hai avuto con te per quattro anni, quindi di solito si lavora insieme per risolvere la cosa.”

Evidentemente, se così fosse, qualcosa è andato storto. Da esterni, purtroppo, resta impossibile appurare la veridicità da ambo le parti, ma una cosa è certa: a Luka Doncic, Jalen Brunson manca. Eccome.