
Questo contenuto è tratto da un articolo di Nico Martinez per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Con Luka Doncic e Jalen Brunson a roster, i Dallas Mavericks lo scorso hanno hanno completato una run Playoffs fino alle Western Conference Finals, dove si sono dovuti arrendere solo ai Golden State Warriors. L’ultima gara della serie è stata anche l’ultima che Jalen Brunson ha giocato con la canotta dei Mavs, prima di trasferirsi ai New York Knicks firmando un quadriennale da $104 milioni.
Intervistato ieri da Chris Haynes su Bleacher Report, la point guard è tornata a parlare della propria esperienza in Texas, in particolare sulle dinamiche che hanno portato all’uscita. Le premesse sono state completamente positive, ma con una nota di amarezza:
“Non posso dire nulla di male su Dallas. Ma, ovviamente, speravo che potesse andare diversamente.”
Prima dell’inizio della stagione 2021/22, Jalen Brunson avrebbe accettato l’estensione quadriennale da $55.6 milioni per cui era eleggibile, secondo quanto riportato da Bleacher Report. Gli agenti del giocatore avrebbero avanzato la proposta a gennaio 2022, ma i Mavericks avrebbero rifiutato, per poi rifarsi sotto solo dopo la trade deadline 2022, offrendo lo stesso contratto firmato il 10 febbraio stesso da Dorian Finney-Smith (4 anni/$55.6M). A quel punto, come spiega Haynes, Brunson avrebbe declinato, ben conscio del fatto che il proprio valore fosse aumentato.
Il giocatore stesso spiega:
“Ci sono state due volte in cui ho pensato che avessimo offerte nel corso della stagione e poi, verso dicembre o gennaio, si girarono dall’altra parte. Avevano tutte le ragioni del mondo per farlo, non li biasimo per aver preso le loro decisioni legate al business. Dipende da loro.”
Nessun rancore, dunque, ma la consapevolezza che Jalen Brunson avrebbe potuto indossare ancora oggi la canotta dei Dallas Mavericks. L’attuale point guard dei Knicks comunque porta con sé ancora molto amore per la propria ex squadra. Sempre da Bleacher Report:
“Al tempo stesso, li rispetto. Mi hanno portato loro in questa Lega e hanno fatto fare un salto alla mia carriera. Il business è business. I miei 4 anni a Dallas sono stati speciali. Quando sono stato scelto al Draft lì, ho avuto da subito il mindset per cui sarei rimasto a lungo. Il mio veterano a quel tempo, JJ Barea, mi ha insegnato molte cose ed è rimasto lì così a lungo. Volevo quel ruolo per cui sarei rimasto con i Mavericks per una lunga parte della mia carriera. Ho amato davvero quel posto.”
Jalen Brunson chiude infine riconoscendo i meriti di coach Jason Kidd:
“Entrambi i coaching staff che ho avuto sono stati fantastici. Jason Kidd mi ha aiutato a sbloccare qualcosa in me che non credevo si sarebbe manifestato così rapidamente. Stavo crescendo come giocatore ma, quando sono arrivati i Playoffs, mi ha proprio spinto a un altro livello. Lì è stato grandioso. L’intera organizzazione e la città di Dallas sono state speciali per me e la mia famiglia. Questi 4 anni sono stati meravigliosi.”