
Questo contenuto è tratto da un articolo di Malik Pettiford per The Lead Sports Media, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
“Mi piace semplicemente giocare a pallacanestro. Voglio ancora giocare”, ha detto il 39enne Chris Paul durante un’intervista con l’Hall of Famer degli Spurs Tony Parker all’inizio di dicembre. Paul ha fatto esattamente questo in questa stagione, aiutando gli Spurs a raggiungere un record di 17-16. Questo li mette saldamente in corsa per un posto ai Playoffs, o quantomeno al Play-In, dopo aver perso 60 partite nella passata stagione. Conosciuto per le sue abilità di “generale in campo”, CP3 contribuisce a organizzare ed elevare l’attacco degli Spurs. Quando è in campo, la squadra sta facendo registrare un impressionante rating offensivo di 117.5. Senza di lui, questo rating crolla a 105.4, con una notevole variazione di 12.1 punti. Anche se i suoi numeri in termini di scoring sono diminuiti nella fase finale della sua carriera, Chris Paul rimane un facilitatore e un decision-maker più che capace. Con una media di 8.3 assist e appena 1.8 turnover a partita, CP3 coinvolge i giovani giocatori in via di sviluppo degli Spurs senza sprecare palloni o cedere possessi.
La grande gara contro i Timberwolves
Il 29 dicembre contro i Minnesota Timberwolves, Paul ha messo in mostra la sua abilità nel coinvolgere i compagni di squadra, registrando 14 assist e nessuna palla persa. Spesso ha aiutato il giovane prodigio Victor Wembanyama a segnare canestri facili nel pick&roll, tra cui questa conclusione su un passaggio perfettamente piazzato.
Wembanyama ha una media di 1.24 punti per possesso in queste situazioni da rollante. Paul crea facili opportunità di segnare per la giovane superstar, ed è proprio per questo che gli Spurs hanno deciso di ingaggiarlo l’estate scorsa. Ma la capacità di passaggio di CP3 non avvantaggia Wembanyama solo nelle situazioni da rollante. Quando le difese collassano su di lui, la passa rapidamente sul perimetro, consentendo al francese di mettere in mostra la sua crescente abilità di tiro.
Alta efficienza (ancora)
Nonostante la media quasi più bassa in carriera di 9.4 punti a partita in questa stagione, Chris Paul è rimasto relativamente efficiente. CP3 sta registrando una true shooting% del 58%, con un aumento del 4% rispetto al periodo 2023/24 con i Golden State Warriors. In questa stagione, Paul si è affidato fin troppo ai tiri da tre punti, privandosi dei tiri dalla media distanza in cui eccelleva in passato. Dei 245 jumper che ha tentato in questa stagione, 157 sono stati da tre punti. Questo cambiamento è dovuto in gran parte a un calo dell’atletismo, che gli impedisce di entrare con facilità nel pitturato, e a un aumento del suo ruolo a palla lontana.
La legacy di Chris Paul
Chris Paul ha giocato in quattro squadre diverse nelle ultime sei stagioni e, nella maggior parte dei casi, ha dato lustro a tutte. A Oklahoma City e Phoenix ha contribuito allo sviluppo di giovani stelle come Shai Gilgeous-Alexander e Devin Booker, portando anche a raggiungere ottimi risultati di squadra. Paul sembra fare lo stesso a San Antonio al fianco di Victor Wembanyama, cementando ulteriormente la sua eredità come uno dei più grandi giocatori di sempre. E anche questo, lo dicono i numeri: