FOTO: Boston 25 News

Questo contenuto è tratto da un articolo di Nate Moskowitz per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


La pausa dell’All-Star weekend è un ottimo punto di riflessione. È abbastanza lontana dall’inizio dell’anno per poter fare delle deduzioni significative sulla squadra, e allo stesso tempo offre una finestra di opportunità per apportare modifiche prima dei Playoffs. Soffermiamoci su alcuni numeri della prima metà della stagione dei Celtics, con alcuni che potrebbero passare inosservati.

Lo shotmaking di Payton Pritchard

Non è un segreto che la guardia al quinto anno abbia fatto un salto di qualità, ma lo scoring di Pritchard è ancora più impressionante di quanto possa sembrare. In questa stagione, ha una media di 129.1 punti per 100 tiri tentati, collocandosi al massimo percentile tra le guardie. Con due combo guard versatili davanti a lui nella rotazione, si è reso particolarmente prezioso. Il suo rendimento in termini di punti a referto è assurdo e spesso si fa carico di intere parti di partita. Anche con la capacità di scaldarsi immediatamente, Pritchard ha trovato un ottimo equilibrio tra il lavoro con e senza palla.

L’81% delle sue triple segnate è assistito, collocandosi al 26° percentile. Per contro, il 24% dei suoi tiri dal ferro e appena il 14% dei tiri dalla media distanza sono assistiti, collocandosi rispettivamente al 93° e al 95° percentile. Nonostante questa self creation, Pritchard tira con il 63.7% da 2 punti, un dato impressionante se si considera che nessun’altra guardia supera il 60%. Ha avuto un paio di serate no prima della pausa, ma la scintilla di energia che fornisce non può essere messa in discussione. Boston dà il meglio di sé quando PP è carico, ed è chiaro che la sua luce verde non diventerà rossa.

La precisione di Sam Hauser

Se dopo l’inizio difficile vi fosse stato detto che la percentuale di tiro da tre di Sam Hauser sarebbe salita del 5% prima della pausa… avreste fatto bene a crederci. Nelle prime 15 partite della stagione, Hauser ha tirato con il 34.9% dalla distanza. Nelle ultime 15 partite ha convertito il 46.6% dei suoi tentativi. Questo lo ha riportato al 40% da tre in stagione, attualmente la quarta volta in altrettante stagioni in cui ha mantenuto questa precisione al tiro. L’ultima volta che Hauser ha terminato una stagione sotto il 40%, in qualsiasi campionato era un liceale al secondo anno che aveva segnato 2 volte su 6 tentativi da tre punti in stagione. Nel suo anno da junior è passato al 52% su 142 tentativi.

Hauser si è ripreso dall’infortunio alla schiena subito all’inizio della stagione, e assomiglia sempre più a uno dei principali tiratori scelti dell’NBA. La già citata produzione di punti di Pritchard ha mantenuto la panchina in buona forma, ma quando questi due elementi funzionano contemporaneamente l’attacco di Boston è quasi inarrestabile.

Lo scouting report di Derrick White

Mentre Hauser ha combattuto con successo l’anno di crisi, Derrick White è appena un po’ al di sotto dei suoi standard nel tiro pesante. Converte il 37.8% delle sue triple tentate, rispetto al 39.6% dell’anno scorso, ma ha registrato un aumento del volume, con due tentativi in più.

È stato un gennaio difficile per la squadra, e il crollo al tiro di Derrick ha avuto un ruolo importante. La sua fiducia non è andata da nessuna parte, ma si poteva vedere il disagio quando i tiri mancati si accumulavano. White è andato meglio a febbraio e ha portato un po’ di slancio nella pausa. Nonostante gli alti e bassi, ha avuto successo in alcune aree specifiche del perimetro. La maggior parte dei tiri da tre di Derrick proviene dalla zona “above-the-break” (tutta quella che non comprende gli angoli), dove ha tirato con il 36.9% su 366 tentativi. Non è affatto male, ma se si fa un po’ di zoom si scopre una tendenza interessante.

Ecco gli split:

  • Centro- 13/57 (22.8%)
  • ala destra – 48/156 (30.8%)
  • ala sinistra – 74/153 (48.4%)

I Celtics sono stati strategici per quanto riguarda le conclusioni che stanno creando per White. Ha avuto un grande successo nell’esecuzione di pick&roll sul lato vuoto, o comunque angolati, dall’ala sinistra. Non c’è dubbio che per il resto si tratti di semplice sfortuna, visto che in passato la differenza non era così drastica. Tuttavia, è logico che Boston continui a fare ciò che funziona, e ha trovato molto valore in queste azioni.

Inoltre, ha fatto faville dagli angoli, realizzando il 45.3% dei suoi tiri da tre da lì, quindi sarebbe utile trovare più opportunità di spaziare da entrambi i lati. In generale, potrebbe essere più funzionale stare lontano dalla punta per un po’!

I falli subiti da Kristaps Porzingis

Porzingis è un uomo dai molti talenti e la sua versatilità in un due metri e venti è piuttosto rara. Forse non è uno che fa troppo rumore sotto i tabelloni, ma la sua capacità di tirare sopra a tutti sui cambi lo rende un incubo da mismatch. Spazia il campo ad alto livello e salva molti punti in difesa a Boston con la protezione del ferro. KP fa anche un’altra cosa insolitamente bene: subire fallo. Si colloca a metà classifica in termini di falli su tiro, ma è nei falli non-su-tiro che eccelle. Porzingis subisce questo genere di falli nel 4.1% dei possessi di squadra, collocandosi al massimo percentile tra tutti i giocatori. Alcuni lo definirebbero “flopping”, ma si tratta invece apprezzare un maestro nel suo mestiere.

È esilarante la sua capacità di usare l’aggressività dei difensori contro di loro. Non bisogna fraintendere, non fa altro che mostrare i contatti, ma i giocatori non discutono molto le chiamate perché cercano davvero di picchiarlo un po’. Anche se non si traduce in punti gratuiti, spinge l’avversario ad avvicinarsi al limite massimo di sei falli. Nei Playoffs, un fallo sul giocatore giusto, al momento giusto, è sufficiente per cambiare una partita.

I dunk score di Jaylen Brown

Perché non concludere con una nota divertente. In questa stagione l’NBA ha introdotto una nuova metrica per valutare la qualità di ciascuna schiacciata. Il “dunk score” è composto da diverse misure come il salto verticale, il tempo di esecuzione e la velocità della palla attraverso il ferro. Come riferimento, in questa stagione sono state 20 le schiacciate che hanno ricevuto un punteggio di 100 o superiore. Jaylen Brown compare due volte in questa lista, con la sua migliore al numero 4.

In questa stagione, Brown sta schiacciando meno frequentemente: le schiacciate rappresentano il 4.8% dei suoi tiri tentati, rispetto al 7.5% dell’anno scorso. Forse è meno audace e più selettivo nel decidere quando è il momento di alzarsi, ma è sempre disposto ad aggiungere un corpo alla sua collezione. La sua carriera vanta una lunga lista di poster, quindi sarebbe interessante vedere dove si collocherebbero alcuni di quelli migliori in una classifica generale secondo il dunk score.