FOTO: Bleacher Report

Questo contenuto è tratto da un articolo di Fran Leiva per Fadeaway World, tradotto in italiano da Filippo Disingrini per Around the Game.


Nella storia NBA certe prestazioni trascendono le mere statistiche, e sono testimonianza della genialità individuale dei giocatori. Una figura iconica come Wilt Chamberlain ha scolpito la sua “legacy” grazie a prestazioni offensive ineguagliabili, in particolare mettendo a referto molti punti senza fare nemmeno un assist. Oltre a Wilt, vedremo altri altri giocatori che si sono distinti in questa particolare categoria, evidenziando le differenze degli stili di gioco nelle diverse epoche. Unitevi a noi in un viaggio attraverso questi 10 momenti indimenticabili.


1 – Wilt Chamberlain, 73 punti

Nei libri di storia dell’NBA il nome di Wilt Chamberlain svetta grazie alle sue leggendarie prestazioni realizzative. Uno degli esempi più iconici del suo dominio assoluto su un campo da basket si verificò il 13 Gennaio 1962, quando i suoi Philadelphia Warriors affrontarono i Chicago Packers. Il solo Chamberlain si caricò sulle spalle l’attacco della sua squadra (29/48 FG, 15/25 FT) e l’assenza di assist nelle sue statistiche mette in luce la sua volontà di segnare, contribuendo significativamente nella vittoria dei Philadelphia Warriors per 159-147. Questa prestazione da 73 punti rimane impressa nella memoria degli appassionati di basket e testimonia l’abilità di Chamberlain nel segnare punti con intensità ed efficienza, anche senza fare assist, consolidando la nomea di uno dei più grandi “scorer” della storia.

2 – Joe Fulks, 63 punti

Agli albori dell’NBA, un giocatore incise il proprio nome nel libro dei record mettendo a referto una prestazione offensiva straordinaria, mentre il gioco si stava ancora evolvendo e le prime stelle del basket stavano nascendo. Stagione 1948/49, durante la partita tra Philadelphia Warriors e Indianapolis Jets, Joe Fulks si mise in mostra con un impressionante totale di 63 punti, mostrando la sua capacità di supportare l’intero attacco della squadra. In quell’epoca le statistiche non erano complete come oggi, e l’assenza di informazioni ulteriori rende più difficile vedere nel dettaglio le dinamiche della partita. Nonostante questo, segnare 63 punti con 0 assist sottolinea il dominio di Fulks su un campo da basket (27/56 FG, 9/14 FT), in un periodo in cui il gioco stesso stava ancora cercando un’identità definita.

3 – Carmelo Anthony, 62 punti e 13 rimbalzi

Carmelo Anthony, uno degli “scorer” più prolifici degli ultimi anni, nella stagione 2013/14, il 24 gennaio, al Madison Square Garden, contro i Charlotte Bobcats, mise in mostra la sua abilità al tiro segnando ben 62 punti. Una prestazione che dimostra la versatilità di Melo sul fronte realizzativo, con un’impressionante efficienza dal campo, dietro l’arco e al tiro libero (23/35 FG, 6/11 3PT, 10-10 FT). La partita si concluse senza mettere a segno un singolo assist, rendendo quel momento uno dei più iconici della sua carriera.

4 – Kobe Bryant, 62 punti e 8 rimbalzi

Il 20 Dicembre 2005, lo Staple Center fu testimone di una delle migliori prestazioni individuali di sempre. Kobe Bryant incise il suo nome nel libro dei record dell’NBA, segnando 62 punti nella vittoria 112-90 contro i Dallas Mavericks, e mostrando la sua versatilità e efficienza sul parquet. Kobe sfoggiò tutto il meglio del suo repertorio: tiri dal “mid-range”, triple e tiri liberi. In particolare, in questa partita storica, il “Black Mamba” non fece registrare a tabellino nessun assist, mettendo in risalto la sua volontà di prendersi carico dell’attacco dei Lakers (18/31 FG, 4/10 3PT, 22/25 FT).

5 – Wilt Chamberlain, 62 punti e 12 rimbalzi

Il nome di Wilt Chamberlain compare di nuovo in questa classifica, confermando il suo status di uno dei più grandi “scorer” che l’NBA abbia mai avuto. Nella partita tra San Francisco Warriors e New York Knicks, stagione 1962/63, Wilt aggiunse un nuovo tassello alla sua leggendaria carriera, segnando 62 punti senza assist. Nonostante avesse contro tutte le attenzioni della difesa avversaria, riuscì a chiudere la partita con più del 60% di tiri dal campo realizzati (27/44 FG, 8/17 FT). L’incontro terminò con una vittoria dei Warriors per 169-147, consolidando la reputazione di Wilt nell’essere inarrestabile in attacco e dell’essere impattante sul risultato finale delle partite.

6 – Wilt Chamberlain, 61 punti e 36 rimbalzi

9 dicembre 1961, sempre contro i Chicago Packers, sempre Wilt, che riuscì a ripetersi con un’altra prestazione indimenticabile. Il dominio a tabellone unito alla sua forza d’attacco portarono a fine partita sul tabellino 61 punti e l’incredibile cifra di 36 rimbalzi. La statistiche di tiro dimostrano la sua efficienza( 22/48 FG, 5/10 FT) e la sua grande versatilità dentro e fuori il pitturato.

7 – Purvis Short, 59 punti e 5 rimbalzi

Il 17 Novembre 1984, i Golden State Warriors affrontarono i New Jersey Nets, e Purvis Short si prese la scena nella vittoria finale per 129-121 segnando 59 punti. La sua efficienza offensiva fu uno spettacolo per gli spettatori, mettendo a segno il 71% dei tentativi di tiro, con ben il 66.7% dietro l’arco dei 3 punti e quasi 100% al tiro libero. La mancanza di assist sottolinea il ruolo di Short da prima opzione in attacco nei Warriors (20/28 FG, 4/6 3PT, 15/16 FT).

8 – Wilt Chamberlain, 59 punti e 17 rimbalzi

Grazie alla sua abilità nel segnare, Wilt Chamberlain continua a dominare nella nostra avventura tra le migliori prestazioni individuali. Nella stagione 1962/63, giocando per i San Francisco Warriors, si mise in mostra con un’altra prestazione leggendaria nella vittoria 136-117 contro i Cincinnati Royals. 59 punti 0 assist e 17 rimbalzi, statistiche che sottolineano il suo essere una minaccia su entrambi lati del campo (24/51 FG, 11/16 FT) ed evidenziano il suo ruolo primario di marcatore e rimbalzista.

9 – Wilt Chamberlain, 59 punti e 24 rimbalzi

Grazie al suo dominio in campo, Chamberlain compare nuovamente in questa classifica grazie a due prestazioni, entrambe contro i New York Knicks nella stagione 1961/62. 8 febbraio 1962, i Philadelphia Warriors affrontarono i Knicks e Wilt, concentrandosi al tiro e a rimbalzo, con 54 punti, 24 rimbalzi e 0 assist portò la sua squadra alla vittoria 136-120. La sua efficienza di tiro, sia dal campo che al tiro libero, sottolineò ancora una volta il dominio della stella di Philadelphia sui due lati (23/37 FG, 13/19 FT).

10 – Wilt Chamberlain, 59 punti e 36 rimbalzi

Durante la stagione 1961/62, nel giorno di Natale, ancora contro i New York Knicks, Chamberlain mise a referto 59 punti, 36 rimbalzi e 0 assist. Questa prestazione si pone come testimonianza intramontabile della sua abilità al tiro e a rimbalzo, mostrando anche la sua capacità di sostenere ritmi elevati nonostante il periodo di vacanza (giocò 58 minuti). Come nell’incontro precedente, la mancanza di assist enfatizza il suo dominio come marcatore (23/44 FG, 13/22 FT)