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Altro giorno, altro episodio con Dillon Brooks protagonista, sebbene questa volta non sia stato propriamente lui a innescare il tafferuglio che ha portato all’allontanamento dal campo anche di DeMar DeRozan. Quest’ultimo, infatti, secondo la spiegazione ufficiale degli arbitri, sarebbe stato comunque espulso dopo il durissimo (e non necessario) fallo su Jalen Gree, valido per un Flagrant 2; poco dopo, innescatasi la classica dinamica per cui si arriva a “difendere” il compagno di squadra, l’ex Grizzlies ha contribuito in primis a surriscaldare l’ambiente, e per questo ha ricevuto a sua volta un tecnico e l’allontanamento dal parquet (“Brooks ha aggravato la situazione, perciò ha ricevuto un tecnico ed è stato espulso”, stando alle parole dell’ufficiale Curtis Blair). Nessun altro tecnico durante l’accaduto perché l’intervento degli altri partecipanti è stato considerato come mirato ad alleviare la tensione.

Per Dillon Brooks si tratta della seconda espulsione e del 13esimo tecnico stagionale, il cui prezzo ($4000 per il tecnico) andrà ad aggiungersi ai già $35.000 di sanzione racimolati prima di questa partita (e altri $35.000 per critiche all’arbitraggio). Siamo insomma su cifre di tutto rispetto, non proprio da peak raggiunto a Memphis, ma comunque in linea con le tendenze stagionali. Questo ha ovviamente portato, sgonfiatasi la situazione, vista anche la vittoria dei Rockets, ad alcuni commenti scherzosi a fine partita da parte del compagno di squadra Jock Landale – autore di una gran prestazione in uscita dalla panchina, con 17 PTS, 6/10 FG, 12 REB, 5 AST, 2 BLK in nemmeno 27 minuti:


“Dillon Brooks, se stai ascoltando, questa non è Memphis. Smettila di farti espellere, abbiamo bisogno di te qui, della tua fisicità.”

Le parole di Landale sono, come specificato, ovviamente ironiche e scherzose (nel video sorride costantemente), ma questo è effettivamente il prezzo da pagare per avere quel tipo di fisicità e spirito competitivo in squadra – non necessariamente un aspetto negativo, né positivo. Ai Grizzlies il ruolo di “villain” assunto da Brooks ha fatto molto comodo in alcuni caso, così come il suo agonismo è stato parte integrante (prima di uscire, 23 punti e 10/13 FG contro i Bulls) della stagione dei Rockets – la prima, vera, di ripartenza oculata – a 2.5 vittorie di distanza dal decimo posto, zona Play-In, occupato dai Golden State Warriors. Difficilmente riusciranno a risalire in queste rimanenti 13 gare, ma chiudere sopra il 50% di vittorie sarebbe un bel traguardo in questa Western Conference per una squadra all’inizio del proprio progetto di retooling. Se questo è l’effetto Dillon Brooks, allora ben vengano le espulsioni.