
Questo contenuto è tratto da un articolo di John Voita per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Gli astri si stanno allineando per i Phoenix Suns, ma riusciranno a prendere la seconda stella a destra e a navigare dritti fino al mattino? Oppure la strada da percorrere è disseminata dai pericoli della palude di Florin/Guilder Fire Swamp, dove a ogni passo si rischia di finire a faccia in giù con l’acido solforico e dove l’immancabile minaccia di roditori di dimensioni inusuali si aggira nell’ombra? Si vede che la stagione è in grave pericolo quando ci si affida a forze esterne e superiori per facilitare l’arrivo alla destinazione finale. Nell’universo dei Suns, questa è solo la realtà. I San Antonio Spurs stavano risalendo in classifica, un fastidio alle loro calcagna. Almeno fino a quando Victor Wembanyama non si è infortunato. Certo, i texani hanno ancora voglia di lottare (come hanno dimostrato battendo proprio Phoenix), ma le loro speranze di Play-In stanno svanendo rapidamente. Un ostacolo in meno, un passo più vicino al traguardo… ma in questa selvaggia Western Conference, i Suns non possono permettersi di inciampare. Davanti a loro in classifica? I Dallas Mavericks, l’ultimo dei “depistaggi” in NBA. Mentre i Suns sono stati travolti da lapilli di spazzatura per tutta la stagione, i Mavs hanno intrattenuto il mondo con il loro totale caos. Hanno scambiato Luka Doncic per Anthony Davis, solo che Davis si è trasformato nel suo alter ego di vetro, Elijah Price. E ora? Kyrie Irving è fuori per la stagione con una lacerazione del crociato anteriore.
Dallas ha 2,5 partite di vantaggio su Phoenix per la decima testa di serie nella Western Conference con 20 partite ancora da giocare. Le speranze di Play-In dei Suns sono ancora vive, più vive di Dread Pirate Roberts dopo l’incontro con il Principe Humperdinck nella Fossa della Disperazione. Ora la domanda è: hanno le carte in regola per farcela? Dallas inizierà sicuramente a scendere in classifica, ma i Suns riusciranno a capitalizzare? Che cosa li attende? Un programma più difficile del tragitto infernale di Dante Alighieri.
I Suns non stanno solo affrontando una battaglia in salita, si tratta del tragitto di Sam e Frodo verso il Monte Fato. I restanti avversari hanno una percentuale di vittorie combinata di .593, il che rende il calendario di fine stagione più difficile della lega. Per avere un termine di paragone, è il 4.3% più difficile di quello che devono affrontare i Kings, anche loro rivali nella lotta Play-In, che hanno il secondo calendario più difficile.

Se vogliono i Play-In, dovranno guadagnarseli con le buone. Niente favori, niente scorciatoie, solo una pallacanestro brutale e ad alto rischio. Nonostante le sfortune di altre squadre che hanno leggermente allentato il coperchio del barattolo, i Suns non possono affidarsi al destino per aprirlo. Se vogliono imbucarsi alla festa dei Play-In, devono farlo dall’interno. Grinta, esecuzione e rifiuto di lasciarsi sfuggire questa stagione. Si tratta di sopravvivere e avanzare, oppure di fare le valigie e guardare da casa.
Ma possono farlo? Cosa hanno dimostrato i Suns in questa stagione che ispira fiducia? Inconsistenza? Sì. Infortuni? Doppiamente. Una totale incapacità di giocare al meglio delle proprie potenzialità per più di qualche partita alla volta? Assolutamente sì. Eppure… forse è proprio per questo che stanno per dimostrare che possono farcela.
Mancano 20 partita. I Phoenix Suns le affronteranno con il fuoco giusto dentro, lo stesso dell’inferno del loro calendario?