Questo contenuto è tratto da un articolo di Dan Woike per Los Angeles Times, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


I Lakers non sbagliavano un tiro. E poi, improvvisamente, non riuscivano più a segnarne uno. Per undici azioni consecutive hanno trovato il mismatch desiderato, si sono posizionati esattamente dove volevano sul campo, solo per vedere i loro tiri infrangersi sul ferro.

Per i primi quattro minuti, l’attacco dei Lakers è stato perfetto. Per i successivi otto, un disastro.

Per la prima volta da quando hanno scambiato per Luka Doncic, la sua magia è svanita: il motore offensivo della squadra si è inceppato, bloccato da una combinazione della difesa di Golden State, occasioni offensive sprecate e fischi che non sono mai arrivati.

Il tono della partita era ormai chiaro: i Lakers, in un match importante contro Golden State, sono scesi in campo senza il ritmo necessario, senza la durezza necessaria, senza l’intelligenza necessaria.

La carestia del primo quarto li ha costretti a rincorrere per tutta la partita, riuscendo solo brevemente ad avvicinarsi al pareggio prima di cedere per 123-116 finale.

Nel secondo tempo le cose sono migliorate, ma il buco scavato era troppo profondo e l’inerzia troppo effimera.

Non è stato per mancanza di grinta — quella i Lakers l’hanno sempre avuta quest’anno. Sono arrivati a -5 negli ultimi cinque minuti e ancora a -5 nell’ultimo minuto di gioco, ma mai a un possesso di distanza.

Un’azione confusa dopo una palla persa dei Warriors avrebbe potuto portarli a un solo possesso, ma i Lakers hanno restituito il favore con un’altra palla persa.

È stata questa la storia della serata: ogni volta che i Lakers sembravano poter svoltare, non ce l’hanno fatta.

Brandin Podziemski, che ha segnato 19 punti nel primo tempo, ha rubato l’ultima briciola di slancio ai Lakers con un incredibile tiro in corsa da metà campo allo scadere del secondo quarto.

Quando i Lakers (46-30) sembravano aver ritrovato ritmo a fine terzo periodo, Austin Reaves ha commesso un fallo su Stephen Curry mandandolo in lunetta per tre liberi.

«Credo che comunque abbiamo fatto un buon lavoro cercando di reagire in quelle situazioni», ha detto Reaves. «È solo che… non avevamo abbastanza tempo per recuperare del tutto.»

Nel frattempo, i Lakers hanno speso molte energie discutendo con gli arbitri — in alcuni casi, con buone ragioni. La squadra ha utilizzato e vinto due challenge, ma ne era già priva nel terzo quarto, quando il replay ha mostrato chiaramente che era stato Curry, e non un Laker, a toccare la palla per ultimo mandandola fuori. Invece di una palla recuperata, Curry ha segnato un layup nell’azione successiva.

I Lakers hanno spesso reagito in modo eccessivo a chiamate discutibili, tiri sbagliati e occasioni perse.

La partita ha anche offerto uno spaccato interessante su dove si trovano attualmente le due squadre, a sole sei gare dalla fine della regular season: i Lakers non sono riusciti a trovare risposte contro la difesa di Golden State nella prima sfida tra i due roster rinnovati.

Curry ha chiuso con 37 punti tirando 10 su 21 dal campo, mentre Podziemski ne ha messi 28 con 8 rimbalzi. Jimmy Butler ha contribuito con 11 punti.

Nel quadro serrato della Western Conference, le due squadre potrebbero ritrovarsi una contro l’altra già al primo turno dei playoff. Se la stagione finisse oggi, i Lakers e i Warriors sarebbero rispettivamente le teste di serie numero 4 e 5.

«Fa parte del processo per diventare una squadra davvero forte. Bisogna passare attraverso alti e bassi, affrontare situazioni dove bisogna capire come uscirne», ha detto ancora Reaves. «Se tutto va sempre liscio, quando in futuro qualcosa va storto non sai a cosa aggrapparti. Ma se hai già vissuto momenti come questi, impari ad adattarti e reagire. Ed è quello che faremo.»

LeBron James ha chiuso con 33 punti, Reaves con 31, ma Doncic ha segnato solo 19 punti con 6 su 17 al tiro. È stata la sua peggior prestazione offensiva dal 25 febbraio e la prima partita senza triple a segno dalla stagione 2022-23. E il più duro nella valutazione è stato proprio lui stesso:

Questa mia prestazione è stata inaccettabile.