Il racconto di Klay Thompson sullo sviluppo del rapporto personale con Stephen Curry e la nascita degli “Splash Brothers”

Negli ultimi anni, a partire dal primo titolo vinto nel 2015, siamo abituati ad immaginare Stephen Curry e Klay Thompson come una coppia perfetta dentro e fuori dal campo, connessi sul parquet e molto amici nella vita reale. Eppure, il loro rapporto non è stato uno di quelli sbocciati fin dal primo istante.

Thompson è stato scelto al draft dai Golden State Warriors nel 2011, ma non ha stretto alcun legame con Curry fino al 2014. Ospite nel podcast di Paul George, Klay ha raccontato lo sviluppo della relazione personale degli “Splash Brothers”:

Ad essere onesto, penso che io e Steph non ci siamo scambiati nemmeno una parola nel mio anno da rookie. In quell’anno lui giocò 20 partite, e io ero solamente un tiratore dalla panchina. Non ho storie su di lui di quel periodo perché non ci parlavamo nemmeno.


Ero il contrario di Draymond, lui fin dal primo momento parlava molto e faceva sentire la sua presenza, io invece ero tranquillo e non volevo disturbare i veterani, volevo rimanere sullo sfondo e osservare.

La relazione tra me e Steph non si è davvero mai costruita fino al mio terzo anno, quando abbiamo giocato insieme per Team USA. Ci siamo trovati lì e non avevamo nulla da fare, così abbiamo passato del tempo insieme, siamo andati a giocare a golf, e in quell’occasione ci siamo conosciuti meglio.