Contro i 76ers, il nuovo acquisto di Boston ha difeso direttamente l’MVP in carica.

FOTO: BVM Sports

Questo contenuto è tratto da un articolo di Bill Sy per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Nel corso del training camp, Joe Mazzulla ha parlato di “palle curve”. Che si tratti di una pressione a tutto campo come quelle viste in pre-season o dell’utilizzo di quintetti titolari da decidere partita dopo partita, l’allenatore dei Celtics ha posto enfasi sull’abilità di saper usare differenti stratagemmi. Contro i 76ers nella gara di mercoledì scorso, Mazzulla ha fatto un altro tentativo: affrontando l’MVP della passata stagione, Joel Embiid, ha utilizzato Jrue Holiday come marcatore primario.


Questo non è esattamente qualcosa di nuovo. Con solo una manciata di partite trascorse, Holiday ha già fatto gli straordinari difendendo giocatori come Julius Randle e Karl-Anthony Towns: i due, marcati dall’ex Bucks, hanno tirato 5 su 16 totale con 5 palle perse. Forse, dopo tutto, utilizzare Holiday contro ali forti e centri non è proprio una “palla curva”. L’uomo dai 5 All-Defensive Team è stato votato come il miglior difensore della Lega per distacco dai sondaggi di The Athletic.

Naturalmente, non bisogna pensare a Holiday come stopper in uno-contro-uno con Embiid per tutta la partita, ma è stato parte di un più ampio schema difensivo che Mazzulla pensa abbia avuto successo, nonostante i 27 punti con 10 su 20 dal campo del camerunense.

“Penso sia andata bene, che abbia spinto le ricezioni verso l’esterno. Bisogna capire che non si può fermare, non c’è un modo di marcarlo.”

– Joe Mazzulla

Embiid è stato il migliore in campo nel corso della gara vinta da Philadelphia e, anche senza un’altra stella a roster, sta guidando i 76ers in cima alla Eastern Conference con una sola sconfitta. Dopo due amichevoli pre-stagionali e una sconfitta in regular season, i Celtics stanno ancora sperimentando i metodi difensivi adatti per far fronte al principale avversario nella Atlantic Division.

“Quando ci sono quattro incontri da affrontare nel corso dell’anno e così tanti modi diversi di giocare, penso che queste siano le cose da osservare per capire come possiamo organizzarci più avanti. Penso sia andata bene, ha spinto fuori molte ricezioni ed è stato molto fisico. Embiid ti segnerà sempre 27 punti, non importa come lo marchi.”

– Joe Mazzulla

Nonostante Embiid sia stato il miglior scorer della gara, è stato anche il giocatore con più palle perse, ben sei, in gran parte merito della fastidiosa, ma solida difesa di Holiday. Fronteggiando il lungo avversario e spingendone le ricezioni molto lontano dal pitturato, ha forzato l’avversario a mettere palla a terra e permesso ai difensori in aiuto di arrivare da ogni dove con i tempi giusti per mandarlo in confusione.

In 22 possessi, Holiday ha tenuto Embiid a un solo canestro segnato su tre tentativi, con tre palle perse. Un matchup al quale il Celtic era pronto prima della partita, pregustando l’idea di marcare il miglior giocatore della squadra avversaria.

Si tratta di una strategia solo apparentemente di svantaggio per Mazzulla e i Celtics, una sorta di “rope-a-dope” pugilistico. Anche ricevendo in posizione profonda, l’intenzione è quella di utilizzare Kristaps Porzingis o Al Horford come nelle precedenti due stagioni veniva fatto con Robert Williams.

Non proprio un Davide contro Golia, ecco. La posta in gioco è ancora bassa ma, ad ogni modo, per una squadra come i Celtics, della quale si è parlato spesso in relazione alla mancanza di profondità nel reparto lunghi, Holiday potrebbe aver alleviato qualche dubbio con la sua abilità nel difendere i giganti avversari.