Il racconto di JR Smith sulla serie in cui Matthew Dellavedova provò a dare tutto se stesso per fermare Stephen Curry

Il compito di marcare Stephen Curry in una serie Playoffs può diventare un vero e proprio incubo. Non solo devi difendere contro il miglior tiratore di ogni epoca con la palla in mano, ma devi anche inseguirlo scattando senza palla, cercando di passare sui blocchi dei compagni. Tutto questo per 40 minuti, e per più partite consecutive.

C’è comunque chi, oltre che provarci, è riuscito anche a fare una discreta figura. Tra questi c’è sicuramente Matthew Dellavedova, con la sua incredibile energia difensiva sull’MVP durante le Finals 2015.

I Cleveland Cavaliers erano privi di Kyrie Irving e Kevin Love, e riuscirono comunque a portare la serie in Gara 6. Tanto del merito va, ovviamente, a LeBron James, ma l’impatto di Dellavedova non è da sottovalutare.


Ai microfoni del podcast di JJ Redick “The Old Man and the Three”, l’ex compagno JR Smith ha raccontato l’incredibile abnegazione dell’australiano:

Delly è quasi morto marcando Steph Curry, letteralmente quasi morto.

Abbiamo filmati di quell’uomo immerso nella vasca di ghiaccio fino al collo dopo aver marcato Curry. E’ una delle mie persone preferite, ha letteralmente dato tutto quello che aveva e non voleva nessun alibi.

Riusciva a malapena a parlare dopo aver provato così duramente. Il mio rispetto per lui da quel momento è salito in cielo